mercoledì 19 ottobre 2016

Millecinquecento euro e ti passa la paura

Uno stormo di droni si avventa sull'Italia: è quello dei fotografi che per tirarti fuori dalle tasche qualche euro in più vogliono venderti la ripresa aerea al servizio fotografico del compleanno, del battesimo, della prima comunione o del matrimonio (chissà perché non del funerale).


Vuoi un drone anche tu? 1500 euro inclusi gli indispensabili accessori del "combo", e ti passa la paura. Non siamo più nell'epoca in cui ti assemblavi il tuo drone scegliendoti ogni singolo pezzo decidendo costi, caratteristiche e prestazioni, e potendo modificarlo/migliorarlo cambiandone i singoli pezzi.

Oggi ti devi accontentare del pacchetto preconfezionato "o tutto o niente":

  1. non hai né buchi né guide per aggiungerci altri pezzi e perciò ovviamente non dichiarano un "payload massimo": ti devi accontentare di quel che c'è e sperare di ridurre il tuo payload a quei pochi grammi - non sia mai che tu voglia fare qualcosa di più del volare e fare riprese foto/video;
  2. la telecamera è quella decisa da loro, non quella (o quelle) che sceglieresti tu - e siccome la decidono loro, i fabbricanti, allora non avrà mai il miglior rapporto costo/prestazioni, non avrà mai il miglior gimbal con la migliore attenuazione delle vibrazioni, ecc.
  3. le batterie le decidono loro, cioè devi comprarle da loro;
  4. inoltre paghi anche per features ridicole, come la guida dallo smartphone, che è una cagata pazzesca, ma loro hanno deciso che è una cosa tutta trendy. Al fabbricante interessa venderne tanti, per cui per essere attraente per le càpe a zappógna deve avere anche l'apps per lo smartcoso.
Ma la cosa peggiore è che il sistema di navigazione lo decidono loro: il firmware di bordo decide se e come puoi davvero volare (se il GPS ti rileva “vicino ad un'area sensibile”, giusto o sbagliato che sia, ti impedisce i movimenti; se il firmware di bordo rileva una manova pericolosa, giusto o sbagliato che sia, corregge a tua insaputa, ecc.).

Il sistema permette anche cosucce simpatiche (tipo il mantenere una quota dal suolo prefissata, o il rientro alle coordinate di partenza in caso di batteria "quasi scarica"), ma è come se tu comprassi una Mercedes che non puoi guidare perché l'autista te lo danno di serie, già incollato al sedile di guida, che può disubbidirti quando gli chiedi un percorso o una manovra.

Infine, proprio mentre nasceva il mercato dei droni ‘compra e vola’ (diretto da due o tre grossi nomi, tutto il resto è costituito praticamente da hobbisti), è arrivata la stangata di Civilavia, pardon, dell'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, che nell'arco di un paio d'anni ha prodotto una serie di regolamenti, ognuno che contraddiceva il precedente, e una quantità abominevole di restrizioni, ognuna abolita e riconfermata più volte, e la situazione è ancora tutt'altro che chiara. Intanto ogni volta che un drone fa notizia, il 95% delle volte è qualcuno che ha comprato uno di questi aggeggi che sembranao dire: "appena paghi sei già pilota provetto".

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