domenica 30 novembre 2008

Dieci motivi per cui il Microsoft Zune è meglio dell'iPod (sul serio!!)

clipped from jeffblankenburg.com
Tre importanti premesse:

a) detesto la Microsoft, la sua filosofia, i suoi prodotti... da sempre!

b) detesto la Apple, la sua recente "filosofia", i suoi recenti prodotti

c) non ho mai posseduto (né intendo mai comprare in futuro) né Zune, né iPod.

d) sono uno di quelli che non comprerà mai materiale multimediale protetto da DRM (che te ne fai della musica che "gira" su una sola categoria di prodotti hardware di un solo produttore?).

Pertanto le seguenti considerazioni non sono inquinate da tifoserie autocelebrative.

Toccherò solo gli argomenti che mi hanno fatto riflettere.


1) Lo "Zune Pass": smontiamo il mito di iTunes Music Store.

Nell'iTunes Music Store, quindici brani costano quasi quindici dollari. Lo Zune Pass, invece, con quindici dollari, dà accesso all'ascolto per un mese a tutto il catalogo; dieci canzoni a scelta ti restano per sempre, mentre le altre scadono dopo un mese. Per di più, con un solo Zune Pass si possono imbottire di musica tre Zune diversi.

Insomma, l'iTunes Store ha una formula semplice ma costosa... e lo Zune ha una forma più semplice e meno costosa. È innegabile. Nokia ha fatto ancor meglio, ma non intendo parlarne qui.


2) Nessun "gap generazionale": si può upgradare il firmware dello Zune... ma quello dell'iPod no.

Non m'importa che sui nuovi iPod ci sia hardware diverso e migliore della generazione precedente. Sto solo osservando che ogni aggiornamento firmware degli Zune è disponibile per tutte le versioni, anche per chi a suo tempo si arrischiò a comprare uno Zune 30.

Morale della favola: la detestabile Microsoft sta offrendo qualcosa che la detestabile Apple non offre. Quanto al firmware, infatti, gli Zune non "invecchiano" ma gli iPod sì. Chi compra un iPod, compra un prodotto chiuso, che diventa definitivamente obsoleto non appena esce il modello successivo.

Osservazione: nel campo delle fotocamere digitali, il firmware "upgradabile" è una feature che è assente solo nelle fotocamere di fascia medio-bassa.


4 e 5) Wireless: quel che ancora manca all'iPod.

Wireless non solo per la sincronizzazione del database delle canzoni: c'è di più. Poter far ascoltare una canzone ad un amico che non ha ancora lo Zune. Mandandogliela via wireless. Oppure giocare via wireless ai giochi installati (non saranno granché, ma la feature c'è sullo Zune e manca all'iPod).

Morale della favola: stavolta è stata la Microsoft a innovare. La Apple dovrebbe... ehm... "copiare" quel che ha già fatto la Microsoft.


8) Radio FM: quel che la Apple non fa.

Chi compra un iPod, lo può usare solo con i file audio che ci mette dentro di proposito. Se sei in giro e vuoi ascoltare qualcosa di diverso - come ad esempio le trasmissioni radio - non puoi farlo con l'iPod: devi aggiungere nel tuo taschino anche una radio FM tascabile. Invece lo Zune la radio FM ce l'ha.

Morale della favola: la radio FM è un add-on che costa poco in termini di hardware, ma per qualche misterioso motivo è affiorata nei computer e nei mediaplayer portatili solo in questi ultimi anni e tuttora non è abbastanza diffusa. Ed infatti lo Zune ce l'ha e l'iPod no.


11) Dalla TV allo Zune: si potrebbe anche sull'iPod, ma...

Col deprecabile Windows Vista Home Premium si può registrare un programma TV su hard disk e poi sincronizzarlo direttamente su iPod. Si può fare anche su Apple e iPod, ma costa qualche cliccata in più.

Morale della favola: stavolta è più user-friendly Vista che OS X.


Insomma, il tanto deprecabile (e tanto deprecato) Microsoft Zune ha qualcosa da insegnare all'Apple iPod.


Voglio chiudere qui il discorso con un paio di digressioni:

- il mercato è pieno di questi strani aggeggi che fanno "quasi" tutto e si distinguono poco tra loro (l'iPod Touch è a metà strada tra l'iPhone e l'iPod: come a dire che la Apple vuol farsi concorrenza da sola);

- qui in giro ho visto una quantità sterminata di lettori MP3 di cui solo un 10-15% erano iPod, riconoscibili grazie al loro design da oggetto per "superfighetto". Evidentemente, nel sud Italia, c'è gente per cui la funzionalità ("suonare gli MP3") è sufficiente, e non si vuole spendere di più per avere un design più accattivante.

Linux sull'iPhone

Come prevedibile, qualcuno comincia a fare tentativi per installare una distribuzione completa di Linux sull'iPhone.

"Progetto arduo", poiché dovrà comprendere un'intera "suite di drivers" per utilizzare hardware largamente non-documentato.

Il reverse-engineering si presenta come un'operazione "inefficiente" perché i programmatori Apple non amano la pulizia nel codice (dopotutto i sorgenti dell'iPhone non erano fatti per essere pubblicati e documentati).

Il paradosso è che se se questo tizio riuscirà a supportare decentemente con Linux una buona parte dell'hardware dell'iPhone, la Apple ne venderà di più.

Ma anche se un giorno ci trovassi sopra Linux, dubito che mi verrebbe davvero voglia di comprarlo...

La spedizione verso Pescara

clipped from www.findu.com
Stamattina l'allegra brigata parte in direzione Pescara (a Silvi c'è la Fiera-mercato del radioamatore!)

Qui sopra, la nostra posizione in tempo reale, all'andata e al ritorno!

sabato 29 novembre 2008

Apple: ora ai Macuser tocca comprare anche gli antivirus!

clipped from blog.intego.com

Apple Recommends Antivirus Software

Apple has issued a technical note about Mac antivirus software, and, for the first time, suggests that Macs need such software. The note says: “Apple encourages the widespread use of multiple antivirus utilities so that virus programmers have more than one application to circumvent, thus making the whole virus writing process more difficult.” The note then goes on to mention three antivirus programs, with Intego VirusBarrier X5 listed first.

It is worth noting this, since Apple, especially in its recent “Get a Mac” ads, has always publicly tried to ignore the threat of malware to Macs, as well as other security issues. We can only applaud the fact that Apple has chosen to recognize that Macs face security risks and that they require protection.

La Apple ha rilasciato una nota tecnica in cui consiglia che sui Mac vadano installati software antivirus.

Quelli della Intego stanno gongolando: il loro VirusBarrier X5 è il primo dei tre prodotti consigliati dalla Apple.

Lascia senza fiato la conclusione: "la Apple, nei suoi spot pubblicitari "Get a Mac", ha sempre tentato di ignorare la minaccia del malware sul Mac, al pari di altri problemi di sicurezza."

Quelli della Intego stappano uno spumante per festeggiare, [i]applaudendo la Apple che ha scelto di riconoscere che i Mac hanno rischi quanto alla sicurezza e perciò richiedono protezione.


Ma guarda un po'. Sarebbe come se l'associazione degli estorsori festeggiasse il fatto che la federazione dei commercianti abbia deciso che tutti debbano pagare la tangente...

21 novembre 2008: è finita un'epoca

clipped from support.apple.com


Mac OS: Antivirus utilities

Apple encourages the widespread use of multiple antivirus utilities so that virus programmers have more than one application to circumvent, thus making the whole virus writing process more difficult. Here are some available antivirus utilities:

Dal sito ufficiale Apple (vedere per credere), articolo del 21 novembre:

Apple incoraggia il diffuso utilizzo di molteplici utilities antivirus.

C'era una volta il "Think Different". Oggi c'è il Think all'Antivirus.

venerdì 28 novembre 2008

Più la guardo, e più la voglio accalappiare...

clipped from www.arduino.cc
Prima o poi sarai mia!

E allora ne combineremo di cotte e di crude...

Suggerimenti per il cicchetto

In ordine di gradimento:

1. Fundador
2. Chivas
3. Grappa o Limoncello

Mi fermo qui con la lista perché altrimenti ti ubriacheresti solo a leggerla...

Il tablet è più gustoso se ci gira Linux

Da ormai un anno utilizzo Linux sul mio tablet (Fujitsu-Siemens Stylistic ST5022D) e ne sono soddisfattissimo.

Linux gira benissimo anche in 256 Mb RAM (immaginatevi il mio tablet, con un giga nel primo slot e il secondo slot ancora libero).

Con cellwriter (riconoscimento scrittura) e xournal (equivalente di MS Journal, e "annota" anche i PDF) non ho nulla da rimpiangere. Neppure la mancanza della tastiera (è uno "slate", non un "convertibile").

Se qualcuno poi dovesse "rimpiangere", c'è pur sempre virtualbox. Ma ne riparleremo.

giovedì 27 novembre 2008

I soliti giapponesi...

Scaldapiedi USB e scaldasedere USB. E tra breve, anche il fornetto USB scaldabontà.

MacProPC: aggiornamento situazione

Il successo della APPLEPC ha superato ogni aspettativa, grazie anche alle notizie apparse su internet e sulla stampa (notizie talvolta imprecise).

Chi ha scritto per chiedere loro informazioni ufficiali, ha ricevuto in meno di 24 ore una risposta con tanto di "FAQ" (poiché le domande degli interessati sono state davvero tantissime).

Dalla FAQ apprendo, tra le altre cose, che:

- i MacProPC sono totalmente compatibili con le versioni presenti e future di OS X "Leopard"... oltre che con Linux e Windows, ovviamente!

- in qualsiasi momento si può reinstallare OS X o altro sistema operativo (non è affatto vincolato alla sola "prima" installazione)

- sulla stessa macchina si possono avere un disco formattato con GUID (per OS X) ed uno con MBR (per Linux e Windows)

- non occorre una versione modificata di Mac OS X, basta la versione "retail" venduta dalla Apple

- i MacProPC non vengono venduti con OS X preinstallato, poiché la Apple non lo concederebbe

- da gennaio 2009 partirà il nuovissimo store on-line con sito molto più potenziato di quello attuale; al momento, si può prenotare e ordinare solo via email

- "APPLEPC" non significa quel che voi state pensando, ma significa "A Phenomenal Procedure to Load External Programs on a Computer" !!!

"MacProPC" non significa quel che voi state pensando, ma significa "MACché! non è PROprio un PC!"

Noi offriamo tutto, configurato e pronto per l'installazione software a 549 € Iva e 2 Anni di Garanzia compresa: un terzo del prezzo di Apple!

C++

Manuale on-line del C++, veramente ben fatto (per chi ha già abbastanza conoscenze in fatto di programmazione).

In inglese, ovviamente...
clipped from www.cplusplus.com
Welcome to cplusplus.com

VirtualBox

Ho appena installato VirtualBox 2 sul mio tablet Linux.

L'installazione è semplice e veloce, e dato un file .ISO di un CD/DVD di installazione di Windows, lavora benissimo. Una volta installate dal menu Device le Guest Additions, tutto diventa ancora più comodo.

Fino a tempi recenti utilizzavo Virtual PC 6 su Mac, che era leggermente più macchinoso da utilizzare ma aveva il vantaggio di poter lavorare con Windows anche su una macchina con processore PowerPC.
clipped from www.virtualbox.org
VirtualBox

Uh-oh: Safari non è neppure tra i più veloci

clipped from www.extremetech.com
Google Chrome
Per la "guerra dei browser", il Safari Apple, che la Apple (e soprattutto la cerchia dei fan di Appel) vanta come il più veloce del mondo, non riesce neppure ad entrare in classifica.

Il più veloce resta Chrome, al quale però Firefox sta per far mangiare la polvere.

I test effettuati riguardano il rendering HTML, il test Acid3, l'esecuzione di codice javascript e altro.

Cosa non si direbbe pur di dire che il Commodore 64 sarebbe migliore...

Ci troviamo, quindi, con due filosofie completamente diverse nell’approccio alla computazione. Difficile, se non impossibile, stabilire quale dei due processori fosse mediamente più veloce, se non su singoli e ben precisi pezzi codice.

Si parlava del confronto tra Zx Spectrum e Commodore 64, nel quale quest'ultimo incappa in un'escalation di figuracce sempre più vergognose.

Qui sotto, due immagini eloquenti: una con la grafica "varia" ma cubettosa (il Commodore 64), e l'altro con la grafica più "stilosa" ma a risoluzione praticamente doppia (lo Zx Spectrum).

Non c'è bisogno di scomodare filosofie di progettazione, stili di programmazione, mito dei megahertz e tutto il resto per nascondersi di fronte all'evidenza, e cioè alla netta superiorità dello Zx Spectrum sul Commodore 64.

Certo, lo Spectrum non aveva un generatore sonoro autonomo ma un ronzatore piezoelettrico, non aveva il tastierone con i semirettangolini marchiati a fuoco sui tasti, non aveva neppure una coppia di porte joystick e neanche uno sprite controller. Eppure, con quel "poco" che aveva, faceva e strafaceva meglio del pubblicizzatissimo C64.

Il processore del C64, clockato all'esilarante velocità di zero virgola novantotto megahertz (982mila cicli al secondo: neanche l'Apple I, negli anni settanta, era riuscito ad andar peggio), perdeva miseramente il confronto perfino sul suo terreno più favorevole ("pagina zero", "accesso diretto alla memoria", "istruzioni veloci" e via cantando), come dimostrato dalle verificabilissime routine per l'incremento di un contatore a 24 bit nell'episodio sopra linkato.

Venne poi il periodo in cui sul C64 apparivano copie rifatte dei giochi usciti in precedenza per lo Spectrum: sebbene pochi commodoriani abbiano avuto il fegato di ammetterlo, è l'ennesima prova lampante che una macchina "povera" (si fa per dire) quale lo Spectrum, era sia user-friendly che programmer-friendly, due qualità che al C64 erano totalmente assenti (cfr. episidio sopracitato), e che la fantasia degli "spectrummisti" non conosceva mai un vicolo cieco.

La relativa "povertà" hardware dello Spectrum infatti non era un vero limite: tanto per fare un esempio, ne sanno qualcosa i radioamatori, capaci di fare "packet radio" con un programmino sullo Spectrum che trasmetteva e riceveva dati direttamente dalle cuffie/microfono del transceiver (laddove sul C64 era inevitabile aggiungere un'interfaccia hardware)... e ne qualcosa anche il sottoscritto, che a quindici anni di età (ed un solo anno di utilizzo dello Spectrum), senza altro sussidio che il manuale originale dello Spectrum scrisse un programmino per giocare a tombola, in cui il comando per l'estrazione era il rumore provocato da un battito di mani campionato dalla porta audio del registratore.

C'è comunque un atteggiamento degli anni ottanta che forse non si rimpiangerà mai abbastanza: l'attitudine a sfidare gli altri non a suon di "ho più potenza di te, ho più periferiche di te", ma a suon di "quel che fai tu, io lo posso far meglio e con meno risorse".

Ancora ai primi anni dell'università, ci si vantava con "ho creato un programma che", "ho scritto una routine che", "ho ideato un metodo più veloce per". Un amico ingegnere di Gragnano mi mostrava fiero il suo listatone Basic zeppo di arditi calcoli di ingegneria, un programma che aveva verificato essere "più veloce degli equivalenti commerciali su PC", nonostante il suo computer avesse meno megahertz e meno memoria dei PC compatibili dotati di compilatore Basic, di processori più veloci e di "enormi" (per l'epoca) quantità di RAM.

E ricordo le nostre stesse facce, quando nel 1991 consegnammo uno dei nostri primi mostruosi software, su cui avevamo lavorato davvero sodo per farlo andare a velocità ragionevole sui '286 che usavamo per sviluppo e debugging. Dopo averlo installato sul '386 del cliente, lo vedemmo correre a velocità supersonica, meravigliandoci più del cliente stesso.

Debbo fermarmi qui con le divagazioni perché è notte fonda...

Illuminazione in stile giapponese

Mitici giapponesi... Per meno di trentasette euro, si può comprare questa lampada da tavolo. A prima vista tutti penseranno che la lampadina in questione avrebbe una sola ghiera...

GCC: qualche rapidissima considerazione

The GCC project appears to be on the cusp of releasing 4.4.0, with only regression fixes and documentation updates being accepted, according to Martin Michlmayr, former Debian project leader. Michlmayr reports that he compiled Debian with a 4.4 pre-release, finding 220 errors, most easily fixed. "The majority of GCC 4.4 build errors are missing #include statements. There are also about 20 build errors because of improved preprocessor checks," Michlmayr wrote.
Una volta, nel creare un software, ci si adattava alle manie del compilatore. Il primo kernel Linux, nel 1991, ebbe da combattere con i limiti imposti dal gcc 1.40 (stiamo parlando di appena diciassett'anni fa).

Poi venne l'epoca in cui furono i progettisti del kernel a richiedere che "la prossima versione del gcc" debba avere determinate caratteristiche extra (non solo velocità e stabilità). Per un bel po', si usò il gcc 2.95.3 piuttosto che i primi 3.0-3.1 perché questi ultimi, pur ottimizzati, "non compilavano bene" il kernel Linux.

Ed ora leggo che il gcc 4.4 (prossimamente sui nostri computer) compila l'intera Debian con "solo" 220 errori, di cui una ventina per la maggior severità nei controlli durante il preprocessing. Forse che il compilatore stia tornando ad essere al centro dell'attenzione?

martedì 25 novembre 2008

LED matrix display da 96x48

clipped from spritesmods.com
Ancora un altro progetto per costruire grossi display con matrici di LED: diverse pagine di teoria e pratica. Dovrò ricordarmi di darci un'occhiatina.

GPS/accelerometer logger tascabile

clipped from www.sparkfun.com
Per soli duecento dollari, Sparkfun vende questo simpatico pacchetto per il GPS logging (inclusi i dati degli accelerometri) direttamente nel suo gigabyte di memoria flash (visibile poi come "chiavetta pendrive USB"), con autonomia di parecchie ore se non si usa il bluetooth (il gigabyte di spazio basterebbe per parecchi giorni). Il firmware è aggiornabile, ma non so quanto facilmente modificabile per le proprie stramberie.

L'arnese è gustoso; se non fosse così grande, lo si potrebbe appendere al collo di Flippy (il cane più affamato di queste colline) per avere la "kinesiologia" ultradettagliata dei suoi spostamenti diurni e notturni (a suo tempo qualcuno era già riuscito a installare una webcam al collo del gatto).

Caso petrolio: la matematica non è un'opinione

This, too, is already beginning, as oil giants like Shell and ExxonMobil "re-think" or "postpone" (read: cancel) big new investments in such things as the Canadian tar sands and other ventures, which looked so profitable when oil stood at $140 a barrel and now look very shaky with oil at $55.
The Japan Times Online
Col barile a 140$ era diventato conveniente investire perfino in certe sabbie bituminose canadesi per estrarne petrolio.

Ora che il barile è a 55$, costerebbe troppo estrarre petrolio da lì, e pertanto le grandi compagnie intendono "ripensare" o "posporre" investimenti come quelli (cioè, in entrambi i casi, cancellarli).

Due considerazioni "matematiche":

1) non è proprio vero che il petrolio sta finendo; stanno finendo semmai i giacimenti "facili da estrarre". Quando il prezzo del barile schizza in alto, allora vengono prese in considerazione anche aree petrolifere di difficile estrazione.

2) le sabbie bituminose sopra citate non sono certo gli "sprazzi" di bitume a pelo di tererno come si vedono nel film "il petroliere" (un film che peraltro è un pugno nello stomaco).

Un altro motivo per cui la Apple non dà l'impressione di serietà

Safari 3.2.1
Apple rilascia, a distanza di pochi giorni dal precedente, un aggiornamento per Safari che lo porta alla versione 3.2.1. Secondo le sintetiche indicazioni, questo aggiornamento include dei miglioramenti alla stabilità del sistema ed è consigliato a tutti gli utenti di Safari.
È disponibile tramite aggiornamento software o dalla pagina dedicata del sito Apple e richiede il riavvio.


L'utente medio subito corre ad aggiornare il software: dopotutto è "consigliato a tutti"...

L'utente un po' più esperto aggiorna il software ma non riesce a fare a meno di porsi alcune domande.

1) "richiede il riavvio": proprio come Windows. Sui sistemi operativi seri (come Linux), installare un browser non richiede mai il "riavvio".

2) "miglioramenti alla stabilità del sistema": il che vuol dire che la versione precedente era terribilmente "instabile" per tutto il "sistema", mica solo per il browser. Altrimenti non sarebbe "consigliato a tutti gli utenti di Safari". Chi di loro, infatti, vorrà avere meno "stabilità del sistema"?

3) "a pochi giorni di distanza": il che significa che l'ultimo rilascio di Safari era stato fatto "alla carlona".


Siamo seri: un bug o una versione instabile possono capitare a tutti. Ma in certi software Apple càpitano assai spesso.

Per di più la politica di rilascio delle patch lascia alquanto a desiderare: per esempio, il problema del bind è stato "fixato" dopo mesi di tragica vulnerabilità...

Safari, poi, ha una lunga e dolorosa storia di progetto "col peggior codice sorgente mai visto", nonostante i presunti meriti del Webkit.

Sul mio Powerbook il Safari è più veloce di Firefox perché... Firefox non nasce "nativo" per Aqua. Infatti sul tablet Linux, con processore alquanto meno potente del G4 del Powerbook, Firefox è una vera scheggia.

E poi non ho molta voglia di usare Safari, visto che dopo versioni su versioni, sembra ancora soffrire del "memory leak" (allocazione di memoria che non viene più restituita) di windowsiana memoria. Ho già provato e riprovato (inutilmente) a risistemargli la configurazione, le preferenze, etc: niente da fare. Navigo felicemente con Firefox, così ho in più -guarda caso- la possibilità di avere stessa disposizione di tasti, add-on e tutto il resto sia sotto Mac che sotto Linux.

Promemoria: visualizzazione status GPS

Ermanno mi segnala questo simpatico progettino, con una PIC ed un display LCD, per visualizzare i dati di un'antenna GPS dotata di porta seriale.
clipped from www.qsl.net

Come complicarsi la vita

clipped from blogs.msdn.com

Solving one problem by creating a bigger problem


Some people, when confronted with a problem, think "I know, I'll use
regular expressions." Now they have two problems.
Il proverbio di stamattina: "per risolvere un problema, non c'è bisogno di crearsene uno più grande".

lunedì 24 novembre 2008

Arduino Pro Mini (3.3V)

clipped from www.sparkfun.com
Uh-oh. È vero che è tutta a 3.3V (risparmiando un tómmolo di aggiustamenti da 5V a 3.3), ma questa "feature" ha un... "prezzo" terribile: la Pro Mini è clockata a 8 anziché 16 MHz. E poi bisogna ordinarla in USA. Seguono le imprecazioni di rito.

Pedale "di discrezione"

clipped from www.amazon.com
USB Foot Pedal Security Button - Quick Tap to Shut Windows!
Vedo a meno di otto dollari questo simpatico "security button": un pedale agganciato alla USB (ha un metro e venti di cavetto) e visto come HID (human interface device, cioè corrispondente -per esempio- ad un tasto della tastiera).

Lo scopo di quest'arnese è di avere un bottone di emergenza: se in ufficio entra il capo interista mentre stai guardando su internet qualche sito web milanista, puoi allungare una pedalata anonima e far sparire tutto senza farti notare.

Mmm... chissà se ne producono anche uno analogico! (va a finire che mi compro uno di quei kit con volante e tutto il resto).

...ed è subito Chumby!!

clipped from store.chumby.com
Se Fausto sapesse che i gadget del Chumby sono anzitutto in Flash, sbaverebbe come un gatto che sente odore di salmone.

Nel frattempo mi hanno risposto alla mia email di richiesta informazioni: mi dicono che loro non sono ancora autorizzati a vendere il Chumby all'estero, consigliandomi di cercare dei reseller su evilBay che lo spedirebbero anche in Italia (trattandosi di prodotti nuovi, la garanzia Chumby vale ugualmente).

L'unico reseller che ho trovato per questo gustoso modello 2009 (colorazione Varsity Blue) lo vende a 250$ [i](porca vacca! il prezzo di listino è 199$ e lui lo vende a 250$ più imprevedibili spese di spedizione, sottostimate a 37,50$ ma ci credo poco...).

Considerate le inevitabili spese doganali, temo che il costo finale mi lieviterebbe a trecento euro (e -temo- oltre).

Mmm... ci penserò...