domenica 27 settembre 2009

Referendum, cioè farsa

Fra pochi giorni, l’Irlanda terrà il destino dell’Europa nelle proprie mani, almeno per un momento. Il prossimo 2 ottobre, infatti, gli irlandesi saranno di nuovo chiamati a votare sul Trattato di Lisbona, 15 mesi dopo la sonora vittoria del NO allo stesso Trattato, che non è stato mutato di una virgola.
Gli irlandesi hanno avuto la possibilità di votare sul Trattato di Lisbona. E hanno votato no. E si tratta di un voto che è stato espresso da una percentuale dell’elettorato più alta di quella che ha votato per Barack Obama negli Stati Uniti d’America. Eppure nessuno sta pensando che il presidente americano dovrebbe partecipare ad una nuova elezione il prossimo mese. Ma – voilà! – 15 mesi dopo il primo voto, ci viene richiesto di votare nuovamente sullo stesso identico trattato”. E Ganley, a tal proposito sottolinea con enfasi, battendo il pugno sul tavolo: “Non è cambiata neanche una sola virgola in quel documento”.
In Italia i risultati dei referendum vengono aggirati.

In Irlanda invece si costringe la gente a rivotare, fino a che non votano sì.

Benvenuti nella Civiltà della Democrazia Europea...

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