martedì 5 gennaio 2021

Thermal imaging

Ogni oggetto con temperatura superiore allo zero assoluto emette spontaneamente infrarossi. Misurando l'intensità degli infrarossi emessi si deduce il calore. Colorando le aree secondo l'intensità (per esempio giallo/bianco per le più calde, rosso/verde per le medie, blu/nero per le fredde) si ottiene una "termoimmagine". Esempio:

  • in alto a sinistra: temperatura stimata al centro dell'immagine
  • nell'immagine: punto più freddo, punto più caldo, punto centrale
  • in alto a destra: emissività di riferimento e (ehm) livello di carica della batteria
  • in basso a destra: temperature e orologio
  • colonna in fondo a destra: palette dei colori usati nell'immagine (bianco per le temperature più alte, nero per quelle più basse):

L'informazione "calore" può anche essere sovrapposta ad una foto. Esempio: scovare l'ultima presa utilizzata:


Queste termoimmagini sono riprese con un apparecchio sensibile alla banda compresa fra gli 8 e i 14 micrometri, cioè le onde infrarossi "lunghe" (LWIR) di frequenza compresa fra i 21,4 e i 37,5 terahertz.
Ho appena raccolto un limone:

Cellulare e saponetta-modem poggiati sulla finestra. Il vetro riflette gli infrarossi per cui viene erroneamente attribuito calore al riflesso nel vetro:


Anche impostando una sensibilità minore all'emissività, qualcosa riflette sempre. Qui la pentola con le polpette a fiamma media (i manici non sono caldi) e un riflesso sul bordo:


Lo strumento utilizzato ha un margine di errore del 2% o di due gradi sulla stima della temperatura quando questa è compresa fra -20°C e 300°C.

La scala di colori è sempre relativa alle temperature minime e massime rilevate. La frittata è piuttosto calda (64°C) anche se viene termoimmaginata in tonalità blu e nere:


Uh-oh: quella casa sgarrupata a un centinaio di metri è abitata e anche ben riscaldata:


Si direbbe che i vicini hanno entrambi acceso il camino. È sera tardi e un punto nel cielo viene visto come 16 gradi sotto zero:


Una termoimmagine parla di calore, non di quel che l'occhio percepisce. Ecco l'impronta di calore lasciata sulla mia tastiera:

Stessa ripresa qualche attimo dopo ma sovrapponendo un po' di luce visibile. Quasi quasi si capisce una password:


Termoimpronte sul tavolo della cucina dove erano poggiati i tupperware con la pasta al forno:


Il motore della macchina spento qualche minuto prima è ancora caldo:

L'interno della galleria si conserva più caldo che fuori:



Traliccio dell'alta tensione (notare gli isolanti caldi caldi) e nuvole (e overflow di freddo in cielo):



Hmm... lo scaldabagno disperde un po' di calore sul lato destro. Il flessibile dell'acqua calda è facilmente identificabile. La macchia calda sul muro è il temporizzatore:



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