Castellammare di Stabia: striscione "Quagliarella, orgoglio italiano, orgoglio stabiese"... messo lì prima dei mondiali, lasciato lì dopo il tradimento (venduto alla Juve!!)
lunedì 30 agosto 2010
sabato 28 agosto 2010
Ciclomotore trifase
Caratteristiche:
- peso a vuoto 140kg (di cui quasi 60kg di batterie)
- in cinque secondi va da 0 a 48 km/h
- recupera energia elettrica in frenata
- consumo elettrico dichiarato a velocità di crociera: 55 wattora per chilometro
- 24 km di autonomia (limitata a causa del peso totale del veicolo e dell'effetto Peukert, cioè del fatto che la scarica della batteria accelera esponenzialmente con l'energia richiesta, con l'esponente generalmente compreso tra 1.1 e 1.3 e crescente con l'invecchiare della batteria).
Tra gli altri progetti sullo stesso sito EV-Album:
- alcune Fiat 126
- varie Fiat 500 vecchie e nuove (per le curiosità e i costi rinvio ad EuroZev)
- un'Alfa 156
- una Lamborghini Diablo
mercoledì 25 agosto 2010
Gran (piccolo) finale
Ma come fanno a ballare, coi piedi che urlano "pietà, riposo"?!? :)
n.b.: brano seguente:
Titolo: Animàl, và a laurà!
Genere: metal
Arco e frecce da record ipersonico?!?
No, non resisto, questa la devo proprio annotare: c'è un piccolo errore di stampa nel grafico in basso a destra, dove dice che la freccia farebbe 100m in 10msec, cioè andrebbe a più di Mach 30 !! :D
Robe mai viste!
Un gruppo di universitari taiwanesi canta "Ò sole mio" alla perfezione, senza sbagliare un accento!! :D
martedì 24 agosto 2010
Passeggiatina a Rimini: piano di viaggio ed equipaggiamento tecnologico
Requisiti principali
- andata: viaggiare di notte, arrivare a RiminiFiera prima delle 11:00
- ritorno: partire dopo mezzanotte, viaggiare di notte
- in entrambi i casi: la soluzione più economica possibile!
Andata: (43,40€)
Expr 830: Napoli 21:50 --> Bologna 5:27
R 2123: Bologna 8:36 --> RiminiFiera 9:58
Ahimé, di notte non ci sono alternative. C'è solo l'Espresso a prenotazione obbligatoria (invenzione recente! una volta l'Espresso era solo un treno a lunga percorrenza a tariffa economica...)
Ritorno: (30,80€)
Expr 901: Rimini 2:02 --> Ancona 2:59
R 2323: Ancona 3:36 --> Roma termini 7:29
R 21881: Roma termini 8:27 --> Napoli centrale 10:45
Anche qui la mazzata: da Rimini c'è l'Espresso a tariffa astrusa, che fa costare il biglietto 1,30€ in più!
Totale viaggio andata-ritorno: 43,40+30,80=74,20€ (perbacco, quasi centoquarantaquattromila lire! e pensare che tre anni fa il biglietto Rimini-Napoli, tutto a tariffa regionale, costava meno di 25 euro).
Con i complimenti alle FS per il glorioso treno Regionale delle Tre e Trentasei del Mattino!!
Equipaggiamento tecnologico (minimo indispensabile)
- nella fondina: telefonino Nokia N900 (funzioni: sveglia, internet, email, navigatore GPS, photoblogging, twitter, messenger, skype, block-notes, e perfino telefono)
- nello zainetto (ma con l'antenna parzialmente visibile): ricetrasmittente Kenwood TH-D7 con antenna "a spaghetto" ed extended battery pack più unità GPS uBlox con convertitore seriale (per APRS)
- nel tascone dello zainetto: battery pack 5V 4A (da utilizzare come caricabatteria dell'N900 e come alimentazione Beagleboard e GPS uBlox)
- nella fodera superiore dello zainetto: Beagleboard con DLP Pico Projector e unità GPS uBlox (collaudo apparecchiatura)
- cucito sulla canottiera: LilyPad con 12 LED, due accelerometri 3D ai polsi, due haptic, batteria piatta LiPo 3.7V (per essere meglio di Iron Man)
- nel marsupio: fotocamera Panasonic Lumix FZ50 con lente fish-eye Raynox DCRFE180Pro e un battery pack extra
- clamoroso: per la prima volta non avrò bisogno di portare anche il computer (cioè il tablet PC)! Ciò mi risparmierà 2kg fra tablet e alimentatore.
venerdì 20 agosto 2010
Jailbrekkata (per soli 150$) la PS3... guai seri per la Sony!
Dopo appena cinque mesi, i guai per la Sony diventano assai più gravi: a soli 150$ (una vera mazzata) venderanno una chiavetta USB capace di spazzare via le protezioni e per di più capace di impedire gli update firmware "obbligatori" (rendendoli "facoltativi").
Si può usare detta chiavetta anche per scopi perfettamente legali, come ad esempio copiare i propri giochi originali sull'ardisco della PS3 (così da raddoppiare la velocità di caricamento e senza rischiare di danneggiare il dischetto bluray originale), si può installare nuovamente Linux (sfruttando tutta quella potenza di calcolo a basso costo), si può perfino scrivere software per la PS3.
Il trucco (che secondo me non può provenire da altri che un insider della Sony) sta nell'attivare la funzione di "debug" (presente solo nel costosissimo SDK della PS3).
Gli unici limiti sono quelli della FAT32 (cioè files max 4Gb ciascuno), la limitazione ai giochi per PS3 (quelli per PS2 non potranno essere backuppati), e la disponibilità per il firmware 3.41 (non è detto che funzioni anche sulle versioni precedenti).
Aspettiamo un po' che cali di prezzo (sappiamo tutti che all'inizio bisogna assolutamente spennare i gonzi che vogliono sentirsi all'avanguardia) e poi magari finalmente compreremo la PS3... Al momento qui a casa ho ancora la cara vecchia "PS1 modificata", cimelio d'altri tempi! Sono sicuro che la Sony, se non riesce a impedire il "jailbreak", venderà un terremoto di PS3. Infatti, a suo tempo, il successo della PS1 era dovuto proprio al fatto che era facilmente "modificabile"...!
Capitan Rochester!
Le storie dei fumetti (scaricabili in PDF) sono abbastanza banali ma spassosissime per chi abbia mai avuto a che fare con chip che dichiarano di essere chissà cosa e invece sono solo dei rottami rimarcati.
Tra le avventure, c'è Star Truck ("Camion Stellare"), che avendo utilizzato parti elettroniche di dubbia provenienza, si sfascia e si blocca strada facendo... ("ma perché hai comprato quei chip?" "il mercante terrestre mi aveva detto che erano ottimi!" "sì, ma non hai controllato se era autorizzato!" "beh, il prezzo era buono...")
giovedì 19 agosto 2010
Vecchiocomputing "casero"
Ho ancora una carretta di hardware sparso nello sgabuzzino. Ripescando un po' di vecchi arnesi ho rimesso in piedi il glorioso Pentium III di una decina di anni fa, come server internet/torrent/printer.
Configurazione attuale:
- processore Pentium III a 800 MHz
- 640 Mb RAM (256+256+128 di memorie PC133)
- scheda video Savage4 AGP con 16Mb VRAM
- hard disk Quantum Fireball 20Gb 7200rpm (limitato ad UDMA/66 dalla motherboard)
- hard disk Lacie 250Gb su una delle porte USB (non sempre collegato)
- masterizzatore DVD (max 48x in lettura)
- scheda ethernet 10/100 Rtl8139
- scheda wifi 802.11b/g (compatibile ISL3886 PCI)
- floppy disk 3.5" 1.44Mb
- floppy disk 5.25" 1.2Mb
- porte: 2ser 1par 2usb ps2mouse ps2keyboard
Consumo elettrico misurato "a regime" (durante massiccio scaricamento di files via wifi e attività via ethernet):
- 52-57 watt ("meno di una lampadina").
Software:
- Ubuntu 10.04 Long Term Support
- installato pacchetto "firmware non free" altrimenti non sarebbe stato possibile utilizzare il chipset ISL
Problemi incontrati:
1) non visualizzava lo schermo (niente segnale video)
2) la scheda audio creava problemi ("freeze" improvvisi durante il funzionamento)
3) impossibile utilizzare una scheda video PCI; problemi vari con un paio di schede video AGP.
Il problema 1 dipende da varie cause, principalmente il fatto che lo slot AGP è difettoso: devo incastrare in modo strano (leggermente diagonalmente) la scheda video, altrimenti non funziona. Un'altra scheda AGP dava problemi di refresh dello schermo (restavano macchie di pixel, visibili perfino quando si accedeva con remote desktop). La scheda audio l'ho semplicemente tolta perché a pensarci bene è inutile spreco di elettricità in un server (masterizzatore e floppy drives invece potrebbero tornare utili).
Dal termine dell'installazione, il monitor non è più necessario perché accedo con Remote Desktop. Sebbene la Savage supporti risoluzioni maggiori, ho installato tutto a 1024x768 in modo da utilizzarla comodamente sul client (un 1440x900) senza dover usare il full-screen o le barre di scorrimento.
Boot gradevolmente veloce e buona risposta del sistema anche sotto carico (800kb/sec in download da wifi e 5-6Mb/sec di upload su ethernet).
mercoledì 18 agosto 2010
Rivelato il segreto di Skype...!
Crolla un altro mito: la "sicurezza" di Skype, che finora era stata affidata al metodo security by obscurity (cioè "finché l'algoritmo resta segreto allora dovrebbe sicuro").
Le routine di base della "espansione RC4" di Skype (in sorgente C portabile e ricompilabile) sono già disponibili nella libreria CryptoLib, tipicamente disponibile su tutti i sistemi Unix; se qualcuno volesse scrivere qualche altro migliaio di linee di codice per sbroccare Skype e decodificarne flussi di traffico dati audio/video/chat, si può già accomodare. C'è anche l'elenco degli indirizzi IP dei server di Skype.
La crittografia di Skype utilizzava diversi protocolli: AES-256 sui server, tre varianti dell'RC4 tra i "super-nodi" e i client su PC, con un ulteriore ricodifica AES-256 sopra il flusso dati già codificato in RC4.
Due considerazioni:
1) era già noto da tempo che il traffico Skype non garantiva privacy assoluta, e che qualche governo (in primis USA) poteva già accedere al contenuto delle conversazioni Skype (per di più in automatico, quando sistemi di riconoscimento vocale rilevavano parole-chiave come "terrorismo" e affini);
2) la segretezza degli algoritmi di cifratura è paradossalmente un punto debole: quando un algoritmo è straconosciuto in tutto il mondo e tutto il mondo tenta per decenni di craccarlo senza riuscirci, allora vuol dire che è davvero sicuro. Quando invece un algoritmo è "segreto", può anche essere un segreto assai ben tenuto (come è stato per Skype), ma prima o poi qualcuno riesce a "reingegnerizzare" la procedura per decifrare (come hanno fatto i collaboratori della CryptoLib). E allora apriti cielo...
Nel sito web della libreria CryptoLib c'è anche una "Hall of Shame" (classifica della vergogna) dove si prendono in giro diverse aziende che ingenuamente vantano algoritmi supersegretissimi e superpotentissimi (che non sono stati craccati solo perché nessuno si è cimentato, in quanto non proteggono ancora banche o missili o prodotti diffusi in tutto il mondo).
martedì 17 agosto 2010
Alla faccia della privacy
C'è questa puzzolente abitudine di lasciare i contatori nell'androne dei palazzi, visibili a chiunque passi di lì, specialmente ai ladri. Sotto ogni contatore c'è un'etichetta col cognome dell'intestatario.
Un topo d'appartamenti può così comodamente informarsi su chi c'è in casa: lampeggia poco? Solo il frigo. Lampeggia molto? Stasera sono tutti in casa e stanno anche facendo girare la lavatrice.
Alla faccia della privacy.
domenica 15 agosto 2010
Interazione Conboy/N900 - Tomboy/Linux
Sull'N900:
- la directory delle note di Conboy è /home/user/.conboy
- l'elenco delle note cancellate è ivi in deleted_notes.txt
- le note, in formato XML di Tomboy, sono in UTF8
- l'utente si chiama sempre user
Sul PC Ubuntu:
- la directory delle note di Tomboy è $HOME/.local/share/tomboy
- le note cancellate finiscono nella subdir Backup
- le note sono in XML UTF8 e iniziano con un esplicito carattere U+FEFF ($ef/$bb/$bf), comunque compatibili con Conboy
Su entrambi i sistemi abbiamo:
- i filename terminano per .note
- i filesystem non sono FAT e perciò non c'è bisogno di specificare una timewindow in rsync
A meno di limiti posti in /etc/rsyncd.conf sull'N900, una volta connesso l'N900 in modalità PC Suite ed annotato l'indirizzo IP nell'/etc/hosts basta eseguire sul PC Ubuntu:
TOM=$HOME/.local/share/tomboy
CON=user@n900:/home/user/.conboy
rsync --update $CON/*.note $TOM/
rsync --update $TOM/*.note $CON/
In tal modo:
- una nota nuova viene copiata sull'altra macchina
- le note più recenti di ognuno dei due sistemi vengono copiate sull'altro
- in caso di conflitto (una nota che era stata modificata su entrambi i sistemi) prevale il primo rsync (cioè prevale quella aggiornata sul telefonino)
Per evitare di dover dare due volte la password, basta eseguire su N900 ssh-keygen e poi copiare /home/user/.ssh/id_rsa.pub dell'N900 nel file $HOME/.ssh/authorized_keys del PC Ubuntu, e viceversa (ssh-keygen su Ubuntu e poi inserire la riga della chiave pubblica sulle authorized keys dell'N900). Un comodo effetto collaterale è che tutte le sessioni basate su ssh (sftp, rsync via ssh, etc) non avranno più bisogno di password.
venerdì 13 agosto 2010
domenica 8 agosto 2010
Beagleboard xM in arrivoooo!!!!
Traccio qui alcuni appunti sparsi e disordinati. Cominciamo col riepilogare le versioni della Beagleboard:
- c'è la Beagleboard classica (serie B1-B7, con soli 128Mb RAM ma senza USB EHCI; quindi le serie C2 e C4, con 256Mb RAM, queste ultime prodotte nel 2009)
- c'è ora la Beagleboard xM (la prima serie in produzione ad agosto 2010 è denominata "xM versione A2"; le versioni precedenti, P8, A ed A1, erano solo al livello di prototipo), dove "xM" sta per "extra Megahertz, extra Memory";
- io aggiungerei "extra Millimeters, extra Money": infatti è un filino più larga della precedente (85x86mm!!) e costa trenta dollari in più (che però ci valgono tutti perché ha più hardware, più memoria RAM, più connettori, una microSD da 4Gb e perfino un intero hub USB inglobato a bordo).
Praticamente la Beagleboard xM è un computer completo: basta aggiungerci mouse, tastiera, video e alimentazione. La cosa notevole è che rispetto alla potenza di calcolo e alla quantità di periferiche può essere alimentata da un cavetto USB oppure da un alimentatorino 5V: in condizioni normali abbisogna di meno di due watt e non ha bisogno di ventole di raffreddamento (e dunque non soffre per vibrazioni). Dato che la memoria di massa è tipicamente la memory card, il funzionamento è totalmente silenzioso. Niente male per un computer che ha la potenza di calcolo di un desktop super-accessoriato over-clockato di pochi anni fa.
Qui sotto elenco le differenze tra la Beagleboard versione "xM" e le versioni precedenti, aggiungendo qualche mia considerazione.
Il processore fa un notevole balzo in avanti:
- Beagleboard C2: aveva un OMAP3530 a 500MHz con DSP da 430MHz
- Beagleboard C4: aveva un OMAP3530 a 720MHz con DSP da 520MHz
- Beagleboard xM A2: ha un DM3730 a 1GHz con DSP da 800MHz.
Al DSP si possono demandare alcuni compiti che richiedono parecchio number-crunching (come ad esempio la decodifica di stream video). Caso notevole, il DM3730 (della famiglia Cortex, compatibile dunque con le altre Beagleboard) è talmente nuovo che non è stato ancora ufficialmente presentato dalla TI.
Video: l'accelerazione grafica 2D/3D della SGX pure fa un grosso balzo in avanti (da 110 a 200MHz).
Memoria: non c'è più la NAND (che non usava quasi nessuno), e la RAM raddoppia:
- Beagleboard C2 e C4: avevano 256Mb RAM + 256Mb NAND
- Beagleboard xM A2: ha 512Mb RAM
Porte:
- sulla Beagleboard C4 c'era una sola porta USB "2.0 ma solo High Speed" più una porta USB OTG
- sulla Beagleboard xM A2 oltre alla USB OTG ci sono quattro porte USB 2.0 standard (praticamente un hub USB a bordo!) capaci di fornire fino ai canonici 500mA ciascuna
- sulla Beagleboard xM A2 c'è anche una porta Ethernet 10/100
Alcune altre differenze della xM rispetto alla Beagleboard C4 e versioni precedenti:
- lo slot SD/MMC è stato sostituito da uno slot microSD del tipo push-in/push-out (il che fa risparmiare spazio); nella confezione della Beagleboard xM sono previsti sia la board che una microSD da 4Gb con Angstrom Linux preinstallato!!! (e perfino un adattatore SD/microSD per cui non avesse un multimedia-reader capace di leggere le microSD). Ovviamente la xM è compatibile con le microSDHC.
- connettore per interfaccia fotovideocamera (visibile da Linux come una normalissima /dev/video), per cui non c'è bisogno di sprecare una porta USB; il connettore ha diverse feature in più ed ha il formato dei moduli della LeopardImaging. Ho già letto di un test fatto con una webcam economica (che dopo poche ore di trasmissione video perdeva la sincronizzazione) e di uno di tali moduli (che non ha mostrato questo problema dopo oltre 48 ore continuate di video); aspetto di leggere altre recensioni.
- c'è un Auxiliary Expansion Connector con un'altra manciata di GPIO e perfino un ingresso ADC (convertitore da analogico a digitale), sebbene limitato e solo input, e perfino un pin per Dallas 1-Wire (I/O); purtroppo questo connettore è a passo 0.05" (mentre noialtri siamo abituati a quelli da 0.1"); in compenso non è un header da saldare ma un connettore femmina;
- la porta RS232 ha ora il classico connettore Cannon 9-poli femmina ed è "spegnibile" per economizzare energia (alé!)
- sono state escogitate altre soluzioni per ridurre i già ridotti consumi: si possono spegnere le singole porte USB, si può spegnere la Ethernet, si può spegnere il framer video TFP410, si possono tener spenti i LED verdi (perfino il LED "power")
- c'è un connettore McBSP da 4 pin per applicazioni audio (la sua porta Multichannel-BSP è connessa direttamente ai codec audio: per il multimedia vanno bene i jack in/out per cuffie e microfoni, mentre per le applicazioni di audio digitale si può usare questo)
- i connettori sono praticamente tutti "popolati" (non c'è quasi più bisogno di saldare headers)
- anche sulla xM abbiamo le porte DVI-D e S-Video, fra l'altro configurabili per dare due output diversi. La porta DVI-D (solo digitale, quindi senza i pin analogici VGA) ha in realtà un connettore tipo HDMI (per economizzare spazio e costi).
Il totale dei LED sulla board passa a sei (cinque verdi ed uno rosso):
- un LED "power": indica che c'è corrente sulla board
- un LED "PMU status": indica che il TPS65950 sta dando corrente alle varie tensioni a tutte le periferiche
- un LED rosso "overvoltage" (nel testo indicato come "VOLT")
- un LED "attività USB" che indica che l'hub USB di bordo è alimentato
- due LED utente (che finora vedevamo utilizzati come "heartbeat" - cioè "batticuore", per indicare la vitalità del sistema - e come indicatore di "read/write" sulla memory card)
Il LED rosso indica che la tensione di alimentazione è eccessiva (eh! quante Beagleboard erano state bruciate inserendo un alimentatore 9V sul connettore 5V !!!): in tal caso l'alimentazione viene bloccata, in modo da non danneggiare né la board né le periferiche USB eventualmente collegate. Ovviamente, se qualcuno ci tiene, può distruggere ugualmente la board e le periferiche mandando almeno 12V sul connettore alimentazione dove c'è scritto "5V"...!
La protezione (e accensione del LED rosso) si attiva quando la tensione di alimentazione supera i 5.3 volt: questo potrebbe significare che non si può più alimentare direttamente a pile la board (le NiMH nuove, quando completamente cariche, possono dare anche più di 1.4V ciascuna), ma aspetto di provarla personalmente per verificare.
Eccellente la nuova disposizione dei LED verdi, tutti sul lato ovest (cioè sul lato del connettore di alimentazione). Il LED "power" è nell'angolo (la posizione migliore per essere "visto" in caso la board venga inscatolata), accanto ai due LED utente, mentre troviamo i due LED power/PMU accanto al connettore di alimentazione 5V.
Tutte le altre periferiche e gli expansion headers sono compatibili con le precedenti versioni della Beagleboard, anche come disposizione "geografica" sulla board, in modo da poter utilizzare le schede di espansione già esistenti per le precedenti Beagleboard.
Vista dall'alto, abbiamo:
- lato nord: multimedia (DVI-D, S-Video, jack audio 3.5" out/in)
- lato ovest: sistema (USB On-The-Go, jack alimentazione 5V, connettore 9 poli RS232) e i cinque LED
- lato sud: porte USB e porta Ethernet
- lato est: nessun connettore che guarda verso l'esterno, ma connettori di espansione (Expansion, LCD1, LCD2, Camera, JTAG: tutti a 1.8V)
Se si intendono utilizzare tutte le periferiche contemporaneamente, è consigliato un alimentatore 5V con rating da 3A. La board consuma poco (tipicamente 350mA) ma lo standard USB prevede fino a 500mA per ogni porta (valore facilmente raggiungibile dagli scanner USB, dalle chiavette internet e wifi, e altre periferiche assetate di energia). La sezione video e la ethernet consumeranno (tento una stima) 70-80mA ciascuna. Per cui nel caso peggiore 350+500+500+500+500+80+80=oltre 2.5 ampere... per cui il manuale suggerisce un alimentatore stabilizzato 5V 3A in modo che se tutte improvvisamente e contemporaneamente chiedono il massimo della potenza, si è abbondantemente coperti.
Da notare che molte periferiche USB consumano poco: tastiere e mouse hanno rating da 100mA (ma in realtà consumano molto meno), anche certe chiavette Bluetooth sono dichiarate contenute entro i 100mA (come questa minuscola della Trust che ho io). Pendrive e webcam consumano molto solo mentre le si utilizza, etc etc. Col comando lsusb si può vedere da Linux quale è il consumo massimo che dichiara ogni periferica USB connessa in quel momento.
La Beagleboard poteva essere alimentata anche con meno di 5V (alla versione C2 bastavano 3.7V per fare tutto eccetto USB e uscite video), presumo che anche la xM sia capace di andare avanti anche "con pile scariche". Le periferiche USB, invece, hanno una tolleranza del 5%, per cui con meno di 4.75V di alimentazione probabilmente non funzioneranno.
Da notare che il massimo alimentatore consigliato "5V 3A" è nientemeno che... 5*3=15 watt, cioè meno di una lampadina. Che ne pensa il vostro computer desktop con alimentatore 600 watt e diciotto ventole di raffreddamento?
Si può alimentare la board, oltre che da OSB OTG o dal connettore, anche direttamente sui pin 5V/GND dell'Expansion connector (in tal caso, come detto capitolo 8.3.3, occorre fare qualche altra operazione che qui non descrivo).
Dato che l'interfaccia ethernet è integrata nel LAN9514 (il chip che contiene anche la circuiteria dell'hub USB), allora le interfacce ethernet preesistenti per la Beagleboard (come la Zippy) possono essere aggiunte senza risultare in conflitti.
Anche nella xM A2, come nelle precedenti versioni, occorre aggiungere una batteria a bottone se si vuole utilizzare il clock RTC (e -ahimé- dissaldare una resistenza SMD che "certificava" l'assenza della batteria). La mini-batteria è necessaria solo se è importante che dopo lo spegnimento venga conservato l'orario. Se si utilizza un GPS, la data/ora può essere aggiornata dalla lettura GPS; se si utilizza internet, la data/ora può essere sincronizzata da un time-server.
Per nostra fortuna il dollaro è risalito a 1,33 rispetto all'euro (contro gli 1,22 di poco più di un mese fa: la Beagleboard ci sarebbe costata il dieci per cento in più!!)
Ora posso finalmente lagnarmi un poco. Qualsiasi progetto è migliorabile e (purtroppo) qualsiasi progetto, prima di essere migliorato, si scontra con le sue versioni precedenti. Inoltre, qualsiasi progetto risente del confronto con altri che magari sono di tutt'altra categoria ma presentano vantaggi succosi che "vorrei avere anche qui": ho usato le Arduino e rimpiango ancora quei GPIO che "sourciano" ognuno 30-40mA a 5V... Infine, la Beagleboard è un oggetto per smanettoni, non un prodotto finito, per cui non rientra nella categoria "progetti commercialmente eleganti".
Come avrei fatto io una nuova Beagleboard? Così:
1) form-factor rettangolare anziché quadrato, in modo da risparmiare spazio
2) connettori esterni disposti su non più di due lati (attualmente sono su tre lati)
3) uno o due connettori di espansione (anziché cinque) e breadboard-friendly (0.1"-spacing)
4) una bella manata di GPIO connessi a level translators per 3.3V e 5V
5) una soluzione per misurare da software tensione e corrente
Esempio: anziché 85x86mm, potrebbe diventare 130x45mm. Tutti i connettori esterni alloggerebbero su un solo lato lungo, tutti i connettori di espansione alloggerebbero sull'altro lato lungo. La box diventerebbe perfino alloggiabile nel sellino della bicicletta. Purtroppo questo richiede un massiccio lavoro da parte dei progettisti perché la board (a sei strati!) è già fin troppo popolata...
Per il punto quattro bastano un paio di minuscoli chip per assicurare una decina di GPIO traslati a 3.3V e un'altra decina a 5V; purtroppo (mi dice l'autore) manca lo spazio fisico sulla board (per questo la xM è "cresciuta" di qualche millimetro).
sabato 7 agosto 2010
giovedì 5 agosto 2010
mercoledì 4 agosto 2010
Stasera: trasgressione!!
Trasgressione! Scandalo!
Stasera, per trasgredire, una birretta analcolica per accompagnare la pizza. So già che darò scandalo, però oggi tutti vogliono trasgredire e quindi mi permetto una trasgressione anch'io! ;)
Nota bene:
Pizza margherita con patatine: 3,50€
Birra Tourtel in offerta speciale alla Sisa: 0,75€