lunedì 9 marzo 2020

"18 AWG" tradotto in cinese

La Cina è vicina! Secondo lo standard American Wire Gauge, un cavo triplo con caratteristiche AWG 18 dovrebbe essere di 1,02mm di diametro, capace continuativamente di 10 ampere (cioè, a temperatura ambiente di 30°C, si attesta sui 60°C di temperatura quando transita tutta quella corrente), e fondere qualora per 10 secondi transitino almeno 83 ampere.


La megaditta ordina dei server con alimentazione da 1800 watt (diciamo un filino sopra i canonici 220V 8A). Arrivano con dei corposi cavi con spina americana tripla, cavi che immediatamente prendono la direzione del cestone dei rifiuti (per qualche strana politica aziendale non dovevano essere rispediti al rivenditore per la sostituzione), sostituiti da qualche epico cavetto con spina italiana di cui la megaditta aveva prudentemente tenuto scorta. Recupero uno di questi poderosi cavi server "americani" intenzionato a tagliarne presa e spina e usarlo come prolunga. È marcato "18AWGx3c" (tre cavi AWG 18 garantiti "Dry 105°C, water resistant 60°C",  e guaina bella tosta, mica male). Taglio lo spinotto americano e spello i fili e... la Cina è vicina!


Anziché il canonico millimetro abbondante di spessore, il trefolo è sì e no un terzo di millimetro, fatto di timidi capellini di pseudo-rame sottilissimi. Volendo essere ottimisti, sarà stato almeno un AWG 28 con capacità nominale di 0,83 ampere, cioè si scalda a 60°C con un carico di appena 180 watt e arriva a 75°C con un carico di 300 watt, e fondono se per 10 secondi transitano 14 ampere (senza contare che ha una resistenza di 212,9 milliOhm/metro). Praticamente il cavo, oltre ad avere un'elevata perdita, avrebbe retto finché il server era al minimo; non appena sarebbe andato in produzione a regime, avremmo visto tuoni e fulmini e pure l'eruzione del Vesuvio in concomitanza con quella dell'Etna. La Cina è vicina! Tutta gomma e pochissimo rame. Posso farci una prolunga per la lampada della scrivania o per il caricabatterie del laptop, ma non certo metterci un forno a microonde o un server blade. Per qualche strana politica aziendale non si può rinfacciare la porcata al rivenditore, anzi, non posso nemmeno accennare il fattaccio scherzosamente alla macchinetta del caffè.

Il bello è che il cavo della lampada da scrivania comprata negli anni '90 e buttata via circa una ventina d'anni dopo, unico superstite di tale lampada, ha un trefolone superiore al millimetro abbondante, di vero rame; la guaina è ingiallita ma resiste ancora alle strattonate e ci potrebbe alimentare quel famoso server (se solo fosse a tre poli anziché due). Ormai mi son convinto che i cavi elettrici se non li spello io, non posso fidarmi.

L A   C I N A   È   V I C I N A

Confronto impietoso della cineseria con un cavo tripolare PolyPool che supera le specifiche AWG 18:


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