domenica 24 maggio 2020

Caffè in capsule/cialde: la proliferazione degli standard

Svantaggi del caffè in capsule o cialde:
  1. costa di più (si paga la comodità e la qualità), dai 20 ai 38 centesimi a caffè nel caso Lavazza; le "compatibili" costano meno ma hanno sapore e qualità raramente all'altezza;
  2. esistono numerosi standard (vedi foto a lato, da un rivenditore che tratta solo quelli più diffusi) non compatibili tra di loro (ogni macchina a capsule/cialde accetta un solo "standard").
Vantaggi:
  • il caffè ha sempre la stessa qualità, non sono necessarie le acrobazie e la fortuna per ottenere un caffè decente
  • non c'è la frenesia di consumare il caffè in polvere prima che perda sapore
  • si prepara velocemente, inserendo una capsula e premendo un tasto, senza armeggiare con la macchinetta moka e coi fornelli
  • non resta caffè avanzato nella macchinetta
  • la macchinetta a cialde/capsule non richiede tutto un rituale di pulizia ogni volta
  • la macchinetta moka non scoppia.
Vorrei prendere a calci il signor Lavazza perché ha inventato quattro diversi standard: "DolceGusto", "Espresso Point", "A modo mio", "Firma".

Nel frattempo, cinque anni fa, ho scelto lo standard Lavazza "A modo mio" perché:
  • le capsule costano ma il caffè è buono (qui le moka stanno prendendo polvere da cinque anni);
  • le capsule, sia originali che compatibili, si trovano in tutti i vari supermercati che frequentiamo (oltre che on-line), per cui non c'è bisogno di "abbonamenti" e "comodati d'uso" o "acquisti automatici periodici";
  • le cialde (come quelle E.S.E. da 44mm nella foto) sarebbero più economiche ma non sono sigillate singolarmente, cioè ogni busta va consumata abbastanza velocemente una volta aperta (stesso problema del caffè in polvere); e non parliamo di quelle cialde confezionate "a due a due"...
  • la Lavazza offre tuttora diverse macchine per lo standard "A modo mio" (quella che fa anche il cappuccino costa 150-200 euro e sarà la prossima che acquisterò, anche se le operazioni di pulizia dei pezzi che montano il latte sono un po' macchinose).
Da cinque anni la macchina Magia non ha mai dato problemi. Tutta la manutenzione si riduce a:
  • svuotare il cassetto capsule usate ogni quindicina di caffè, e la sciacquatura residua nel suo cestello
  • riempire il serbatoio acqua (700cc) ogni tot caffè; qui lo rabbocchiamo ogni mattina
  • ogni circa 150 caffè la macchina accende la spia anticalcare (può ancora fare caffè, non è come il PC che si blocca finché non completa l'aggiornamento)
La manutenzione anticalcare è banale: quando si accende quella spia:
  • togliere l'ultima cialda usata
  • riempire il serbatoio acqua aggiungendovi 100cc di liquido anticalcare
  • avviare il ciclo anticalcare premendo i due tasti
  • aspettare venti minuti
  • sciacquare il serbatoio e far fare due cicli a vuoto senza capsula.
Costo massimo di un caffè: "circa 39 centesimi", calcolato così:
  • 0,2-0,3 centesimi di energia elettrica
  • 1,2-1,5 centesimi di contributo liquido anticalcare
  • 0,00015 centesimi di contributo acqua e risciacqui
  • fino a 37,44 centesimi a cialda (nel caso delle scatole da 16 cialde prezzate a 5,99€ senza sconto).
Attualmente, dopo oltre 5000 caffè, il costo iniziale della macchinetta Lavazza Magia (115,99€) si è ammortato in una media di poco più di 2 centesimi a caffè.

Per alcuni standard esistono anche cialde/capsule di altri prodotti (ginseng, orzo, tè, tisane...) ma non sempre vale la pena. Per esempio la sopra citata Lavazza Magia può fare al massimo 100cc, ma un tè da 100cc è un po' misero.

giovedì 21 maggio 2020

Come godo! Einhell Ge CR-30 Li-Solo power in my hands!

Dopo aver portato avanti la rivoluzione, le donne comuniste si accorsero che la felicità non era giunta nonostante le promesse iniziali. Perciò, con estrema circospezione, tentarono di parlarne con Lenin.
Videro Lenin imbestialirsi e, furioso, rispose: compagne! prima edifichiamo i soviet ed elettrifichiamo le campagne, dopo penseremo all'amore!

ELETTRIFICAZIONE
DELLE CAMPAGNE:
  • potente elettrozappa a batterie dalla Einhell (versione europea, modello 3431200, ident. 11016), motore a 36V a velocità costante, quattro frese da quattro lame (10cm di raggio) in 300mm di larghezza di area di lavoro
  • i pacchi batterie 18V "Power-X-Change" (PXC) vanno acquistati a parte (più l'apposito caricabatterie a una o due piazze; non so se valga la pena prendere i pacchi batteria più potenti) e sono utilizzabili anche su altri apparecchi Einhell
  • su Amazon:  elettrozappa - batterie e caricabatterie (oppure anche da 5.2Ah)
Una volta ripiegati i manici (non nel modo suggerito dal video ufficiale) occupa 80x40 cm di area e 45cm di altezza, per cui nel portabagagli della Punto c'entra comodamente:



Pesa poco più di dieci chili (batterie incluse). Una motozappa con motore a scoppio avrebbe avuto parecchia più potenza, ma sarebbe stata più pesante e più ingombrante. E comunque il latifondo non è poi così grosso...

Le ruote sono in plastica dura. Accanto alle lame di sinistra, sul gruppo ingranaggi, si vede la brugola per il rabbocco olio ma era già oleosa, per cui significa che in fabbrica lo hanno rabboccato regolarmente (altrimenti il motore si guasta in tre giorni...). Dopo 40 minuti di utilizzo, il blocco contenente il gruppo ingranaggi era tiepido.


L'alloggio batterie è coperto da un coperchione a scatto. I connettori batteria hanno solo due contatti ciascuno, dei quali quelli più in alto sono in corto (dunque devono entrare veramente 36Vcc al gruppo motore). C'è una "chiavetta" per abilitare l'alimentazione (praticamente un ponticello). L'accensione avviene tenendo schiacciato il tasto lato manubrio, quindi tirando la leva rossa (che da quel momento potrà solo spegnere).
Le batterie PXC e il caricabatterie - marchiati Einhell ma prodotti dalla ISC - non erano nella confezione, andavano comprati a parte. I pacchi batterie PXC contengono cinque 18650 Li-Ion in serie (se il pacco batterie è inferiore ai 3Ah nominali) o dieci (dai pacchi 3Ah in su) più la circuiteria interna. Quelli che ho io, da 3Ah, il minimo consigliato per questo tipo di apparecchio, pesano 640 grammi ciascuno.

I pacchi batterie hanno solo tre pin: positivo, negativo e NTC (negative temperature coefficient, un termistore per evitare di mandare a fuoco la batteria durante la ricarica), dunque in teoria non dovrebbero avere intelligenza a bordo (con tutti questi DRM in giro, ci sarà gente che si è studiata un'autenticazione in serie sui poli +/-). Intanto danno corrente anche senza attaccarle a nulla (18,8V nominali appena aperta la confezione; dalla fabbrica partono già cariche per non arrivare al cliente troppo "morte" mesi dopo) per cui potrei riciclarle in altri progetti che non c'entrano nulla con i prodotti PXC della Einhell.


Ancora due tacche, non male per batterie prodotte a dicembre 2019. Ogni pacco batterie ha un suo numero di serie.

Il caricabatteria (che a vuoto consuma meno di un watt) impiega 7-8 secondi prima di avviare lentamente il ciclo di carica (passando in circa tre secondi a 63-68 watt di assorbimento dalla 220V). Purtroppo ha il classico fischio di sottofondo (wall wart humming, problema di tanti caricabatterie, anche di telefonini), sia a vuoto, sia durante gran parte della ricarica.

Quando il LED del caricabatterie diventa verde ("carica rapida completata" in un'oretta o meno) conviene lasciarlo ancora sotto carica. Dopo qualche minuto si spengono i LED verdi della batteria, e il consumo del caricabatterie comincia a calare (sotto i 35 watt), per la parte di carica lenta finale. Dopo qualche decina di minuti scende sotto il watt - la carica è completa.

Video del collaudo:


Durante il funzionamento, il rumore a regime (93 dB) è inferiore a quello del trapano e del frullatore che abbiamo a casa, ma le frequenze più alte stancano presto l'orecchio. Si consigliano i tappi (come suggerisce il video ufficiale). Le batterie da 3Ah hanno retto bene oltre quaranta minuti di funzionamento per fare due generose passate su terreno non troppo duro:


Zucche piantate - e mazzarelle temporanee per triangolare i punti da innaffiare in futuro:


Qualche critica agli ingegneri progettisti:
  • il manubrio non è fatto per essere montato e rimontato spesso. Avrebbero potuto aumentare il costo di qualche euro e fare un manubrio più serio (cioè meno ingombrante da chiuso)
  • per risparmiare un paio di centimetri di metallo sull'asse delle ruote, hanno sprecato diversi centimetri in altezza a ruote piegate (le ruote non si "accomodano")
  • avrebbero dovuto aggiungere un cavalletto per evitare che le lame tocchino il pavimento quando l'apparecchio è "parcheggiato"
  • sui caricabatterie il cavo termina all'interno, senza un "jack", per cui se si strappa il cavo sotto la base sarà necessario smontare tutto l'arnese.

mercoledì 20 maggio 2020

Dalla campagna con furore

Bottonarie in mezzo alle erbacce:


Piccoli limoni crescono:


Piccoli fichi crescono:


Piove, piove!!


lunedì 18 maggio 2020

Ulteriori immagini ferroviare dello Stato

Dettaglio catenaria:


Locomotiva da manovra fotografata a Falconara Marittima; purtroppo non riesco a leggere la targhetta, che sembra dire "643.3938" delle officine OM:


Materiale di servizio a Cattolica:


Prototipo di ETR 600.001, autunno 2007, con la livrea originale in grigio:


Minuetto a Frascati:




sabato 16 maggio 2020

Foto di repertorio


Airbus A319-111. Due turboventole, 37 metri di lunghezza, fino a 160 posti,  serbatoio carburante da 23mila litri, 963 km/h velocità di crociera, immatricolato nel 2004:



Ennesimo pacchetto da SparkFun:


Macedonia di fragole:


Bottiglia di olive:


venerdì 15 maggio 2020

Immagini ferroviarie dello Stato

In transito a Portici-Ercolano:


Dando precedenza ad Aversa:


Sulla Napoli-Formia-Roma:


Ingresso a Roma Termini:


Elettrotreno ALe642 in sosta:


Spoleto: regionale per Roma trainato da una E656 "Caimano":



ETR450 "Pendolino" a Fossato di Vico:



Fossato di Vico, treno merci trainato da una E652"Tigre":

martedì 12 maggio 2020

Stazioni ferroviarie dello Stato

Stazione di Torre Annunziata centrale:


Metropolitana di Napoli:


ALe724 in attesa del verde, passeggeri centometristi:


Stazione di Sant'Antimo - Sant'Arpino:


Stazione di Castel Bolognese:







La stazione di Gradara è abbandonata da vent'anni:


Stazione di Torre de' Passeri:


Per anni interi i viaggiatori di ogni treno che fermava a Pratola Peligna potevano ammirare questo cartello esposto direttamente lato marciapiede: VENDEƧI-N 5 - APPARTAMENTI EURO-50.000 (chissà se oggi sono ancora in vendita, e se ancora allo stesso prezzo).

lunedì 11 maggio 2020

Supplemento agricolo

Spuntano le arance che prevedo di raccogliere fra sei mesi: