A ottobre 2006, durante una potente esercitazione della Marina americana nel mare tra il sud del Giappone e Taiwan (con ampio spiegamento di forze e massiccio utilizzo di radar e tecnologie d'avanguardia) è successo un fattaccio che ha fatto arrossire tutti i generali statunitensi: all'improvviso è emerso un sottomarino cinese che nessuno dei radar-sonar-eccetera delle navi-appoggio e dei sottomarini USA aveva notato. I cinesi avrebbero potuto comodamente silurare e affondare la prestigiosa portaerei USS Kitty Hawk (83000 tonnellate, fino a 5600 uomini di equipaggio).
Si trattava di un sottomarino d'attacco cinese S20 a propulsione diesel-elettrica, di circa 75 metri di lunghezza, dotato dei canonici sei tubi lanciasiluri da 533mm (siluri convenzionali Yu-4, oppure missili Yj-8 oppure mine navali), con velocità in immersione di 22 nodi (41 km/h) e un equipaggio di 60 uomini.
La figuraccia consiste nel fatto che il sottomarino d'attacco S20 ha elegantemente eluso l'occhiuta sorveglianza americana e si è permesso di emergere a distanza ravvicinata (circa 9km: a tiro di siluri) dalla supercarrier USS Kitty Hawk. L'incidentuccio causò mortificata costernazione tra i gallonati americani.
Nel testo della notizia (il Daily Mail inglese) trovo le solite chiacchiere sull'aumentata capacità cinese, sul fatto che gli USA dopo la Guerra Fredda non avrebbero preso abbastanza seriamente la questione dei sottomarini da guerra, sulla provocazione di Pechino per mostrare che gli americani non possono più fare i loro comodi attorno alla Cina, eccetera... Si dice che l'equipaggio cinese abbia cantato la canzone (di origine italiana):
Statunitense mio carissimo, preparati a nuotare,
noi veniamo a sommozzare, sommozzar vicino a te:
bombe, bombe, getta bombe quante vuoi,
chi sommozza siamo noi, però a fondo ci vai tu!
venerdì 12 novembre 2010
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