mercoledì 6 gennaio 2010

Propaganda bellica

clipped from www.wired.com
100102-M-6770H-025
Part of the problem is cultural:
Buona parte degli sforzi bellici consistono nella sacra ineffabile Propaganda Bellica, nota col più grazioso nome di pàblick reléscions.

Nella foto si vede un coacervo di assurdità: soldatessa armata di fucilone (bella soldatessa con bel fucilone) sorride alle bimbette sorridenti (già, tra un bombardamento e l'altro) e alla borsa Unicef in basso a sinistra, su un tappeto lucido e dai colori sgargianti (l'avranno photoshoppato?) mentre fuori i droni americani continuano ad ammazzare i parenti delle bimbette in questione. Le quali non aspettavano altro che la fuciliera americana per imparare a scrivere (in arabo? in inglese? in farsi? in urdu?)

Ma no, forse è solo una foto fatta in studio in USA. Ti pare che in un teatro di guerra così pericoloso, mandino una bellona come quella? A far che?

La propaganda bellica serve per accattivarsi le simpatie dell'opinione pubblica. Che altrimenti, infatti, si domanderebbe a che siano servite tante guerre e tante minacce, mentre la società si sgretola, l'economia implode, e le ingiustizie aumentano...

Nessun commento:

Posta un commento