domenica 8 marzo 2009

Gulp!!! Il Garelli 351 Gulp Matic

Questo è un glorioso Garelli Gulp Matic (modello 351). Nella foto gli manca solo il tappo del filtro dell'aria (nero, quello a sinistra del motore).

Cilindrata 49cc, cambio automatico a due marce, avviamento con pedalata e levetta frizione alla mano sinistra. Freni a ganasce. Niente batteria. Nessun indicatore, neppure della riserva di carburante: l'unica verifica era quella "visiva" sul tubo di gomma dal serbatoio al carburatore, che garantiva poche centinaia di metri di autonomia al massimo.

Velocità dopo il rodaggio 45 km/h, raggiungeva i 55 con modifiche veramente minime.

Il mio era super-equipaggiato e con un po' di tuning casalingo:
- sella lunga
- testata sbassata
- carburatore 14/12
- specchietto retrovisore
- denti candela calibrati a martellate
- ruota anteriore a razze anziché raggi
- filtro dell'aria ridotto alla sola griglietta metallica
- ridipinto con colori opachi (corpo nero, sezione centrale rossa)
- serbatoio leggermente meno capiente dell'originale a causa di una ginocchiata centrale del precedente proprietario

Con queste modifiche, sul rettilineo filava parecchio (oltre i 60), ma al minimo accenno di salita perdeva senza pietà (vergognoso trade-off potenza/velocità). Per di più, anche con miscela al 3% e pure dopo aver sostituito l'olio nella coppa, la testata scaldava davvero tantissimo.

Una volta, per un'emergenza, fui costretto a far benzina anziché miscela (avevo un urgente appuntamento di lavoro, ero quasi a secco, e l'unico benzinaio aperto non aveva più miscela). Apparentemente filò tutto liscio. Tornato a casa mi accorsi che l'aggancio della testata più vicino alla candela si era spezzato per il calore e i sussulti! (ciononostante ebbi ancora modo di farci un altro anno di utilizzo, sempre assicurandomi prima di partire che il motore stesse ancora attaccato al suo posto).

Ci ho fatto innumerevoli chilometri (talvolta anche 120 km in un sol giorno), scorrazzando per le campagne circostanti e allungandomi nei paesi più strani a scopo puramente turistico.

Fui costretto a smettere di utilizzarlo perché da un certo anno in poi il disco della frizione fu introvabile come pezzo di ricambio. Con la frizione consumata, non riusciva mai ad ingranare la seconda, e pertanto faceva un baccano colossale col motore a palla per... avanzare a passo d'uomo.

Dopo qualche anno di fermo, a mia insaputa, i miei lo portarono dallo sfasciacarrozze senza dirmi niente. Ancor oggi mi piange il cuore. (Non è stato l'unico scherzaccio crudele; qualche annetto prima, durante una mia assenza di un mese, complice la mania di cucinare di mio zio, si erano mangiati Milù, la mia anatra preferita; ma questo lo racconterò un'altra volta).
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