martedì 8 dicembre 2020

Abbiamo dunque provato il drone DJI Mavic Mini

Era la versione full optional fly more combo con tre pacchi batterie:

Due batterie completamente cariche, e una era a tre quarti. Diverse pale (occhio alla differenza fra "marked" e "unmarked") e viti e altri accessori. In alto a sinistra, l'alimentatore USB (5/9/12V). I pacchi batterie hanno un rating di 8.4V a circa 17W/h. Il tasto in alto a sinistra del telecomando comanda l'hovering o il return-to-home:

Ecco "aperto" il drone e tolto il coperchio di protezione della sua videocamera (la lente è 24mm equivalenti, F2.8, e registra a risoluzione 2720x1530):


Inseriamo un pacco batterie:

Pronto. Peso al decollo: 249 grammi (classe "ultra-light"):

Take off:

Per aria:

Quella fila di tre buchi in coda contiene il sistema di rilevamento con LED a infrarossi:

Prova supplementare: 50 grammi di payload (tantissimi), cioè 49 di videocamera e 1 di elastico, leggermente fuori baricentro. Decolla ugualmente, ma dopo 126 secondi lamentava un "errore ESC" (e ci credo, l'Electronic Speed Control dei motori ha dovuto sopportare il 20% in più) e occorrerà riavviarlo:

Al chiuso, in assenza di correnti di vento, era piuttosto stabile (salvo un leggero tremolìo probabilmente dovuto a qualche pala un po' ammaccata, riscontrabile solo nei video).

 
Ecco cosa vedevano le telecamere sul drone in quel momento:



Svantaggi: richiede un telefonino moderno (vedere lista dei Supported Devices) per la faccenda del cavetto che connette telecomando e cellulare.

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