Come già detto, da software si possono disabilitare diversi componenti hardware (DVI, etc) facendo calare il consumo ordinario sugli 800-900 milliwatt (console in attesa di comandi).
Anche il TWL4030 si può spegnere da software con qualche trucchetto (attendendo il fronte di salita di un clock), mentre sull'oscillatore da 26MHz si possono risparmiare altri otto milliwatt disabilitando il suo pin "enable". Pare che in giro ci sia un equivalente "low power" che con lo stesso sistema calerebbe il suo consumo in idle fino al microwatt (magari lo vedremo sulla prossima versione della Beagleboard).
Di questi, circa 40-50mW sono consumati da ognuno dei LED. Quello di power-on non si può spegnere (se non dissaldandolo). A furia di modifichine software e hardware (alcune di queste ultime invalidano la garanzia) Russ Dill ha scoperto insomma che si può portare il consumo in standby a soli otto milliwatt (dunque parecchi giorni o addirittura settimane intere prima di esaurire le batterie).
Posso presumere che in alcune settimane le modifiche software faranno parte delle patch del kernel... Non ho idea di quanto altro tempo serva a quel set di patch (per lo più raccolte in OpenEmbedded) per entrare nel mainstream di Linux. Sempre con ottimismo prudente, prevederei che il supporto della Beagleboard "entri" completamente nel kernel ufficiale Linux nei prossimi 6-9 mesi. Restano le incognite dell'acceleratore grafico e del DSP, che per il momento sono supportati in via "non ufficiale" dalla Texas Instruments stessa ma senza rilasciare troppi sorgenti.
Le prime quattro patch sono già da giorni nella mailing-list e sono state già inoltrate per la prossima release del kernel del gruppo di lavoro "Linux-OMAP".
RispondiEliminaComprando la Beagleboard volevo qualcosa su cui sperimentare (sia hardware che software) e ho trovato pane per i miei denti.
L'unico guaio è che proprio in questo periodo sto lavorando sodo e mi ritrovo impegnati anche i fine settimana... per la solita legge di Murphy!