domenica 1 febbraio 2009

Ma 'sta Samme Sunghe ce l'ha er formato ìcchese ére?

clipped from www.zeusnews.com
Microsoft Jpeg Xr standard internazionale
Leggo dall'ammorbante Zeus News dell'ennesimo "miglioramento" proposto al formato JPEG: utilizzare canali da 16+16+16 anziché da 8+8+8 bit.

Per la cronaca, l'occhio umano è capace di distinguere non più di trecentomila colori diversi. L'utilizzo di un formato da 8+8+8 (cioè 2 elevato alla 24, cioè più di 16 milioni e mezzo di colori) "copre" abbondantemente tutto il range visivo (la sensibilità dell'occhio umano ai colori non è lineare come la rappresentazione nei computer).

Un drastico miglioramento si poteva ottenere utilizzando 9+9+9 (ossia raddoppiando il range dinamico dei tre canali R, G, B), oppure 8+10+8 (quadruplicando il range del canale Green, perché l'occhio è più sensibile al verde), anche se la loro efficacia è tutta da dimostrare (il 99,999% degli utenti non se ne accorgerebbe).

E invece no: hanno voluto 16+16+16, cioè moltiplicare per sedici milioni la profondità del colore (quei "16" sono esponenti, non sono parametri da addizionare o moltiplicare)... solo perché negli uffici commerciali "si sa" che dopo gli "otto bit" ci sono necessariamente i "sedici bit", altrimenti "non si vende" (tempo un paio d'anni e tireranno fuori un assurdo e inutile JPEG XXR a 32+32+32).

Hanno perfino creato una "dimostrazione" spremendo al massimo un esempio del nuovo formato XR e inguaiando al massimo una foto in JPEG, in modo da far sembrare che il nuovo è ottimo e desiderabile. Dopotutto non era già avvenuto così con gli scanner con "profondità" a 48 bit e con i file audio a 96khz 32bit?

Così avremo dei JPEG XR (Extended Resolution) ancor più enormemente sovracampionati rispetto al massimo percepibile dall'uomo, che nei fatti "pesano" almeno il doppio (come occupazione di spazio su disco), che promettono un range dinamico mostruoso (alzi la mano chi sa cosa significa esattamente "range dinamico"), e che invece al 99,999% degli utenti non farà notare alcuna differenza.

Anche perché sono tutti così gonzi da pensare che JPEG è un contenitore come il PNG.

E perciò lasciano il quality level a 95-96% (il default delle Lumix ad "alta qualità", indistinguibile dal TIFF e praticamente uguale ad un eventuale salvataggio in PNG) quando devono inviare una foto via email (laddove si poteva abbassare a 70% senza quasi perdere di qualità utile agli occhi destinatario), e si lamentano degli artifacts quando usano qualità da 60-70% su foto minuscole.

Il bello è che tra questi ci sono certi cosiddetti fotografi professionisti (e aspiranti tali), espertissimi di apertura ed esposizione e posa B, ma totalmente imbranati quanto ai formati di salvataggio, che ancor oggi non hanno capito che il problema degli "artifacts" era solo con le fotocamere digitali della metà degli anni novanta e che ancora pensano di avere ore e ore da dedicare al trattamento di ogni singola foto in formato RAW...

Insomma, la "rivoluzione" del JPEG XR servirà nel 99,999% dei casi solo a far comprare memory card più capienti e a vantare una feature che il concorrente non ha ancora.

I produttori di fotocamere, per non sfuggire all'ennesima moda utile a vendere modelli nuovi, abbasseranno la qualità del JPEG normale e terranno alta quella del JPEG XR per dare a vedere che loro implementano "ottimamente" il nuovo formato (è come un tirarsi la zappa sui piedi: devono castrare il formato buono perché non è alla moda).

I pischelletti che fino a ieri andavano al supermercato a darsi delle arie chiedendo "Ahó, ma 'sta Sàmme Sùnghe ce l'ha er formato Ràvve?" (traduzione: pescando una fotocamera a caso dal mucchio, questa Samsung ce l'ha il formato RAW che andava di moda nei forum dei sedicenti esperti di fotografia digitale?), ora andranno al supermercato dandosi delle arie di esperti di alta qualità chiedendo "Ahó, ma 'sta Bènque ce l'ha er formato ìcchese ére?"

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