domenica 9 novembre 2008

Beagleboard, un altro rinvio

Tragiche notizie: corre voce che l'uscita della revisione C della Beagleboard sarebbe rinviata alla fine del primo trimestre del 2009.

Forse verrà venduta in due versioni: quella economica (149$) con 128Mb RAM, e quella "super" con 256Mb RAM, prezzo da definire (posso supporre che costerà 30-40$ in più, ma la cosa non mi dispiace, perché è ancora convenientissima). Per la cronaca, pressoché tutte le distribuzioni Linux più moderne hanno bisogno di soli 256Mb RAM: con tanta memoria si può usare comodamente una distribuzione "da desktop".

Sono agganciato alla mailing-list della community da un po' di tempo, per sentire che aria tira: mi secca comprare un pezzo di hardware in cui manca qualcosa. La revisione B ha la porta USB EHCI che non funziona (semplicemente non è collegata: l'errore verrà corretto solo nella revisione C), e per di più al momento ancora non è stabilmente definita una configurazione ufficiale del kernel che riconosca correttamente tutte le periferiche.

Tra un po' di giorni proporrò lì una discussione su come alimentare la Beagleboard a batterie o a pannelli solari, poiché le basta l'alimentazione da USB (cioè in teoria non può estrarre più di 5V 1A, in pratica sarà sotto i 5V 500mA o anche meno).

Ho già fatto a suo tempo misurazioni per le pile stilo NiMH da 2300-2700mAh nominali.

Con quattro pile stilo da 1.2V in serie (che forniscono 4.8V nominali) ottengo da 5.06V (misurati già sotto carico) quando le batterie sono completamente cariche, fino a 4.45V (sempre sotto carico), dopodiché la tensione cala drasticamente.

Se dunque mi confermassero che la Beagleboard è alimentabile da 4.6V a 5.1V (ho allargato i margini per sicurezza), allora un pacco batterie da quattro stilo in serie è sufficiente (magari due pacchi in parallelo in modo che quando è sotto carico forte le batterie non crepino troppo rapidamente; sarebbe simpatico un watchdog che allarma il sistema per fare lo shutdown quando la tensione scende sotto la soglia consentita). Quattro pile sono uno "standard" assai comodo, visto che gran parte dei caricabatterie da parete hanno solitamente quattro slot e caricano solitamente coppie di pile (non pile singole). Inoltre, alimentare la Beagleboard con otto pile (due gruppi da 4 in parallelo) permetterebbe l'hot-swapping senza bisogno dell'alimentazione esterna.

Discorso diverso e più rognoso è quello del pannello solare, che purtroppo da' un range di tensioni troppo ampio e scombussolato. Dopotutto un pannello solare serve a recuperare energia dall'ambiente (in ogni momento, quanta ce n'è, tanta ne prende) per assicurarla in un pacco batterie (che può fornirla in modo stabile e continuativo).

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