Andata (sera del 10 luglio 2009):
- Napoli-Milano: ICN 1910 (20:30-7:25): 46 euro
- Milano-Lecco: R 2554 (8:20-9:01): 3,60 euro (poiché "cumulato" col precedente)
Nota: ICN 1910 ho prenotato il posto per non rischiare di fare parte del viaggio in piedi.
Ritorno (mattina del 13 luglio):
- Lecco-Milano: R 2563 (9:57-10:40): 3,60 euro (poiché "cumulato")
- Milano-Caserta: Expr 823 (11:45-20:47): 39,30 euro
- Caserta-Napoli: R 24355 (21:04-21:48): 2,30 euro (tariffa "UnicoNapoli")
Nota: pare che l'Expr 823 sia a prenotazione obbligatoria.
Totale spese:
49,60 + 45,20 = 94,80 euro Napoli-Lecco andata e ritorno (cioè meno di quanto costava la sola andata proposta dal sito delle FS!)
Centottantatremila lire... porca vacca, ricordo quando con 183.550 lire ci offrivi pizza e birra a tutti i tuoi compagni di scuola (ci si faceva una festa di compleanno in pizzeria e avanzavano ancora soldi). L'euro ci ha rovinati, ma ci ha rovinati anche l'inflazione (e tra poco ci rovinerà la stagflazione).
Note: l'Intercity Notte "scelta obbligata" perché non c'è più nessun Espresso notturno! Ricordo ai bei tempi quando c'erano almeno tre treni Espresso ogni notte tra Napoli e Milano...
Piccola nota altamente corrosiva: fino all'anno scorso il 1910 era in realtà un Espresso (provate a cercare "Exp 1910" su YouTube): adesso, "riclassificato" come Intercity Notte, è lo stesso treno ma costa di più. Inoltre due anni fa le tariffe Espresso e Regionale erano cumulabili in un unico biglietto ("spezzarle" significa fare due arrotondamenti chilometrici anziché uno). Ed ancora: due anni e mezzo fa le tariffe erano ancora "coi centesimi" (piuttosto che gli arrotondamenti all'euro superiore: "46 euro" anziché un improbabile -per esempio- "45,13").
Ancora nel 1989 (vent'anni fa) un biglietto Napoli-Roma andata e ritorno (quando esisteva ancora la tariffa scontata "andata e ritorno") costava 15.000 lire (cioè 7,50 euro andata e ritorno, avete capito bene; oggi ci costa il triplo e non dobbiamo lamentarci; solo che il mio stipendio del 2009 non è certo il triplo dello stipendio che avevo nel 1989).
Per il ritorno ho scelto di viaggiare di giorno (non volevo fare un'altra nottata in treno). Viaggiare di giorno spendendo poco è un'impresa che riesce solo a chi scava in profondità negli orari dei treni ed è disposto a fare parecchi cambi (ancora a gennaio 2007 facevo Napoli-Rimini con soli 25,41 euro! cfr. foto qui). Prendendo Espressi e Regionali e "spezzando" gli itinerari, si trovano diverse simpatiche sorprese.
Nel caso sopra citato, scegliendo Lecco-Napoli si trovano solo Eurostar e treni super-costosi. Così ho cominciato a provare tragitti più brevi: Lecco-Roma... Lecco-Firenze... Lecco-Bologna... Tentando Lecco-Firenze scopro con il tastino "tutte le soluzioni" che posso farlo in treno Espresso "Freccia del sud" (che ferma a Firenze Campo Marte). Si tratta dell'espresso 823. Clicco subito su Viaggiatreno (attualmente l'unico modo veloce per sapere quali fermate fa un treno che circola oggi) e scopro che ferma a Caserta.
Chiedendo dunque Lecco-Caserta "tutte le soluzioni" ecco pronto il biglietto da 42,90 euro (che è quel che sarebbe costato il 1910 sopracitato se anziché classificarlo ICN lo avessero classificato Expr: hanno cambiato il nome per farlo costare di più); dopotutto da Caserta a Napoli ci sono treni fino alle 22:58. Se l'espresso non fa più di dieci minuti di ritardo, prendo al volo il regionale 22358.
Due o tre ore in più di viaggio non sono un dramma se hai a portata di mano il computer (con internet via UMTS, più film e video già on disk), il player MP3, un libro, qualche rivista, snacks e telefonino. Se poi c'è pure il mouse bluetooth, tastiera bluetooth, mattoncini LEGO fra cui l'NXT (sempre bluetooth)... il viaggio non sembra più tanto lungo anche se per assurdo fosse tutto in galleria dall'inizio alla fine. :)
Nota: il treno espresso 823 era limitato a Catania anziché Agrigento a causa di uno smottamento...
RispondiEliminaPiccolo errore di sbaglio: il Caserta-Napoli è 2,90 euro (fascia 4) anziché 2,30 (fascia 3, come avevo erroneamente indicato).
RispondiEliminaIl tabaccaio al binario 1 di Caserta aveva il tè San Pellegrino in frigo (1,10 euro la bottiglia da mezzo litro).
ICN significa "InterCity Notte", dove "intercity" è la tariffa da pagare e "notte" è l'orario in cui viaggia; per il resto sembra uno di quei normalissimi treni Espresso... ;(
L'espresso 823 Milano-Caserta-Catania-Agrigento era arrivato a Firenze con 25 minuti di ritardo, accumulati a furia di frenare (il macchinista doveva essere particolarmente ansioso) e con una interminabile sosta a Vernio sotto un sole che spaccava le pietre della massicciata.
Per fortuna lo deviano sulla Direttissima fino a Chiusi, e così arriva a Roma Tiburtina in orario e a Caserta ancora miracolosamente in orario.
Se gli avessero fatto fare qualche altro chilometro sulla direttissima (ancora un po' di "DD" anziché "LL"), sarebbe stato tutto più tranquillo, senza arrivare a filo di rasoio :)
Tutto il viaggio di nove ore senza aria condizionata e con i finestrini aperti (in realtà l'aria condizionata ha funzionato... per i primi trenta secondi dopo la partenza da Milano; poi, morte nera. Naturalmente il treno era stato tenuto parcheggiato al sole prima di portarlo al binario della stazione di Milano Centrale, ed ovviamente l'aria condizionata era stata spenta fino alla partenza. Dopo quei fatidici trenta secondi, si è spenta definitivamente. Era la carrozza undici. A giudicare dalle facce affacciate che vedevo nei tratti in curva, doveva essere un problema di tutto il treno).
Mi sono abbronzato (ero seduto al finestrino). Il treno era zeppo di extracomunitari, più allegre famigliole calabresi e siciliane con bambini frignanti e fracassoni. Meno male che prima di partire avevo fatto largo rifornimento di bevande e cibarie.
L'indiano accanto a me avrà avuto un moto di compassione per la vacca sacra le cui spoglie farcivano innocentemente il mio sandwich.
A Caserta, inspiegabilmente, c'era la sagra dei regionali soppressi e dei superstiti in tremendo ritardo.
Il regionale delle 20:56 viene all'ultimo momento annunciato con 25 minuti di ritardo; lo speaker tace per lunghissimi minuti, finché è arrivato alle 21:47.
Durante il tratto fino a Napoli succedono vari guai (porte guaste che non si aprono, precedenze ad altri treni, improvvise frenate...) ed attracca a Napoli Centrale alle 22:45.
Era un TAF. Incredibilmente, l'aria condizionata funzionava.