Questo yacht a motore ma assistito a vela è lungo centoquarantatre metri e alto cento (più del campanile di San Marco a Venezia). Lo ha comprato un russo di 44 anni che nel 1993 quando era appena ventunenne fondò la sua prima banca ed oggi, stando a Forbes, è solo al centotrentanovesimo posto degli uomini ufficialmente più ricchi del pianeta.
L'arnese è lungo quasi quanto il nostro supremo incrociatore portaeromobili Giuseppe Garibaldi. Per poter salpare in modo silenzioso ha un complesso sistema diesel-elettrico (due motori diesel da 3600 kilowatt e quattro generatori elettrici da 2800 kilowatt); le due eliche sono a passo variabile. Nella parte sommersa dello scafo c'è anche un'ampia finestratura per guardare sott'acqua (il vetro è spesso trenta centimetri) con vista sulle eliche; ovviamente c'è anche un garage per il sottomarino.
Gli otto ponti sono serviti da parecchi ascensori. Gli alberi sono garantiti anche per uragani di categoria 2 (90 nodi). L'area delle vele è di 3747 metri quadrati: per issarle basta pigiare un bottone, non c'è bisogno di scomodare l'equipaggio, composto da soli 54 uomini.
Stando ai giornali, il proprietario aveva dimenticato di pagare l'ultima rata da 9,8 milioni di euro più qualche altro milioncino per le modifichine intervenute in corso d'opera, spiccioli rispetto al prezzo presunto di 450 milioni.
La foto l'ho tratta da un articolo che parla del suo progettista, archistar di fama mondiale.
giovedì 23 febbraio 2017
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento