venerdì 9 ottobre 2009

La riprovazione sociale non è omofobia


La riprovazione sociale non è omofobia

Il fatto.
In Francia una squadra di calcio composta da immigrati musulmani si è rifiutata di giocare con un’altra squadra nel cui organico sono compresi degli omosessuali e che ostenta tale caratteristica anche nel nome.
Naturalmente tutto ciò ha fatto gridare alla “omofobia”, in modo un po’ meno gridato, ma solo perché i protagonisti della storia sono due “categorie protette” dal “politicamente corretto”: omosessuali e musulmani.
coerente comportamento di chi, nel rispetto delle proprie convinzioni, non ritiene di poter condividere un momento di gioco con persone che hanno uno stile di vita contrario alle loro convinzioni.
Certe volte c'è da chiedersi:

ma non è che col termine "omofobia" si cerca talvolta di reintrodurre l'antidemocratico reato di opinione tipico di tutti i totalitarismi?

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