venerdì 20 marzo 2009

La BeagleBoard C2 pronta al decollo!

La versione "C2" della BeagleBoard è ormai in fase di finalizzazione, in un batch di parecchie migliaia: i tempi sono stati tutti rispettati, per fine mese o nei primissimi giorni di aprile dovremmo poterla comprare da Digikey (voglio sperare che non siano così tassativi nel completare lo smaltimento della vecchia versione). Se il dollaro non fa le bizze, potremmo portarci a casa la C2 (che ha 256Mb RAM e 512Mb flash) poco sopra i 115 euro (escluso eventuali tasse: qualcuno lamenta di aver pagato 37 euro di tasse doganali per riceverla, quando il cambio col dollaro era ancora più favorevole di oggi).

Nel frattempo hanno già preparato la versione "C3", che sarà in vendita verso fine maggio o inizio giugno (il batch della C2 è già in moto); l'unica differenza con la "C2" è il fatto che i buchi per le viti stavolta sono metallizzati e con la connessione a massa. Non si tratta di una caratteristica colossale, sembra una di quelle correzioni secondarie di cui praticamente nessuno sentirà la mancanza. Ad inizio aprile farò una mega-ricarica della PostePay e tenterò di resistere alla tentazione di comprare più di una BeagleBoard (una per lavorarci, e l'altra per mostrarla agli amici e colleghi di lavoro).

Dati i cicli di organizzazione, stampaggio e vendita, suppongo che la versione successiva della BeagleBoard (una eventuale revisione "D1" o semplicemente "C4") sarà pronta non prima di settembre. La versione C2 è quella ormai definitiva con tutte le periferiche funzionanti e supportate da Linux (nelle ultime versioni B c'era ancora qualche problema con la USB EHCI e il limite di 128Mb RAM; per molti progetti non dovrebbe essere un problema, ma nel mio caso la differenza è essenziale).

La BeagleBoard è tuttora proposta con Ångström Linux, una distribuzione che gira abbastanza comodamente in 128Mb RAM e 256Mb flash; sebbene ci siano già descrizioni di come installarci una Ubuntu 9.04 (occorrerà installare sulla SD/SDHC) avrò un po' da smanettare se non voglio aspettare qualche altro mesetto che venga tirata fuori la versione ufficiale di Ubuntu 9.04 ottimizzata per ARMv7e (la versione corrente, ottimizzata per il livello ARMv5, gira il 30-40% più lentamente).

Da tempo seguo il googlegroup "BeagleBoard". Coley e Kridner, i due principali autori del progetto, hanno tenuto conto di tutti i suggerimenti, hanno risposto in modo circostanziato a dubbi e lamentele, hanno esaltato i successi (altrui) dei progetti basati sulla BeagleBoard. Riescono perfino a parlare onestamente della "concorrenza" (comunque la Overo non può essere considerata veramente tale). Risultato: non poteva esserci miglior pubblicità per la BeagleBoard.

Devo onestamente elogiare non solo la loro preparazione tecnica, ma anche la pazienza che hanno avuto con gente alle prime armi con l'hardware, o peggio, esperti di hardware ma... alle prime armi con Linux. Leggendo le loro risposte - e quelle degli altri smanettoni ben preparati (indiani, svedesi, brasiliani... la BeagleBoard sta scatenando l'interesse di migliaia di hacker sparsi per il mondo) - mi sono svaniti molti dubbi e perplessità.

Il successo di un progetto "open source" (gli schematics della BeagleBoard sono disponibili sul web) dipende tanto dalla competenza quanto dalla passione dei loro capi; non so quanto involontariamente la Texas Instruments abbia imbroccato la giusta strada - certamente è un caso raro che una grande società, per vendere di più un proprio prodotto (il chipset OMAP3530), abbia escogitato l'idea di un progetto "open", a basso costo, e lo abbia affidato a persone competenti e pazienti.

La BeagleBoard mi ispira una varietà di progetti basati su Linux che non ho portato avanti per i soliti quattro motivi canonici: costo dell'hardware, dimensioni, alimentazione, parti rotanti (dischi/ventole).

Costo dell'hardware: dovrebbe essere la considerazione conclusiva - prima vengono le caratteristiche e le dimensioni. Però già adesso si può dire che il costo della BeagleBoard è ridotto all'osso (il progetto non è inteso a far navigare nell'oro la TI, ma a pubblicizzare un chipset). È vero che una macchina Linux si può mettere su con pochi euro - dipende cos'altro c'è da aggiungere; per esempio se il problema è di far girare un programmino di poche righe e poche pretese su una macchina Linux con networking wifi/ethernet, può bastare anche una vecchia Fonera da cinque euro (se chiedono di più vuol dire che l'hai cercata su eBay). Ma è anche vero che la BeagleBoard è ben carrozzata (potenza da laptop, accelerazione grafica, uscita DVI-D, etc), e quel poco che manca, manca solo per evitare di far lievitare il prezzo (per esempio il costo per aggiungere una chiavetta wifi è decisamente basso).

Dimensioni: 76 per 76 millimetri (per di più con i vari slot che "guardano verso l'esterno"). Non è il mio form factor ideale ma è ragionevole rispetto alla ferramenta che c'è a bordo; non esiste nessuna board di dimensioni almeno paragonabili, che abbia a bordo anche accelerazione 3D, uscite audio e video, e DSP. Per cui non protesto troppo: non si può integrare in un orologio da polso ma si può "portare in giro" nella tasca della giacca. Quanto alle dimensioni, la Gumstix Overo ha fatto molto meglio ma richiede o un lavoraccio hardware o la board Summit (che vanifica buona parte dello sforzo di ridurre le dimensioni); inoltre in totale costa di più, e dopo sei mesi dal rilascio ancora non sono in vista altre board aggiuntive...

Alimentazione: è possibile alimentare la BeagleBoard con 5V stabilizzati, oppure via USB (comodissimo quando si sviluppa e quando la si vuole usare come USB-gadget) e -cosa per me fondamentale- perfino con quattro comuni pile stilo NiMH ricaricabili. Non potevo sperare di meglio.

Parti rotanti: niente hard disk, niente ventole di raffreddamento, niente vibrazioni, niente rumore. Solo uno slot SD/SDHC (anche se i 256Mb di flash memory sono praticamente un mini hard disk allo stato solido, ma non è consigliabile per chi ha bisogno di scriverci spesso).

Questi ultimi tre punti sono fondamentali per i progetti che affollano la mia calotta cranica, che richiedono un sistema portatile e leggero.

2 commenti:

  1. Oh finalmente una buona notizia! Stavo per farmene portare a casa una dall'america qualche settimana fa per evitare i dazi doganali, quando poi ho desistito per attendere la nuova revisione. Personalmente ce la vedo bene come front-end dell'htpc per averlo anche in cucina sul mio vecchio mivar :D Per caso sai come funziona il negozio di digikey "italiano"?

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  2. Non ho ancora fatto ordini sul digikey.it ma sospetto che sia solo un portale tradotto in italiano, di una rete di distributori che fa capo in USA ma ha magazzini anche in Europa (il che spiegherebbe come mai in certi casi spediscono gratis).

    Ci sarà un po' da smanettare con cross-compilatori e sessioni di logging via porta seriale; quando però comparirà una distribuzione completa per ARMv7e, i tedesconi che vendevano la Beagleboard a 179 euro (ma con un Linux Angstrom già pronto su memory card) avranno un travaso di bile (evidentemente vogliono guadagnare soldi da chi non se la sente di smanettare).

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