Eh, i tempi miei ci stavano Sergio Bruni (uh, anime [del purgatorio], e quando dicevi Sergio Bruni, uh, anime [del purgatorio]! Quello ci piaceva di cantare alzando la mano così, come se stava cercando la carità [come se stesse chiedendo l'elemosina]), ci stavano Mario Abbate, Maria Paris... Uh, anime [del purgatorio], quando venne Maria Paris a cantare a Fratta[maggiore], "Tuppe Tuppe Marescià", e quel vecchio scuscinato [malmesso] del maresciallo, tutto che se lo credeva! Eh, poi venne Mario Merola, e scassò le cosce a tutti quanti.
(Nota: riporto così come mi è stato raccontato, ma non credo che Mario Merola abbia veramente "scassato le cosce" - cioè oscurato il successo - di quei cantanti. L'interiezione "uh, anime [del purgatorio]" è rimasta nel dialetto napoletano nonostante siano ormai quasi scomparse anche a Napoli le liturgie e le preghiere in favore di tali anime).
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