mercoledì 31 dicembre 2008

Promemoria: il blog di Vijay

Devo tener presente il blog di questo universitario indiano, che smanetta con Linux sia sulla Beagleboard che sulla PSP.

Ogni volta che incappo in uno di questi blog, penso sempre al sostanziale analfabetismo della grande maggioranza degli studenti italiani, incapaci di essere "smanettoni", incapaci di scrivere "perché" con l'accento giusto (e spesso incapaci perfino di scrivere qualcosa di diverso da "xkè"), esperti solo degli orari e dei risultati delle partite di calcio.

4 commenti:

  1. Ciao,
    ma per caso c'è l'hai con gli studenti universitari???
    :)

    un esempio di quello che ho fatto io all'università di catania (5 annetti fa...)

    Modulo di gestione memoria virtuale per un sistema operativo sviluppato da un assistente della prof. di sistemi operativi: Nutty

    Progetto e realizzazione sia hardware che software di un dispositivo embedded comunicante a raggi IR con tanto di lcd a due righe che aveva come cpu un pic 16f876.

    Rete neurale con backpropagation in assembler x86/x87

    tesi su J2ME + tomcat: adattamento contenuti multimediali ai display dei telefonini

    ecc

    Se mai il problema è un'altro e cioè: tutti i progetti sono stati fatti negli ultimi due anni mentre nei primi tre mi hanno fatto fare tanta di quella matematica ed elettronica da fare impallidire un corso di matematica pura e di ingegneria elettronica, tanto che spesso ho dubitato dell'utilità di una facoltà che ti insegna analisi matematica nei complessi ma non te ne insegna l'utilità pratica.

    Ci vorrebbe molto di più una riforma germini a mio parere...
    Saluti e buon anno

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  2. Beh, sì, ce l'ho con tutta la scuola italiana.

    Un secolo fa c'era gente che a 18-20 anni si laureava (con studi terribilmente più severi ed estesi dei nostri, senza strumentazione e senza computer).

    Oggi la quasi totalità dei quindicenni è sostanzialmente analfabeta: conoscono un vocabolario di trecento parole (per maggioranza relative al calcio), sono incapaci di scrivere qualcosa che non somigli al riassunto distratto dei titoli del telegiornale, hanno intuito prossimo allo zero.

    Costoro poi finiscono all'università e - come avrai potuto tu stesso verificare - possono anche essere capaci di prendere un trenta e lode avendo imparato a memoria il più ostico dei libri, ma come creatività e capacità comunicativa restano a zero.

    Tant'è che per metterli in crisi basta pronunciare la solita frase: "dillo a parole tue".

    Ho dovuto lavorare con soggetti del genere, forse puoi immaginare con quanta seccatura. Mi è toccato perfino correggere la grammatica nelle loro email. Uno si è mortalmente offeso perché gli ho fatto presente che non può scrivere quindici righe senza mai utilizzare punteggiatura e maiuscole ed usando "x" per dire "per".

    Ma questa è un'altra storia, e la racconterò poi... sperando di non sprecare tempo che potrei invece dedicare all'informatica. :)

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  3. Costoro poi finiscono all'università e - come avrai potuto tu stesso verificare - possono anche essere capaci di prendere un trenta e lode avendo imparato a memoria il più ostico dei libri, ma come creatività e capacità comunicativa restano a zero.

    Su questo sono assolutamente daccordo!
    Mi ricordo ad esempio di due ragazze che imploravano il professore di dare loro una tesina "compilativa" (cioè copiata da internet) al posto un programmino java che si poteva fare in un pomeriggio guardando la televisione.
    Eppure avevano il medione sul libretto, e davano più esami di me.

    Sono contento che anche tu però pensi che la colpa principale non è degli studenti (anche se un po più di interesse per la disciplina che vanno a studiare non guasterebbe) ma della scuola assolutamente inadeguata.
    Ti faccio un esempio: nella università dove ho studiato, ti laureavi in ingegneria informatica senza neanche un corso di computer grafica. Un amico che aveva la passione per i videogame dopo essersi laureato 110 e lode ha passato un anno a casa a studiare Direct X e computer grafica da solo per poi riuscire a trovare lavoro (ovviamnete all'estero).
    Ciao

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  4. Beh, alla metà degli anni novanta c'era ancora gente che si laureava con centodieci e lode senza aver mai messo mano su un computer. Non sto scherzando, potrei fare nomi e cognomi (maschili e femminili). Perfino la tesi: la scrivevano a penna e poi la consegnavano a qualche amico o qualche copisteria che provvedeva copiarla, correggere gli svarioni grammaticali e poi stamparla.

    Anche a me è toccato redigere una tesi di uno che l'aveva scritta a penna.

    Comunque il problema che indicavo è anzitutto nell'insegnamento.

    Un vecchio proverbio americano dice che "insegnare" non è "riempire un bidone", ma è "accendere un fuoco".

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