"Buona fortuna per quel po' di me che porterai con te".
Traduzione in italiano: t'ho ingravidata e perciò t'ho piantata: addio!
domenica 30 agosto 2015
sabato 29 agosto 2015
mercoledì 26 agosto 2015
Lavazza Magia "A Modo Mio": come godo!!!
Ho comprato la megapotente e iperveloce macchinetta "Lavazza Magia" (fabbricata dalla svedese Electrolux e "brandizzata" dalla Lavazza).
Ce l'ho qui da più di un mese (con l'invidia di tutto il vicinato). L'avevo scoperta sul sito Lavazza.
L'ho comprata per vari motivi:
- fa la sua bella figura in cucina (questa che ho preso è sul rosso scuro, ma c'è anche la versione bianca e quella nera)
- è facile da usare per le persone anziane (ci vuole una generosa "polliciata" sui tasti touch)... sporcando solo una tazzina (anziché tutto lo sbatti con la moka, pulisci, sciacqua, rimetti a posto, granelli di posa di caffè che avanzano, ecc.)
- è veloce nel preriscaldamento e nella preparazione del caffè (poche decine di secondi in tutto)
- la preparazione di un caffè richiede pochi gesti (alzare maniglione, inserire capsula, abbassare maniglione, pigiare su un tasto tazzina)
- il cassetto delle capsule usate ne contiene una decina (si estrae subito, senza dover fare operazioni strane)
- è facile da pulire e ricaricare di acqua (il serbatoio trasparente sul retro è di 0,85 litri e non gocciola quando lo si toglie/rimette; basta sollevarlo)
- ha anche una segnalazione luminosa "troppo calcare" (quando si accende, occorre usare il liquido anticalcare suggerito nel manualino)
- funziona con comode "capsule" sigillate anziché a "cialde" (le cialde col passare del tempo perdono gusto e sono secondo me più complicate da far smanettare a persone anziane).
Note:
- nella confezione c'è un set di 12 capsule di diversi gusti
- dopo 9 minuti si spegne da sola (ottimo per i distrattoni)
- prima di comprarla, assicurarsi che il proprio supermercato sia rifornito di capsule "Lavazza A Modo Mio" (conviene comprare le confezioni da 36 capsule anziché quelle da 16)
- anche se è veloce, è fatta per un caffè alla volta (se avete cinque ospiti a casa non aspettatevi di consegnare sei o sette caffè in un colpo solo)
- per ovvi motivi, occorre evitare di avviare il caffè quando il serbatoio acqua è assente o quasi vuoto (vedi manualino in PDF sul sito Lavazza)
- ha due temperature caffè (più caldo o meno caldo), ma alla temperatura più calda non ci si ustiona
- il primo giorno, per sciacquarne le tubature, occorre avviarla per quattro volte (cioè "fare quattro caffè lunghi" senza usare capsule).
Alcuni punti su cui riflettere prima dell'acquisto:
- consuma (sia pure solo di picco per quei pochi secondi) 1700 watt, quindi attenti a non tentare caffè se avete già accesi forno elettrico, lavatrice e climatizzatori; un singolo caffè fatto partendo da macchina fredda costerà dunque circa 0,2-0,3 centesimi di elettricità
- il cavo 220V è troppo corto (poco più di mezzo metro) e termina con spina Siemens/Bosch, e non è sostituibile (occorrerebbe smontare l'apparecchio), quindi attenti agli strattoni
- il colore è un gradevole rosso scuro (ma non è bello lucente metallizzato come nelle foto prodotto), forse avrei dovuto prendere quella nera (occhio al prezzo, talvolta diverso a seconda dei colori)
- fa solo il caffè (le capsule Lavazza A Modo Mio esistono in una dozzina abbondante di gusti, tra cui il decaffeinato, ma è meglio studiarsi bene il libretto di presentazione e assaggiare con attenzione le capsule fornite nella confezione per farsi un'idea precisa; qui da noi preferiamo le "Passione", "Appassionatamente" e "Intensamente")
- una confezione da 36 capsule (equivalente a circa 250 grammi di caffè) la paghiamo al supermercato 12,69 euro, cioè una media di 35 centesimi a caffè (la confezione da 16 costa in genere 5,99 euro, cioè 38 centesimi a caffè): dunque è sconsigliato per le persone tirchie e avare e per quelle che non sanno apprezzare la differenza fra un buon caffè e un ottimo caffè (in parole povere: perfino il Lavazza Qualità Rossa fatto nella moka risulta meno saporito delle capsule Lavazza A Modo Mio "Passione")
- insomma, chi compra questa Lavazza Magia, lo fa perché preferisce avere comodità di preparazione e maggior gusto ad un maggior costo.
Vedi video:
Ce l'ho qui da più di un mese (con l'invidia di tutto il vicinato). L'avevo scoperta sul sito Lavazza.
L'ho comprata per vari motivi:
- fa la sua bella figura in cucina (questa che ho preso è sul rosso scuro, ma c'è anche la versione bianca e quella nera)
- è facile da usare per le persone anziane (ci vuole una generosa "polliciata" sui tasti touch)... sporcando solo una tazzina (anziché tutto lo sbatti con la moka, pulisci, sciacqua, rimetti a posto, granelli di posa di caffè che avanzano, ecc.)
- è veloce nel preriscaldamento e nella preparazione del caffè (poche decine di secondi in tutto)
- la preparazione di un caffè richiede pochi gesti (alzare maniglione, inserire capsula, abbassare maniglione, pigiare su un tasto tazzina)
- il cassetto delle capsule usate ne contiene una decina (si estrae subito, senza dover fare operazioni strane)
- è facile da pulire e ricaricare di acqua (il serbatoio trasparente sul retro è di 0,85 litri e non gocciola quando lo si toglie/rimette; basta sollevarlo)
- ha anche una segnalazione luminosa "troppo calcare" (quando si accende, occorre usare il liquido anticalcare suggerito nel manualino)
- funziona con comode "capsule" sigillate anziché a "cialde" (le cialde col passare del tempo perdono gusto e sono secondo me più complicate da far smanettare a persone anziane).
Note:
- nella confezione c'è un set di 12 capsule di diversi gusti
- dopo 9 minuti si spegne da sola (ottimo per i distrattoni)
- prima di comprarla, assicurarsi che il proprio supermercato sia rifornito di capsule "Lavazza A Modo Mio" (conviene comprare le confezioni da 36 capsule anziché quelle da 16)
- anche se è veloce, è fatta per un caffè alla volta (se avete cinque ospiti a casa non aspettatevi di consegnare sei o sette caffè in un colpo solo)
- per ovvi motivi, occorre evitare di avviare il caffè quando il serbatoio acqua è assente o quasi vuoto (vedi manualino in PDF sul sito Lavazza)
- ha due temperature caffè (più caldo o meno caldo), ma alla temperatura più calda non ci si ustiona
- il primo giorno, per sciacquarne le tubature, occorre avviarla per quattro volte (cioè "fare quattro caffè lunghi" senza usare capsule).
Alcuni punti su cui riflettere prima dell'acquisto:
- consuma (sia pure solo di picco per quei pochi secondi) 1700 watt, quindi attenti a non tentare caffè se avete già accesi forno elettrico, lavatrice e climatizzatori; un singolo caffè fatto partendo da macchina fredda costerà dunque circa 0,2-0,3 centesimi di elettricità
- il cavo 220V è troppo corto (poco più di mezzo metro) e termina con spina Siemens/Bosch, e non è sostituibile (occorrerebbe smontare l'apparecchio), quindi attenti agli strattoni
- il colore è un gradevole rosso scuro (ma non è bello lucente metallizzato come nelle foto prodotto), forse avrei dovuto prendere quella nera (occhio al prezzo, talvolta diverso a seconda dei colori)
- fa solo il caffè (le capsule Lavazza A Modo Mio esistono in una dozzina abbondante di gusti, tra cui il decaffeinato, ma è meglio studiarsi bene il libretto di presentazione e assaggiare con attenzione le capsule fornite nella confezione per farsi un'idea precisa; qui da noi preferiamo le "Passione", "Appassionatamente" e "Intensamente")
- una confezione da 36 capsule (equivalente a circa 250 grammi di caffè) la paghiamo al supermercato 12,69 euro, cioè una media di 35 centesimi a caffè (la confezione da 16 costa in genere 5,99 euro, cioè 38 centesimi a caffè): dunque è sconsigliato per le persone tirchie e avare e per quelle che non sanno apprezzare la differenza fra un buon caffè e un ottimo caffè (in parole povere: perfino il Lavazza Qualità Rossa fatto nella moka risulta meno saporito delle capsule Lavazza A Modo Mio "Passione")
- insomma, chi compra questa Lavazza Magia, lo fa perché preferisce avere comodità di preparazione e maggior gusto ad un maggior costo.
Vedi video:
Categoria
cucinare e mangiare
martedì 25 agosto 2015
domenica 23 agosto 2015
mercoledì 19 agosto 2015
domenica 16 agosto 2015
venerdì 14 agosto 2015
Lenovo: il crapware ce l'ha addirittura nel BIOS
Genialata dei cinesi della Lenovo: ti vendevano i notebook con il crapware nel BIOS.
Così, quando Windows si avvia e chiama il BIOS, il BIOS Lenovo controlla che il file C:\Windows\system32\autochk.exe sia quello "custom" di Lenovo anziché quello della Microsoft.
Subito dopo il boot, quando Windows esegue automaticamente il check di sistema, esegue anche (grazie alla feature WPBT) il Lenovo Service Engine (LSE) che aggiorna tutte le pubblicità e crapware, usando (all'insaputa dell'utente) la connessione internet per scaricarsi da Lenovo drivers e crapware e segnalare a Lenovo le proprie caratteristiche tecniche. Praticamente un rootkit installato dal produttore stesso...
E siccome è nel BIOS non c'è modo di cancellarlo: funzionerà anche se si reinstalla Windows da zero.
Il bello è che è Windows stesso a prevedere un comportamento del genere:
Così, quando Windows si avvia e chiama il BIOS, il BIOS Lenovo controlla che il file C:\Windows\system32\autochk.exe sia quello "custom" di Lenovo anziché quello della Microsoft.
Subito dopo il boot, quando Windows esegue automaticamente il check di sistema, esegue anche (grazie alla feature WPBT) il Lenovo Service Engine (LSE) che aggiorna tutte le pubblicità e crapware, usando (all'insaputa dell'utente) la connessione internet per scaricarsi da Lenovo drivers e crapware e segnalare a Lenovo le proprie caratteristiche tecniche. Praticamente un rootkit installato dal produttore stesso...
E siccome è nel BIOS non c'è modo di cancellarlo: funzionerà anche se si reinstalla Windows da zero.
Il bello è che è Windows stesso a prevedere un comportamento del genere:
The primary purpose of WPBT is to allow critical software to persist even when the operating system has changed or been reinstalled in a “clean” configuration ... Because this feature provides the ability to persistently execute system software in the context of Windows, it becomes critical that WPBT-based solutions are as secure as possible and do not expose Windows users to exploitable conditions.Ed infatti LSE aveva alcune falle di sicurezza sfruttabili da hacker.
Nota bene: Linux non ha nessun file C:\Windows\system32\autochk.exe
giovedì 13 agosto 2015
mercoledì 12 agosto 2015
martedì 11 agosto 2015
Importante: birre!
Birre ale:
Tabella colori:
Famiglia degli stili birrari:
- usano lieviti ad alta fermentazione (galleggiano sulla superficie della birra), come il lievito di birra (un fungo unicellulare)
- hanno tipicamente un sapore dolce, dal corpo pieno e fruttato
- talvolta contengono spezie amarognole (come il luppolo) per bilanciare la dolcezza del malto
- usano lieviti che lavorano a basse temperature (e alla fine della loro attività si depositano sul fondo)
- ampia diversità di sapori e colori
- sono la maggioranza delle birre sul mercato
- solo dal Belgio
- a fermentazione spontanea
- sapore secco, vinoso, retrogusto acidulo
Standard Reference Method (SRM) | esempio | colore tipico | European Brewery Convention (EBC) |
---|---|---|---|
2
|
Pale lager
|
4
| |
3
|
Pilsener tedesca
|
6
| |
4
|
Pilsner Urquell
|
8
| |
6
|
12
| ||
8
|
Weissbier
|
16
| |
10
|
20
| ||
13
|
26
| ||
17
|
Lager scura
|
33
| |
20
|
39
| ||
24
|
47
| ||
29
|
Porter
|
57
| |
35
|
Stout
|
69
| |
40
|
79
| ||
70
|
Imperial stout
|
138
|
Famiglia degli stili birrari:
Categoria
cucinare e mangiare
lunedì 10 agosto 2015
Business etiquette in Giappone
Alcune norme da tener presenti in ambiente di lavoro.
10. Quando si va nell'ufficio di qualcuno, attendere l'invito "prego, si sieda" prima di sedersi.
9. Quando si va ad una riunione, rispettare l'ordine gerarchico dei posti a sedere:
8. Togliersi l'impermeabile (ma non la giacca) e portarlo piegato su un braccio, prima di entrare nella sede dell'azienda.
7. Nelle lettere e mail di lavoro, aprire e chiudere in modo formale (con "Egregio signore" e "Distinti ossequi" piuttosto che con "Caro..." "Saluti").
6. Entrare negli ascensori solo dopo aver dato la precedenza a persone più importanti. La persona meno importante di tutte sale per ultima e si porrà accanto ai tasti e alla porta.
5. Bussare tre volte ad una porta per chiedere il permesso di entrare (infatti una singola bussata è scortese perché troppo autoritaria; due bussate si usano solo sulla porta del bagno per sapere se è libero).
4. Dopo aver scambiato i biglietti da visita, lasciare per un po' il biglietto dell'interlocutore sulla scrivania prima di riporlo (metterlo via subito significa dare poca importanza alla persona dell'interlocutore). Consigliabile riporlo via prima che il meeting cominci a volgere verso la fine.
3. Quando si viene ricevuto nell'ufficio di qualcuno, tipicamente ci si vede offrire del tè. In tal caso, prima di berne il primo sorso, aspettare che cominci a berne il proprio interlocutore, per non fare la figuraccia di quello che non vedeva l'ora di approfittare della bevanda gratis.
2. Nello scambiare i biglietti da visita, mettere il proprio sotto quello dell'interlocutore, per evitare di dare l'impressione che quest'ultimo non meriti considerazione.
1. Quando il cliente va via e prende l'ascensore, continuare a inchinarsi finché le porte dell'ascensore non sono completamente chiuse. (Nota: l'inchino tipico prevede una flessione del busto di 30 gradi; un angolo più ampio è solo per chiedere umilmente scusa).
10. Quando si va nell'ufficio di qualcuno, attendere l'invito "prego, si sieda" prima di sedersi.
9. Quando si va ad una riunione, rispettare l'ordine gerarchico dei posti a sedere:
L'ingresso è in basso a sinistra, il posto 1 è il più importante |
8. Togliersi l'impermeabile (ma non la giacca) e portarlo piegato su un braccio, prima di entrare nella sede dell'azienda.
7. Nelle lettere e mail di lavoro, aprire e chiudere in modo formale (con "Egregio signore" e "Distinti ossequi" piuttosto che con "Caro..." "Saluti").
6. Entrare negli ascensori solo dopo aver dato la precedenza a persone più importanti. La persona meno importante di tutte sale per ultima e si porrà accanto ai tasti e alla porta.
5. Bussare tre volte ad una porta per chiedere il permesso di entrare (infatti una singola bussata è scortese perché troppo autoritaria; due bussate si usano solo sulla porta del bagno per sapere se è libero).
4. Dopo aver scambiato i biglietti da visita, lasciare per un po' il biglietto dell'interlocutore sulla scrivania prima di riporlo (metterlo via subito significa dare poca importanza alla persona dell'interlocutore). Consigliabile riporlo via prima che il meeting cominci a volgere verso la fine.
3. Quando si viene ricevuto nell'ufficio di qualcuno, tipicamente ci si vede offrire del tè. In tal caso, prima di berne il primo sorso, aspettare che cominci a berne il proprio interlocutore, per non fare la figuraccia di quello che non vedeva l'ora di approfittare della bevanda gratis.
2. Nello scambiare i biglietti da visita, mettere il proprio sotto quello dell'interlocutore, per evitare di dare l'impressione che quest'ultimo non meriti considerazione.
1. Quando il cliente va via e prende l'ascensore, continuare a inchinarsi finché le porte dell'ascensore non sono completamente chiuse. (Nota: l'inchino tipico prevede una flessione del busto di 30 gradi; un angolo più ampio è solo per chiedere umilmente scusa).
domenica 9 agosto 2015
mercoledì 5 agosto 2015
martedì 4 agosto 2015
domenica 2 agosto 2015
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