lunedì 4 giugno 2018

Microsoft si pappa Github

Se hai fretta, a fondo pagina c'è una "Morale della Favola".

Oggi le campane (informatiche) suonano a morto: la Microsoft ha fagocitato Github per una somma di circa 7.200.000.000 dollari - cioè, se prevedono di far rientrare l'investimento in cinque anni (che in ambiente informatico sono più di un'epoca geologica), devono incassare per tutto quel tempo almeno due milioni al giorno, incluse pasque, capodanni, compleanni e natali.

Sono stato iscritto su Github con più accounts fin dal 2010, quando era un prodotto nuovo che mirava a diventare una "vetrina" per l'open source e un servizio sia gratuito che commerciale.

Nel corso degli anni era diventato informalmente una community: ci si diceva "mi sono ispirato al github/queltalprogetto, una dimostrazione commentata è su github/talaltroprogetto, ho segnalato il problema a github/ennesimoprogetto, mi trovate su github/mieiprogetti..." Era talmente il "luogo principale" che venivano guardati con curiosità quelli che pubblicano sorgenti open source da qualche altra parte. E la gente - me compreso - metteva nel curriculum il proprio link github.

Ovviamente se il servizio è gratuito, significa che sei tu il servizio.

Così, quando il megadirettore megagalattico decide di andarsene in pensione, vende tutto il malloppo - incluso il materiale che hai inserito tu - a chiunque sia in grado di pagarlo. Ecco il megadirettore megagalattico che ha venduto tutto:


Ecco il nuovo proprietario in versione Mastro Lindo, incidentalmente quello che riceve le vostre murtiàte quando avete qualche problema con Windows:


Si tratta della foto ufficiale nella sede centrale di Github insieme al succedaneo del megadirettore megagalattico.

Stamattina, prima della notizia, quando erano ancora solo rumors, ho avviato il trasloco di tutti i miei repository sul loro concorrente Gitlab. L'operazione sta andando avanti da parecchie ore (erano poche centinaia di files, ma oggi c'è un vero popolo di gente che sta facendo in fretta e furia la stessa cosa).

Il fatto è che da più di vent'anni la Microsoft (come pure Google ed altri) persegue la politica delle tre "E": Embrace, Extend, Extinguish. Cioè abbracciare una tecnologia, "estenderla" in modo che le alternative gratuite non siano più convenienti/interessanti, e infine - a distanza di tempo - eliminarla. Questo significa che Github è già spacciato, e che tra qualche anno, se vorrai continuare a usarlo decentemente, dovrai pagare qualche tariffa tipo Github 365 come Office 365.

Ovviamente anche per Gitlab vale il fatto che se il servizio è gratuito, significa che sei tu il servizio. Per cui in futuro potrebbe diventare necessario un nuovo trasloco. La "vendita" di Github ha favorito Gitlab: chi ti garantisce che i proprietari di Gitlab vedendo improvvisamente il loro asset aumentare di valore non decidano di passare all'incasso e andarsene in pensione a campare di rendita? È il mercato, ragazzi. Quando il perseguire dei nobili ideali diventa meno remunerativo, i proprietari tendono rapidamente a cambiare ideali. Come tutti gli altri che ti hanno sempre fatto una testa così sulla Privacy, sulla Sicurezza, sugli Ideali, e poi invece sei tu il servizio, sei tu la merce in vendita, e hanno venduto tutto dei tuoi dati a chiunque fosse disposto a pagare. Chiunque.

Morale della favola:

C'era una volta un tizio con un grosso garage con una strana regola: il posto auto si paga, il posto bicicletta no. Così un sacco di gente comincia a parcheggiare la bici: tutti amici, tutti contenti. Il garage fu ingrandito quattro volte.

Un bel dì uno che ci parcheggiava la Lamborghini si compra l'intero garage. Essendo il padrone e dovendo recuperare i soldi, comincia ad affittare le bici o addirittura venderle.

Morale della favola: se il servizio è gratuito, significa che sei tu il servizio.

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