sabato 14 novembre 2009

Sommergibili giapponesi, quella storia non raccontata ancora

clipped from www.nytimes.com

One of the Japanese craft, the I-201, was capable of speeds of about 20 knots while submerged, making it among the fastest diesel submarines ever made. Like other Japanese subs, it had a rubberized coating on the hull, an innovation intended to make it less apparent to sonar or radar.

The other, the I-14, was much larger and slower and designed to carry two small planes, Aichi M6A Seirans. The aircraft, which had folding wings and tails and could carry a torpedo or 1,800-pound bomb, were housed in watertight hangars inside the submarine. They could be brought onto the deck and launched by a catapult. (The only existing Seiran is in the hands of the Smithsonian.)

PICTURES: WWII ''Samurai'' Subs Found -- Carried Aircraft
PICTURES: WWII ''Samurai'' Subs Found -- Carried Aircraft
Nel 1945 i giapponesi, al termine della guerra, stavano quasi per vendicarsi degli americani, con questi I-201 (il sommergibile diesel più veloce del mondo all'epoca) ed I-14 (il sommergibile-portaerei con due bombardieri ad elica Aichi M6A, capaci di trasportare una bomba di 800kg ciascuno).

Avrebbero colpito Washington e New York.

Furono catturati, studiati e affondati dagli americani al termine della guerra. Oggi, per caso, vengono ritrovati i loro relitti a 800 metri di profondità al largo delle Hawaii (gli americani li avevano distrutti per non dover "condividere" coi russi la quantità di tecnologie scoperte).

La tecnologia americana del dopoguerra deve moltissimo alle scoperte dei nazisti e dei giapponesi, ma questo non viene mai detto nei libri di storia...

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