Fase preliminare
Documentazione ufficiale: Jolla / SailfishX install.
Cosa serve:
- cellulare compatibile SailfishX e licenza d'uso (la versione "Free" non include il layer di emulazione apps Android; prepararsi ad un doloroso esborso di un cinquantone di cui nove euro di IVA perché «le tasse sono una cosa bellissima»);
- cavetteria, internet, PC (nel mio caso con Ubuntu), eccetera, e file ZIP di installazione (nel mio caso 1,1 gigabyte, è la versione 3.2.0);
- il pacchetto ADB con fastboot e dipendenze varie (sotto Ubuntu per installare tutta la paccottiglia è sufficiente il comando sudo apt install android-tools-fastboot).
- che possa fare telefonate (sia chiamare che ricevere), e che la connessione dati 3G/4G ("senza wifi") funziona, il tutto usando la stessa SIM card che si userà con SailfishX;
- che la fotocamera funzioni (e che funzionino pure touchscreen, speaker, microfono, bluetooth, eccetera).
Nel caso dell'Xperia XA2 la procedura da Android è questa (piuttosto macchinosa a causa delle paranoie di "sicurezza" dei ciofeconi che hanno inventato Android Diarroid):
- in Settings/System/About (Impostazioni/Sistema/InformazioniTelefono) pigiare furentemente sette volte sull'opzione Build Number (NumeroBuild), il che attiverà il menu Settings/DeveloperOptions (Impostazioni/Sistema/OpzioniSviluppatore);
- in questo menu abilitare le opzioni OEM Unlocking (SbloccoOEM) ed USB Debugging (DebugUSB);
- nell'apps Phone, "chiamare" il numero *#*#7378423#*#* per far aprire un Service Menu;
- nel sotto menu ServiceInfo/Configuration/RootingStatus dovrebbe comparire la scritta: "Bootloader Unlock Allowed: Yes"; se non è "Yes" non si può sbloccare e in tal caso va fatto il "reso" al venditore a velocità supersonica; nella stessa schermata viene presentato il codice IMEI (la prima SIM-card è quella marcata "SUB1");
- se è "Yes" allora procedere con l'Unlock del bootloader. Nel caso dell'Xperia XA2, cliccare sul sito della Sony per inserire il codice IMEI della prima SIM-card, marcare le varie caselline "I acknowledge that Sony is fetenzia munnezza puzzulente", e premere Submit per ricevere il codice di sblocco. Copiarsi tale codice ABCDEF.
Installazione di SailfishX
Sblocco del bootloader:
- dire "bye bye Android" sapendo che Google ti ascolta atterrito, e spegnere il cellulare;
- connettere il cavo USB solo lato PC;
- tenendo schiacciato sul cellulare il tasto VolumeUp, connettere il cavo USB lato cellulare;
- dopo alcuni secondi il LED del cellulare diventa blu (se diventa verde, scollegare e ripartire dal punto 1;
- eseguire lato PC il comando: sudo fastboot oem unlock 0xABCDEF col codice Sony di cui sopra;
- dopo circa un secondo e mezzo compare il messaggio OKAY Finished ecc.
- staccare il cavetto (sì, è necessario) e aspettare che il LED blu si spenga;
- tenendo il tasto VolumeUp schiacciato, riattaccare il cavetto e aspettare che il LED blu si riaccenda (sì, è necessario, altrimenti lo script di installazione si lamenta che non è sbloccato pur dichiarando che lo sblocco è andato a buon fine).
- scompattare il file ZIP del SailfishX in una directory temporanea;
- i paranoici possono controllare nella directory i checksum MD5 dei file con: for a in * ; do grep $a md5.lst && md5sum $a; done
- infine eseguire, mentre il LED è ancora blu, il comando: bash ./flash.sh (al termine risulteranno i messaggi "Flashing completed. Remove the USB cable ecc.");
- sganciare il cavo USB, il LED blu si spegne
- accendere il cellulare, compare la mostruosa icona del bootloader sbloccato, dopo alcuni secondi compaiono le scritte "Ahoj! Привет! Ciao!" e pochi attimi dopo la selezione della lingua. Alé!
- ho preferito selezionare la lingua English/US perché oggi mi sento tutto internazionale.
Nota: nel mio caso, pur avendolo lasciato aggiornare Android 8, non sapendo se a bordo c'era la fatidica V17B, avevo aggiunto comunque la Sony binary image version 16 (88 mega) come descritto nel paragrafo 5 delle istruzioni ufficiali Jolla per l'XA2.
Configurazione di SailfishX
Subito dopo essersi sorbiti il Tutorial notare l'apps del terminale Linux installata di serie, ma non sbavare troppo.
Primissima operazione: andare in Settings/Developer e impostare:
- modalità sviluppatore
- connessione remota (ssh)
- password di root
- indirizzo IP fisso (che per default è 192.168.2.15) e parametri della LAN e del DNS
- collegare il cavo USB al PC e leccarsi i baffi accedendo con ssh con l'utenza nemo e la password succitata, e quindi eseguire come primo comando devel-su per diventare root con la stessa password. Leccarsi i baffi a profusione. Un device non è tuo se non puoi entrare con ssh come root e piallare tutto.
- prima di sbloccare il boot, bisognerebbe copiare le chiavi DRM nel caso un giorno si volesse ripristinare Android con le suddette chiavi (probabilità bassa o nulla)
RispondiElimina- per saltare il tutorial, bisogna toccare in ordine, gli angoli in alto a sinistra, in alto a destra, in basso a destra e in basso a sinistra.
Grazie dell'articolo.
RispondiEliminaVorrei chiederti: quale è la tua opinione sui nuovi telefoni con hardware "open" usciti nell'ultimo anno? Es. Pinephone, Librem 5, ed altri due? Il Pinephone mi sembra promettente soprattutto per i costi e la possibilità di installare anche SalfishOS.