sabato 24 marzo 2018

Rylo

Da tempo sono in circolazione videocamere "a 360 gradi". Prendo in considerazione qui sotto la Rylo, perché il software di controllo e visualizzazione (solo per alcuni Android e alcuni iPhone) è fatto bene. Qui sotto spiego perché.
Costa cinquecento dollari.

Vista dall'alto


Una videocamera a 360° consiste di due videocamere con visuale fish-eye di poco più di 180 gradi ciascuna. I due stream video vengono concettualmente fusi in un unico file dal firmware di bordo (insieme ai dati istantanei degli accelerometri e ai dati audio dei vari microfoni).

Il software di controllo e visualizzazione (per ora solo per Android e IOS) unisce una fetta di uno e dell'altro stream per mostrare una "vista" all'interno di quei 360° (con la corrispondente parte di audio).

Questo significa che mentre si guarda il video (cioè una sottofinestra di quanto registrato), si può "cambiare punto di vista" (cioè cambiare coordinate e le dimensioni della sottofinestra).

I dati degli accelerometri permettono la stabilizzazione dell'immagine (la sottofinestra viene adeguata per bilanciare le oscillazioni maggiori). Si può anche scegliere un soggetto e "seguirlo" (cioè la sottofinestra viene adeguata per tenere il soggetto al centro).

Il tipico workflow sarà:
  • registrare video 360°, configurando col telefonino
  • rientrati a casa, fare il post-processing e video editing scegliendo i "punti di vista" scena per scena, e spedire su Youtube
  • in alternativa, lasciare il video in formato 360° permettendo, a chi lo visualizzerà, di scegliersi momento per momento i punti di vista.
Caratteristiche tecniche:
  • le ottiche hanno una visuale da 208°, sia per ridurre al minimo l'ovale del "punto cieco", sia per "incollare" meglio i bordi in fase di post-processing 
  • le lenti hanno apertura F/2.8, andranno maluccio solo in condizioni di scarsa illuminazione
  • i due stream video sono 4k (entrambi sensori da 3840×2160 pixel), ma la resa è 4k perché i bordi sono usati solo per "cucire" una "vista"; le "foto panoramiche" hanno avere risoluzione limitata a 6k (6000×3000) perché non contengono le parti sovrapposte;
  • i video vengono girati a 30 frame al secondo (questo sarà limitante per chi gira video "sportivi", cioè con ottima illuminazione e parecchio movimento);
  • la batteria viene garantita per 60 minuti di registrazione; dato che questo parametro dipende da diversi fattori (temperatura ambiente, percentuale di pixel che cambiano continuamente, quantità di cicli carica/scarica già fatti, ecc.) vale la solita regola del considerare la metà di ciò che dice il produttore, cioè sui 30 minuti;
  • la microSD in dotazione è di 16 Gb, grosso modo 80-160 minuti di registrazione, ovviamente supporta quelle fino a 256 Gb;
  • pesa 108 grammi (meno di uno smartphone).

Come tecnologia non è niente di veramente rivoluzionario:
  • l'hardware consiste di due telecamere 4k combinate, con microfoni e accelerometri; il firmware si limita a raccogliere comandi dallo smartphone e a servirgli il video, l'audio, i sensori;
  • il software di controllo e visualizzazione su smartphone fa solo un po' di postprocessing e di video editing, oltre che le solite funzionalità di anteprime, setup, time-lapse, panorama, etc;
  • il sito web ufficiale adopera un mucchio di Elegant Words (cinematic stabilization, dynamic dual lenses, instantly intuitive, maremma carrettera) per impressionare il pubblico (ci vuole un bel coraggio a mollare cinquecento bigliettoni)

Tutto sommato è stata realizzata bene:
  • promette "una nuova prospettiva" e delivera davvero, grazie al software, che è il suo pregio maggiore; è proprio un altro pianeta rispetto a una telecamera singola; eccellente è anche la "stabilizzazione" (rispetto ad altre telecamere 360°), comparabile alla Fusion;
  • per i video meglio riusciti, dev'essere una vera soddisfazione poter rivederne uno cambiando punto di vista;
  • peso, forma, dimensioni, accessori (come la mazzarella per tenerla senza affaticare la mano), funzionalità del software, è tutto pensato abbastanza bene;
  • dà onestamente filo da torcere alla Kodak SP360 4K;
  • non sembra avere i glitch strani della GoPro Fusion.
Al di là delle recensioni che lamentano un audio non proprio perfetto e una tendenza all'arancione nelle immagini, il suo punto debole è nelle caratteristiche tecniche:
  • "solo" 30 frame per secondo; sufficientemente fluida per la maggioranza dei video, ma non esaltante per quelli "sportivi"; sarebbe bello avere almeno i 60 fps per fare "moviola" (rivedere rallentata a 30 fps una scena catturata a 60);
  • "solo" 4k di risoluzione (per giunta ridotta dalla "cucitura" della "vista", come spiegato sopra); con più risoluzione si perderebbero meno dettagli fini (e magari si potrebbe fare anche uno zoom software senza interpolare). Al momento solo la GoPro Fusion e la non esaltante Yi 360 vanno a più di 4k.
Per il momento il mercato non offre sensori 8k/120fps a prezzi ragionevoli
E comunque bisogna ricordare che un conto è guardare un video su un grosso televisore 4k/60, altra storia è guardarlo su un cellulare - che potrà anche avere fantastilioni di pixel, ma è talmente piccolo da non far notare le sbavature sui dettagli fini e la minor fluidità di un 30fps rispetto a un pari risoluzione ma 60fps (tranne ai cretini che credono che le leggi della fisica siano vincibili dalle leggi del marketing).
  • Da amazon.com viene 654 dollari incluse tasse "stimate" e global shipping in Italia. Per stavolta mi sa che passo. 
  • Sarebbe invece interessante realizzare l'equivalente della Rylo con le vere videocamere ultra 8k/120fps e girarci qualche film d'azione. In alternativa, stamparsi in 3D un aggeggio come il 360Rize e poi scriversi il software come quello Rylo per estrarre i singoli stream e comporre le "viste".

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