martedì 13 ottobre 2020

Come godo!! GQ EMF-390v2 power in my hands!!

Spettacoloso GQ EMF-390v2 Multi-Field Electromagnetic Radiation Detector della GQ Electronics, da cui avevo già comprato un contatore Geiger-Müller (vado matto per gli strumenti di misura):

 
Nella foto sta rilevando:

  • 0,012 milliwatt per metroquadrato di densità di potenza
  • 1,3 milligauss di campo magnetico
  • 56 volt per metro di campo elettrico (quel picco di 442 è stato quando l'ho avvicinato alla lampadina al neon) 

Nonostante sia abbastanza ben fatto, non è uno strumento di rilevazione professionale (che sarebbe costosissimo e a banda stretta). Nella confezione: unità centrale, cavo USB, custodia morbida (quella in alto nella foto).

Caratteristiche tecniche:

  • sente fino a frequenze di 10 GHz (dunque anche la banda "bassa" del 5G, cioè la FR1); i sensori sono sul lato curvo (cioè a sinistra della foto)
  • display monocromatico a bassa risoluzione e circuiteria interna costruita tutta al risparmio energetico (la batteria, una 18650 da 2.6Ah, dà 24 ore di funzionamento continuo)
  • questa versione ("390") può anche visualizzare grafici e spettro, limitatamente alle bande 50-108 MHz (radio broadcast), 240-1040 MHz (tv, telefonia, telecomandi radio), e attorno ai 2,4 GHz (dove sono concentrati wifi, bluetooth, forni a microonde, ecc.)
  • può salvare i dati in memoria interna (penso sia una EEPROM da 1 Mb), leggibili da porta seriale USB (il cavo USB fornito di serie serve anche per ricaricare la batteria) con l'apposito software (o scrivendoselo da soli).
  • firmware aggiornabile (al primo avvio il menu About mi dava "EMF-390v2 rev. 3.59")

Alcune primissime impressioni:

  • rileva "rumore" elettrico nei dintorni della presa 220V fino a mezzo metro circa di distanza
  • sono piuttosto "rumorosi" anche i caricabatterie dei cellulari: davvero è il caso di staccarli dalla presa quando non stanno caricando...
  • le lampadine al neon sono piuttosto "rumorose", così come altri aggeggi con elettricità statica
  • "rumore" anche dai pannelli dei monitor, e ancor più dagli hub USB ed ethernet (per ovvi motivi, visto che i dati vi transitano modulati...)
  • valori di elettromagnetico esageratamente alti in prossimità di qualche magnete e di radiofrequenza quando trasmetto con la UV5R.

Ora devo solo prendere coraggio e togliere la pellicoletta protettiva dal display.

Nota scientifica:

  • il campo elettromagnetico (EMF) è generato localmente da qualunque distribuzione di carica elettrica variabile nel tempo e si propaga sotto forma di onde elettromagnetiche
  • il campo elettrico (EF) è generato nello spazio dalla presenza di carica
  • il campo magnetico è generato dalla presenza di carica in moto
  • la variazione di un campo determina la presenza dell'altro
  • le onde elettromagnetiche sono oscillazioni dei campi elettrico e magnetico e trasportano energia.  

Alcuni dei limiti stabiliti dalla legge (i due DPCM dell'8 luglio 2003) per un'esposizione fino a quattro ore, secondo le frequenze:

  • 50 Hz (rete elettrica): massimo 5000 V/m di campo elettrico, massimo 1000 milligauss (100 microtesla) di campo magnetico;
  • fino a 3 MHz: max 60 V/m, max 2,5 milligauss
  • da 3 MHz fino a 3 GHz: max 20 V/m, max 0,625 milligauss, max 1 W/m² di densità di potenza
  • da 3 a 300 GHz: max 40 V/m, max 1,25 milligauss, max 4 W/m²

Invece, in ambienti chiusi (abitazioni, scuole, ecc.) per un'esposizione superiore alle 4 ore, sono imposti i limiti:

  • 50 Hz: max 100 milligauss
  • fino a 300 GHz: max 6 V/m, max 0,2 milligauss (e per frequenze superiori ai 3 MHz: max 0,10 W/m²)

Questo EMF-390 ha in alcuni casi dei limiti prefissati un po' più severi della normativa vigente.

Nell'esposizione di "breve termine" il DLgs 257/07 indica invece come limite a 50 Hz: max 10000 V/m, max 5000 microgauss.

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