giovedì 20 novembre 2008

La Apple di un tempo non c'è più

Ai bei tempi si poteva essere orgogliosi del proprio computer Apple. Era alquanto più lento dei PC compatibili, costava molto di più di un normale PC compatibile, ma aveva un sistema operativo simpatico, facile, intuitivo, un design elegante, un hardware affidabile, un assemblaggio senza difetti.

Quell'epoca è finita da un pezzo. La causa è quasi certamente nel fatto che la Apple non produce più per accontentare i clienti... ma produce per accontentare gli azionisti.

Sotto il case si legge infatti qualcosa come: Designed in California, assembled in China - i tanto vantati computer Apple sono ormai dei PC cinesi.

Ancora nel 2005 c'era un piccolo ma significativo esodo di geek da Linux al mondo Apple.

L'esodo è terminato da un pezzo.

Dopo lo switch verso Apple, è cominciato il controesodo.

Lo switch-back a Linux sta per sommergere tragicamente il mondo della mela, che si ritrova sempre più povero di appassionati e sempre più pieno di superfighetti utonti.

Sono finiti i bei tempi in cui una persona informaticamente analfabeta poteva appassionarsi ad Apple perché lo trovava facile e affidabile.

Ora la popolazione Apple è fatta sempre più di utonti che credono di essere superfighetti perché hanno comprato qualcosa con la mela "che oggi fa tanto figo" (i "macuser" dovrebbero interrogarsi: come mai a comprare Apple, ieri si veniva indicati come "elite", al più come "esotici", e oggi invece come "superfighetti"?).

Intanto c'è il controesodo: c'è lo switch-back, lo switch al contrario. Gente che abbandona Apple perché delusa.

Ah, questa parola, "switch-back", come suona apocalittica per chi vede scomparire da sotto i piedi il terreno su cui poteva poggiare la propaganda per lo "switch"...

Ma è inutile prendersela con chi trova motivi solidissimi per abbandonare Apple... perché è la Apple stessa che crea quei motivi.

La Apple di un tempo non c'è più.

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