martedì 2 giugno 2009

L'Ubuntificazione procede spedita!

La motherboard dell'Asus A1370D sta lentamente tornando ai gloriosi fasti di una volta. L'ho inscatolata nel case di un vecchio videoregistratore Philips da cui ho tolto la meccanica (guasta) e di cui prevedo di utilizzare in futuro i tastini e le lucine del pannello frontale (ancora funzionanti).

Installata Ubuntu alternate 9.04, ho proceduto all'aggiornamento apt-get dselect-upgrade dopo essermi assicurato che poteva fare l'aggiornamento via internet anziché via CD.

Sebbene un po' più macchinosa dell'installazione Slackware 12, l'installazione di Ubuntu "alternate" mi permette l'upgrade on-line, mi permette di non utilizzare root per fare le solite cose (collegarmi a internet via modem USB, etc) e soprattutto mi permette di utilizzare una chiavetta USB-ethernet in sostituzione della ethernet di bordo che si era miserrimamente sfasciata qualche settimana fa. A differenza della versione desktop grafico, l'upgrade ha richiesto meno di una quindicina di megabytes di download (laddove la 9.04 normalmente ciuccerebbe duecento mega di upgrades dalla rete!)

Gli unici pacchetti che ho installato in più rispetto all'installazione base sono dovuti ai miei smanettamenti:
* wvdial (per permettermi lo scripting di connessione/disconnessione automatica internet via modem USB)
* minicom (per smanettare sul packet TNC)
* vim (perché il vi di default non "colora" le keyword durante l'editing)
* ruby (perché non posso viverci senza; comunque perl, python e awk erano già installati di default)
* gcc, binutils, make (perché prima o poi mi scappa di compilare qualche programmino in C)
* ncftp (perché prima o poi mi scappa di automatizzare qualche invio/ricezione via ftp)

Non ho installato un webserver perché... allestire un web-server intelligente con Ruby richiede due o tre righe di codice (goduria!)

L'unica nota fastidiosa è la presenza massiccia di tutte le traduzioni in italiano (col dpkg -l si vedono perfino le traduzioni di OpenOffice).

Clamoroso: in qualche caso il banco di 128Mb RAM non funzionava e così ha fatto il boot coi soli 64Mb RAM integrati sulla motherboard. Di cui erano visibili a Linux solo 52Mb (tolti kernel e area di memoria video "condivisa"). Ebbene, in quei 52Mb andava un po' più lentamente (più swap e meno buffering) ma riusciva egregiamente a lavorare come server di stampa e internet... magica Ubuntu!

Situazione attuale aggiornata ad oggi: "ubuntizzazione al 40%"
- server di casa: Ubuntu 9.04 alternate (text-only)
- tablet PC: Ubuntu 8.10 (*)
- desktop: OpenSuse 10.3 (**)
- beagleboard: Angstrom Linux (***)
- scrivania: Mac OS X (****)

(*) non ancora portato alla 9.04 per eccesso di cautela: è lo strumento con cui lavoro...
(**) non ancora portato alla Ubuntu 9.04 perché non ho fatto ancora un backup super-completo.
(***) non ancora portato alla Ubuntu 9.04 perché non è stata ancora rilasciata per la Beagleboard.
(****) non ancora portato alla Ubuntu 9.04 perché il SuperDrive è sfasciato e l'installazione via network è un po' pasticciata.


Purtroppo debbo fermarmi qui perché stasera è dedicata a... pizza e birra!

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