Il fingerprint sensor va strisciato!
Magie della tecnologia moderna: quando si fa il training dell'impronta digitale sul sensore, occorre strisciare il polpastrello, non "poggiarlo". Strisciandolo, il firmware capisce di più e riconosce meglio.
Per gli script c'è sempre mcetool
Dato che lo schermo dell'Xperia X è ancora sfasciato, e il touchscreen è impazzito, l'unico modo per sbloccarlo è usare il tool mcetool (normalmente fornito di serie; al limite, installabile con devel-su pkcon install mce-tools - in tal caso sarà accessibile con /usr/sbin/mcetool).
Per riaccendere lo schermo è sufficiente mcetool --unblank-screen ma a causa dello schermo rotto e touchscreen impazzito non mi funzionava sull'Xperia X, per cui al suo posto ho dovuto usare mcetool --set-never-blank=enabled (geniale idea: se costa troppo ripararlo, semplicemente gli strappo via lo schermo e lo uso esclusivamente da accesso remote desktop VNC). Per lo sblocco invece si usa il "tklock mode". I comandi non vanno dati uno dietro l'altro ma distanziati di qualche decimo di secondo.
Dunque: "riaccendi e sblocca dall'autolock":
mcetool --unblank-screen ; sleep 0.2 ; mcetool --set-tklock-mode=unlocked"Blocca (cioè vai in autolock) e spegni":
mcetool --set-tklock-mode=locked ; sleep 0.2 ; mcetool --blank-screenCon mcetool --long-help c'è tutta la lista di comandi e impostazioni; segnalo qui quelli che potrebbero essere interessanti:
- --set-autolock-mode
- --set-display-brightness
- --set-cpu-scaling-governor=performance (se si usa il cellulare come server sempre alimentato)
- --set-ps-mode=disabled (se è difettoso il proximity sensor, si può zittire)
- --powerkey-event (per mandare una finta "pressione del tasto Power, breve, doppia o lunga)
Tutti i valori di default del SailfishX sono nella directory /etc/mce.
Contromisure per la pubblicità
Le strisciate pubblicitarie sono il cancro di internet, perché consumano risorse (quantità di byte trasmessi, tempo di CPU per visualizzarle, spazio a video, elettricità disponibile nella batteria, ecc.) e ottengono come unico risultato quello di infastidire l'utente (poiché sono indesiderate, rallentano apps e pagine web, distraggono, tracciano abitudini e attitudini degli utenti, eccetera).
Dato che grosso modo tutte le pubblicità provengono dagli stessi server, per eliminarne la maggioranza assoluta è sufficiente che tali server siano irraggiungibili, cioè che i loro hostname siano associati all'indirizzo 0.0.0.0 (convenzionalmente: "server inesistente o irraggiungibile").
La prima contromisura può essere "a monte": con un progetto come la Pi-Hole il cellulare si connette ad un access point wifi che quando riceve una richiesta DNS relativa ad un server "pubblicitario" la marca come "irraggiungibile".
La seconda contromisura è "locale": il file /etc/hosts contiene una lista nera di server "pubblicitari", e dato che in locale ogni richiesta di hostname passa prima per /etc/hosts e solo dopo verso un DNS, allora i server censiti come "0.0.0.0" crepano in loco e non vengono ricercati tramite DNS.
La terza contromisura è "nel browser" con uBlock origin o altre estensioni anti-pubblicità.
Nel caso del cellulare (che può connettersi anche ad altre wifi o alla rete cellulare), la soluzione più efficace è aggiungere al file /etc/hosts la lista nera aggiornata di server sospetti.
Ho giusto pronto uno script Ruby che funziona uguale sia su Ubuntu che su SailfishX e altre distribuzioni Linux, che quando invocato (da root) scarica con curl la "lista nera" più aggiornata dei server pubblicitari (con l'aggiunta dei siti web sospetti di fakenews, gioco d'azzardo, ecc.) e riscrive per intero l'/etc/hosts (attenzione dunque a configurare lo script con gli indirizzi LAN statici della vostra rete prima di pasticciare con quel file!).
Funziona anche sulle apps Android sotto SailfishX tranne per le strisciate pubblicitarie aùmm-aùmm che non hanno bisogno di interrogare un DNS per rintracciare il server pubblicitario.
Per le dritte precedenti: cliccare qui.
Grazie! Proverò a confrontare la tua lista nera con quella che uso io, cioè:
RispondiEliminahttp://someonewhocares.org/hosts/hosts