clipped from archeodada.altervista.org L’UAAR fa parte dell’arcipelago che amichevolmente ho ribattezzato C.U.L.O. A.P.E.R.T.O. (Comitato Umanisti-Laici Omosessuali Abortisti-Pacifici Ecologisti-Reazionari Terzomondisti-Occidentalisti).
Stronchiamo il potere clericale: sì ai matrimoni a tre tra transessual*, quadrigender ed eterosessual*; revisione della 194 in modo non clericale ma affinché il diritto di abortire sia incentivato; pillola del giorno dopo e preservativi distribuiti fuori dalle scuole di ballo a partire dal primo anno; no all’ora di religione cattolica, sì ad un ora delle religioni non-cattoliche. più o meno questi sono i toni che si possono trovare in una pagina qualsiasi del sito dell’UAAR. Ciò basterebbe a dimostrare che l’unica discendenza ideologica e culturale che l’associazione può vantare è quella dei gabinetti per i maschi “glossati” con pennarelli di diverso colore. Una specie di Indymedia per le religioni, che funziona da contenitore per lo sfogo collettivo dei problemi quotidiani. |
Mi sono piegato in quattro dalle risate per questo graffiantissimo post di Roberto sull'UAAR.
Tutto da leggere.
Gli appelli allo sbattezzo, le raccolta di firme e donazioni, la pubblicità sul Corriere contro l’8 per mille alla Chiesa Cattolica ed ora l’ultima trovata degli “ateobus” (sic) sono state iniziative molto efficaci per attirare verso di sé branchi di paranoici e complessati...
Tutto da leggere.
Gli appelli allo sbattezzo, le raccolta di firme e donazioni, la pubblicità sul Corriere contro l’8 per mille alla Chiesa Cattolica ed ora l’ultima trovata degli “ateobus” (sic) sono state iniziative molto efficaci per attirare verso di sé branchi di paranoici e complessati...
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