martedì 20 agosto 2013

Bitcoin: riconosciuto dalla Germania

Pochi giorni dopo il caso dell'indagine in USA, il ministero delle Finanze della Germania ha riconosciuto al Bitcoin lo status di "moneta privata". La notizia è comparsa ieri sul quotidiano Die Welt.

In realtà Bitcoin non va inteso soltanto come una "moneta" del tutto esterna al sistema bancario, ma come un database di transazioni autenticate. Cioè come un sistema finanziario completo, fondato su pilastri diversi di quello tradizionale: anzitutto il fatto che sia la "moneta" che le "transazioni" non hanno bisogno di nulla di fisico: sono bit in circolazione in un circuito peer-to-peer, che sparirebbero solo nel momento in cui tutti i client cancellassero la propria copia del pubblico database (¹).

Nonostante il suo piccolo successo (si stima che l'economia Bitcoin equivalga a oltre 1,1 miliardi di dollari) non ha ancora realmente preso piede, sia per questioni di mentalità (siamo ancora tutti abituati a soldi "tangibili": cartamoneta, carte di credito, filiali della banca...) sia per la diffidenza dei centri di potere ("gnè-gnè! lo usano per la droga e il riciclaggio!" come se esistesse una moneta che non viene mai usata per la droga e il riciclaggio).

Pochissimi commercianti accettano pagamenti in Bitcoin perché il valore dei Bitcoin è ancora parecchio fluttuante (in questi ultimi sei mesi è oscillato dai 40 ai 180 euro, attestandosi in questi giorni poco sotto i 90); il numero però sta crescendo, ed oltre ai servizi cominciano a comparire anche merci.

Esistono numerose altre cryptocurrencies simili al Bitcoin ma nonostante i loro trionfanti ed elegantissimi siti web, per ora nessuna ha contemporaneamente la sicurezza e la diffusione di Bitcoin. Che per questo motivo sta attirando da tempo l'attenzione di USA e Germania (²).

L'interesse della Germania è evidentemente quello di tassare questa "ricchezza" circolante. Sarà divertente vedere come l'efficientissimo sistema fiscale tedesco (³) tenterà di aggirare le caratteristiche intrinseche del sistema Bitcoin.

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¹) In tal senso internet è un "luogo", non soltanto un "veicolo", come già anticipato da romanzi di fantascienza e serie di animazione giapponese.

²) È un grossissimo problema di cui le istituzioni non si rendono conto: qualsiasi "cosa" che può far circolare dati, può anche far circolare "autenticazioni", "valore", "transazioni", "contratti"... cioè può essere base per un'economia totalmente alternativa. Anche nell'ipotesi in cui riescano a "tassare i Bitcoin", esistono già alternative concrete e collaudate. Sono state la crittografia strong e la diffusione capillare di internet [internet da intendersi come tecnologia, non come "mouse, tastiera, facebook e google"; delle "darknet" parleremo più in là] che hanno potuto far nascere cose come Bitcoin.

³) Talmente efficiente che lì puoi comprare un SUV pagando in contanti senza che nessun cittadino e nessuna istituzione statale siano tentati di pensare che sei un furbo, un evasore, un riciclatore, un criminale.

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