sabato 5 settembre 2009

Viciénzo m'è pàtr' a mé!

clipped from www.zeusnews.com


La presenza di campioni di Dna di una data persona sulla scena di un crimine collegano detta persona a quanto avvenuto in quel luogo senza possibilità di errore o falsificazione. Questo, almeno, era quello che si pensava finora.


Il dottor Frumkin - fondatore della Nucleix, una società con sede a Tel Aviv - ha scoperto e mostrato come sia invece relativamente facile falsificare una prova del Dna, sostituendo al materiale genetico originale quello di un'altra persona.


Frumkin ha ideato due diverse tecniche. La prima prevede l'uso di un piccolo campione (proveniente magari da un capello, o anche da un mozzicone di sigaretta) del Dna che si vuole sostituire a quello originale.


L'altra tecnica è anche più inquietante, perché non necessita del Dna di una terza persona: è in grado di ricrearlo usando i profili del Dna contenuti nei database delle forze dell'ordine, basati sulla collezione di frammenti di Dna.

Fabbricare false prove del Dna Frumkin Nucleix
No, non guardate la bionda al microscopio; quella non è in grado nemmeno di lavare i piatti. Prenderei volentieri a pedate nel sedere i fotografi che fanno foto "artistiche" di quel genere che poi vanno a corredare (e banalizzare) notizie serie...

La notizia è che l'esame del DNA può essere falsificato. Un dottore israeliano ha esposto diverse tecniche.

Da oggi dunque ognuno potrà dire "Vincenzo m'è padre a me" (Viciénzo m'è pàtr' a mé!") ed essere preso sul serio!!

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