Videro Lenin imbestialirsi e, furioso, rispose: compagne! prima edifichiamo i soviet ed elettrifichiamo le campagne, dopo penseremo all'amore!
ELETTRIFICAZIONE
DELLE CAMPAGNE:
- potente elettrozappa a batterie dalla Einhell (versione europea, modello 3431200, ident. 11016), motore a 36V a velocità costante, quattro frese da quattro lame (10cm di raggio) in 300mm di larghezza di area di lavoro
- i pacchi batterie 18V "Power-X-Change" (PXC) vanno acquistati a parte (più l'apposito caricabatterie a una o due piazze; non so se valga la pena prendere i pacchi batteria più potenti) e sono utilizzabili anche su altri apparecchi Einhell
- su Amazon: elettrozappa - batterie e caricabatterie (oppure anche da 5.2Ah)
Pesa poco più di dieci chili (batterie incluse). Una motozappa con motore a scoppio avrebbe avuto parecchia più potenza, ma sarebbe stata più pesante e più ingombrante. E comunque il latifondo non è poi così grosso...
Le ruote sono in plastica dura. Accanto alle lame di sinistra, sul gruppo ingranaggi, si vede la brugola per il rabbocco olio ma era già oleosa, per cui significa che in fabbrica lo hanno rabboccato regolarmente (altrimenti il motore si guasta in tre giorni...). Dopo 40 minuti di utilizzo, il blocco contenente il gruppo ingranaggi era tiepido.
L'alloggio batterie è coperto da un coperchione a scatto. I connettori batteria hanno solo due contatti ciascuno, dei quali quelli più in alto sono in corto (dunque devono entrare veramente 36Vcc al gruppo motore). C'è una "chiavetta" per abilitare l'alimentazione (praticamente un ponticello). L'accensione avviene tenendo schiacciato il tasto lato manubrio, quindi tirando la leva rossa (che da quel momento potrà solo spegnere).
Le batterie PXC e il caricabatterie - marchiati Einhell ma prodotti dalla ISC - non erano nella confezione, andavano comprati a parte. I pacchi batterie PXC contengono cinque 18650 Li-Ion in serie (se il pacco batterie è inferiore ai 3Ah nominali) o dieci (dai pacchi 3Ah in su) più la circuiteria interna. Quelli che ho io, da 3Ah, il minimo consigliato per questo tipo di apparecchio, pesano 640 grammi ciascuno.
I pacchi batterie hanno solo tre pin: positivo, negativo e NTC (negative temperature coefficient, un termistore per evitare di mandare a fuoco la batteria durante la ricarica), dunque in teoria non dovrebbero avere intelligenza a bordo (con tutti questi DRM in giro, ci sarà gente che si è studiata un'autenticazione in serie sui poli +/-). Intanto danno corrente anche senza attaccarle a nulla (18,8V nominali appena aperta la confezione; dalla fabbrica partono già cariche per non arrivare al cliente troppo "morte" mesi dopo) per cui potrei riciclarle in altri progetti che non c'entrano nulla con i prodotti PXC della Einhell.
Ancora due tacche, non male per batterie prodotte a dicembre 2019. Ogni pacco batterie ha un suo numero di serie.
Il caricabatteria (che a vuoto consuma meno di un watt) impiega 7-8 secondi prima di avviare lentamente il ciclo di carica (passando in circa tre secondi a 63-68 watt di assorbimento dalla 220V). Purtroppo ha il classico fischio di sottofondo (wall wart humming, problema di tanti caricabatterie, anche di telefonini), sia a vuoto, sia durante gran parte della ricarica.
Quando il LED del caricabatterie diventa verde ("carica rapida completata" in un'oretta o meno) conviene lasciarlo ancora sotto carica. Dopo qualche minuto si spengono i LED verdi della batteria, e il consumo del caricabatterie comincia a calare (sotto i 35 watt), per la parte di carica lenta finale. Dopo qualche decina di minuti scende sotto il watt - la carica è completa.
Video del collaudo:
Durante il funzionamento, il rumore a regime (93 dB) è inferiore a quello del trapano e del frullatore che abbiamo a casa, ma le frequenze più alte stancano presto l'orecchio. Si consigliano i tappi (come suggerisce il video ufficiale). Le batterie da 3Ah hanno retto bene oltre quaranta minuti di funzionamento per fare due generose passate su terreno non troppo duro:
Zucche piantate - e mazzarelle temporanee per triangolare i punti da innaffiare in futuro:
Qualche critica agli ingegneri progettisti:
- il manubrio non è fatto per essere montato e rimontato spesso. Avrebbero potuto aumentare il costo di qualche euro e fare un manubrio più serio (cioè meno ingombrante da chiuso)
- per risparmiare un paio di centimetri di metallo sull'asse delle ruote, hanno sprecato diversi centimetri in altezza a ruote piegate (le ruote non si "accomodano")
- avrebbero dovuto aggiungere un cavalletto per evitare che le lame tocchino il pavimento quando l'apparecchio è "parcheggiato"
- sui caricabatterie il cavo termina all'interno, senza un "jack", per cui se si strappa il cavo sotto la base sarà necessario smontare tutto l'arnese.
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