Ogni oggetto con temperatura superiore allo zero assoluto emette spontaneamente infrarossi. Misurando l'intensità degli infrarossi emessi si deduce il calore. Colorando le aree secondo l'intensità (per esempio giallo/bianco per le più calde, rosso/verde per le medie, blu/nero per le fredde) si ottiene una "termoimmagine". Esempio:
- in alto a sinistra: temperatura stimata al centro dell'immagine
- nell'immagine: punto più freddo, punto più caldo, punto centrale
- in alto a destra: emissività di riferimento e (ehm) livello di carica della batteria
- in basso a destra: temperature e orologio
- colonna in fondo a destra: palette dei colori usati nell'immagine (bianco per le temperature più alte, nero per quelle più basse):
L'informazione "calore" può anche essere sovrapposta ad una foto. Esempio: scovare l'ultima presa utilizzata:
Queste termoimmagini sono riprese con un apparecchio sensibile alla banda compresa fra gli 8 e i 14 micrometri, cioè le onde infrarossi "lunghe" (LWIR) di frequenza compresa fra i 21,4 e i 37,5 terahertz.
Ho appena raccolto un limone:
Cellulare e saponetta-modem poggiati sulla finestra. Il vetro riflette gli infrarossi per cui viene erroneamente attribuito calore al riflesso nel vetro:
Anche impostando una sensibilità minore all'emissività, qualcosa riflette sempre. Qui la pentola con le polpette a fiamma media (i manici non sono caldi) e un riflesso sul bordo:
Lo strumento utilizzato ha un margine di errore del 2% o di due gradi sulla stima della temperatura quando questa è compresa fra -20°C e 300°C.
La scala di colori è sempre relativa alle temperature minime e massime rilevate. La frittata è piuttosto calda (64°C) anche se viene termoimmaginata in tonalità blu e nere:
Uh-oh: quella casa sgarrupata a un centinaio di metri è abitata e anche ben riscaldata:
Si direbbe che i vicini hanno entrambi acceso il camino. È sera tardi e un punto nel cielo viene visto come 16 gradi sotto zero:
Una termoimmagine parla di calore, non di quel che l'occhio percepisce. Ecco l'impronta di calore lasciata sulla mia tastiera:
Stessa ripresa qualche attimo dopo ma sovrapponendo un po' di luce visibile. Quasi quasi si capisce una password:
Termoimpronte sul tavolo della cucina dove erano poggiati i tupperware con la pasta al forno:
Il motore della macchina spento qualche minuto prima è ancora caldo:
L'interno della galleria si conserva più caldo che fuori:
Traliccio dell'alta tensione (notare gli isolanti caldi caldi) e nuvole (e overflow di freddo in cielo):
Hmm... lo scaldabagno disperde un po' di calore sul lato destro. Il flessibile dell'acqua calda è facilmente identificabile. La macchia calda sul muro è il temporizzatore:
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