martedì 16 settembre 2008

Cronache di Narnia: il principe Caspian

Ho appena visto il film di Narnia: il principe Caspian.

Alquanto deludente, se confrontato al primo film.

La scena del gatto immobilizzato è l'unica cosa veramente degna di nota di tutto il film. Il castello non è stato ritratto troppo, per evitare che le panoramiche svelino che non è così maestoso come sembrava (forse volevano risparmiare in sede di rendering). Del resto sembra che abbiano tentato di risparmiare anche su armature, bandiere e ammennicoli vari.

L'attore che ha la parte di Caspian sarebbe a stento adatto ad una recita scolastica della seconda elementare.

I quattro ragazzini protagonisti sono un po' sottotono, specialmente i due maschietti, che non ispirano simpatia ma fastidio e nausea. La ragazzina più grande sembra una di quelle aristocratiche viziate e con la puzza al naso; la sua volgarità è confermata nel momento dei saluti finali (infatti il bacio nel romanzo non c'era: il contegno dei leggendari re e regine non lo avrebbe assolutamente permesso). La ragazzina più piccola sembra Heidi che recita la parte di Pollicino: si salva solo per il faccino che ispira simpatia.

Il tasso, tra i pochi professionisti, sembra tentare disperatamente di salvare il salvabile: ma una torta venuta male non diventa squisita solo aggiungendovi la ciliegina.

I nanetti barbuti pure lasciano a desiderare. I centauri maschi sono veramente da prendere a pedate quando parlano, e sembrano manichini impagliati quando non parlano. Le centaure femmine sono meno cretine dei centauri maschi.

I topi sembrano usciti direttamente dai cartoni animati di Barbapapà. La faccenda della coda, nel finale, dovrebbe essere un ragionamento sulla dignità di chi è disposto a dare la propria vita per gli amici, e invece nell'economia del film è stata ridotta all'assecondare la vanità di un ingrato che non sa neppure ringraziare di aver avuto salva la vita.

Le scene della battaglia tentano miseramente di replicare la maestosità del primo film, ma riescono a convincere assai poco. Nel primo film, gli attimi prima della battaglia sono densi e commoventi. Qui invece sembra che il doppiaggio sia stato fatto di notte, gridando a mezza voce, per evitare di svegliare la vicina di casa che poi ti denuncia all'amministratore del condominio per schiamazzi notturni.

In questa farsa spacciata per dramma, il cattivissimo cattivone supercattivo si salva un po', ma quando ha l'armatura (come nella foto) è veramente patetico: la foto qui sotto sembra ritrarre Renzo Montagnani e Giobbe Covatta in un'ipotetico remake dell'Armata Brancaleone nel momento del panning della telecamera verso Alvaro Vitali, Bombolo, Andy Luotto e Pippo Franco, mentre il ruggito di Aslan è in realtà uno di quei rutti di Paolo Villaggio che impersona Fantozzi accanto ad una cassa vuota di bottiglie di Perrier.

Comunque non è la prima volta che un ottimo romanzo ha una brutta trasposizione cinematografica. E non è la prima volta che il sequel è terribilmente peggiore dell'originale.

Ma forse due terzi dei guai sono dovuti solo al doppiaggio italiano che fa proprio CAGARE!


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