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Tenetevi forte: per presentare le "istanze on-line" occorre superare una selva di procedure di autenticazione che fa impallidire quella della stessa Famosa Banca presso cui sono correntista.
La banca si contenta di uno scambio di informazioni previa password di autenticazione one-shot (e abilitazione a scaricare il "certificato" elettronico per la cifratura delle sessioni) ottenibile presentandosi di persona in filiale. Tempo totale: 15 minuti in filiale e 5 minuti a casa.
Il Ministero invece richiede una sequenza di passaggi tali da obnubilare il cervello anche di un esperto informatico:
- inserimento dei propri dati personali (che il loro database verificherà: guai a sbagliare, per esempio, il numero della carta d'identità)
- ricezione di un SMS con codice per una successiva fase di abilitazione
- creazione di una casella email su cui ricevere un altro "primo codice" di abilitazione, necessario a completare la prima fase della registrazione
- presentazione di documentazione cartacea (generata on-line) debitamente compilata, da consegnare personalmente presso un istituto scolastico (autenticazione "fisica"), da cui ricevere l'OK per iniziare la seconda fase di abilitazione
- invio di ulteriore codice (seconda parte) per successiva abilitazione all'inoltro di istanze on-line
...e ancora non è finita! C'era l'SMS, la casella di posta "loro" (data proprio per far ricevere il codice prima-parte e seconda-parte), eccetera...
A prima vista, sembra che lì al ministero pensino che l'informatica debba servire per complicare la vita (e far rimpiangere le care vecchie file agli uffici con i documenti in mano) piuttosto che per semplificarla...
La banca si contenta di uno scambio di informazioni previa password di autenticazione one-shot (e abilitazione a scaricare il "certificato" elettronico per la cifratura delle sessioni) ottenibile presentandosi di persona in filiale. Tempo totale: 15 minuti in filiale e 5 minuti a casa.
Il Ministero invece richiede una sequenza di passaggi tali da obnubilare il cervello anche di un esperto informatico:
- inserimento dei propri dati personali (che il loro database verificherà: guai a sbagliare, per esempio, il numero della carta d'identità)
- ricezione di un SMS con codice per una successiva fase di abilitazione
- creazione di una casella email su cui ricevere un altro "primo codice" di abilitazione, necessario a completare la prima fase della registrazione
- presentazione di documentazione cartacea (generata on-line) debitamente compilata, da consegnare personalmente presso un istituto scolastico (autenticazione "fisica"), da cui ricevere l'OK per iniziare la seconda fase di abilitazione
- invio di ulteriore codice (seconda parte) per successiva abilitazione all'inoltro di istanze on-line
...e ancora non è finita! C'era l'SMS, la casella di posta "loro" (data proprio per far ricevere il codice prima-parte e seconda-parte), eccetera...
A prima vista, sembra che lì al ministero pensino che l'informatica debba servire per complicare la vita (e far rimpiangere le care vecchie file agli uffici con i documenti in mano) piuttosto che per semplificarla...
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