Lancio l'idea: una batteria di SDHC e un controller per leggerle/scriverle in parallelo. Più un filesystem per lo scrambling delle write (*) se si continua ad usare la vecchia tecnologia per le cellette (quella che dopo diecimila operazioni di scrittura non si può più garantire troppo per le successive).
Vantaggi:
* leggere/scrivere sulle SD richiede un'elettronica decisamente semplice
* scaldano in proporzione molto meno di un HD (e comunque meno di un SSD)
* le SD occupano pochissimo spazio (nello spazio di un comune SSD da 256 giga c'entrerebbe almeno il doppio di capienza se si usano le SSD)
* se la Sandisk eliminasse la plastica intorno e sandwichasse i circuiti (che occupano molto poco spazio, tant'è che tra un anno li vedremo nelle micro-SD), nello spazio di un SSD si avrebbero diversi terabyte allo stato solido.
Tutte queste cose, possibili già adesso, non vengono fatte oggi per banali motivi di marketing. Vogliono cioè guadagnare da ogni modello intermedio. E quando il mercato è saturo (si tratta di cicli di pochi mesi), ecco sfornato sul mercato il modello successivo, che magari languiva da anni già pronto...
(*) La stessa Sandisk nel 2008 ha dovuto implementarlo in hardware, lamentandosi che Windows Vista è troppo poco ottimizzato per i dischi allo stato solido.
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