venerdì 28 ottobre 2016

Il cancro eBay si estende ad Amazon

A proposito dei portatilini trovati ieri.

Da diversi anni ho smesso di fare acquisti su eBay per due motivi: troppe cineserie e troppi truffatori.

Il truffatore non è necessariamente quello che prende i soldi e scappa. È anche quello che ti invia un pezzo "ricondizionato" (o merce di dubbia provenienza) facendotelo pagare per nuovo. O quello che ti fa pagare un prezzo praticamente da negozio e ti dà come garanzia la sua parola e come contatto un numero di telefono inesistente.

Il truffatore non è necessariamente un esperto. Il più delle volte è un idiota disposto a rischiare perfino la galera, pur di fregarti qualche euro.

Amazon da un po' di tempo ha deciso di fare concorrenza a eBay (attirando così i truffatori) attivando l'Amazon Marketplace, cioè mettendo i prodotti di venditori "esterni" nello stesso catalogo di quelli venduti e spediti da Amazon. Il manager super cretino che ha progettato questa cosa pensava che così il catalogo sarebbe cresciuto dando ampia scelta di prezzi (e invece nove volte su dieci il prezzo migliore è quello di Amazon, e la decima volta è quando Amazon ha esaurito lo stock).

Ecco un esempio di sospetto sul Marketplace che ieri sera offriva un prodotto Intel (generalmente prezzato sui 630 euro) a metà prezzo:


Come sarebbe a dire che il nome del rivenditore è «Si prega di contattare per wilkmeyer{at}web.de?»

Amazon già prevede tutti i link per contatti e feedback. Chi è questo furbacchione che esige di essere "contattato"? E come mai il suo indirizzo email è sul portale tedesco web.de che - al pari di gmail, libero.it e altri - concede caselle email gratuite senza nessun controllo né verifica? (proprio il tipo di provider email gradito ai truffatori).



L'azienda riporta un nome, due indirizzi postali ("servizio clienti" e "aziendale") in due città diverse, un numero di partita iva tedesca e un numero di telefono.

Da dove cominciamo? da Google:

  • cercando il nome dell'azienda e di una delle città, l'unico risultato è un venditore eBay iscritto anche ad Amazon inglese... come, come? un'azienda che vende prodotti informatici ma non ha un sito web?...
  • risalendo al venditore eBay, scopro che vende giacche, scarpe, giocattoli, articoli per la casa, cineserie varie, ma nulla di informatico;
  • cercando su GoogleMaps i due indirizzi postali, si trova una villetta in zona residenziale di un paesino sperduto del sud e un appartamentino in zona residenziale nel nord... Piccolo dettaglio: le due abitazioni sono a più di settecento chilometri di distanza.
Qualcosa mi dice che entrambi gli appartamenti sono vuoti. O quantomeno non ci abitano imprenditori tedeschi, e probabilmente nemmeno tedeschi. Visto il numero di feedback su eBay, si direbbe che è un negozietto cinese che vende anche per corrispondenza, e che per qualche strano motivo ha deciso di essere presente su Amazon inglese e italiana, ma non su quella tedesca. Perché?

Insomma, su Amazon ti puoi fidare solo quando è "venduto e spedito da Amazon" perché nel Marketplace è difficile capire la differenza tra un venditore onesto e un venditore farlocco (proprio come accadeva su eBay).

Sotto l'indicazione del prezzo c'è di solito il tastino: Nuovi: ... a partire da ... euro: basta cliccarlo e vedere se Amazon ce l'ha e a quanto lo vende.

Vediamo un altro esempio di venditore sospetto. Il prodotto è un notebook Core i7 ben carrozzato, con un prezzo a listino stranamente basso (e spedizione gratuita, ma non attraverso la rete di spedizioni di Amazon, altrimenti lo avrebbero specificato), e perfino la "tastiera italiana". E il venditore chi è?


Anche qui gli indirizzi sono bizzarri: uno a Colonia e uno a Rostock, a più di seicento chilometri di distanza. Il nome ufficiale del rivenditore è tedesco anche in questo caso. Gode di ben sedici (diconsi sedici) feedback positivi, mentre in catalogo su Amazon espone settemila articoli. Elettronica, informatica, fotografia, lavatrici, telefonini... perfino creme dimagranti.

Un rivenditore con un catalogo così grosso ovviamente ha un sito web. Che è quello legato alla sua email del servizio clienti. Vado sul sito web e cosa scopro? Che sul web vende solo creme e cremine varie. Saranno anche questi cinesi con un prestanome tedesco e con complice italiano?

Saranno anche loro in attesa di "farsi una reputazione" sul marketplace (vendendo roba di marca a prezzi stranamente stracciati) per poi cominciare a bidonare?

Ma il bello viene adesso: Grandi Sconti Prima De Ordinare, contattateci (carino l'accento romanesco). Toh, guarda caso è lo stesso rivenditore di Colonia-Rostock, che però esibisce un indirizzo email italiano sul portale libero.it, vendendo un prodotto Intel a duecento euro in meno del prezzo «venduto e spedito da Amazon», dichiarando che te lo spedirà gratis dalla Germania (ma non attraverso la rete di spedizioni di Amazon, quindi riguardo ad assicurazione e tracking number è una vera lotteria)... Non sentite puzza di bruciato?


Infine, cercando su Google, scopro che il tizio ha ripetutamente cambiato nome del suo "negozio" sul Marketplace. Avrà paura che i vecchi clienti tornino a comprare da lui?

Magari è proprio uno di quelli che incassa i soldi e sparisce. In quel caso ti tocca aprire la contestazione. Se ti va bene Amazon ti rimborsa, ma ci hai comunque rimesso tempo e pazienza. Se ti va male, sarà invece uno di quelli che chiede di farsi contattare per estorcerti i dati della carta di credito (mail-truffa, link fittizi, ecc.): un venditore normalmente non ha la tua email.

  • In breve: se non è "venduto e spedito da Amazon", lascia perdere!

giovedì 27 ottobre 2016

Un portatilino...

La spettacolosa BeagleBoard X15 (con 2 Gb RAM, porte USB, eSATA, 2 Gb RAM, ecc.) costa la bellezza di duecentoquaranta euro più iva, cioè poco sotto i 300 euro. Cooome?


A quel prezzo ci compro praticamente un portatilino... che per giunta ha quattro giga anziché due, più un disco da almeno 500 giga, più lo schermo, la tastiera, la batteria e l'alimentatore!

(n.b.: il mistero è facilmente spiegato: i prezzi dell'hardware calano continuamente, per cui se la progettazione e realizzazione di una board dura un anno più del previsto, al momento che arriva sul mercato sembrerà costare il doppio).


Breve considerazione economica:
  • è meglio comprare un portatile da 1200 euro e farlo durare quattro anni,
  • oppure è meglio comprare un portatile da 300 euro ogni anno?
Rapidissima personalissima indagine di mercato per un portatilino con:
  • con schermo da 15 pollici perché non mi voglio «cecàre l'uócchio»
  • con almeno 4 giga di RAM (che è il minimo sindacale), meglio se espandibile (cioè con almeno un banco RAM libero)
  • con processore Pentium/Celeron (per chi deve usare solo Word, Facebook, Youtube), oppure con processore Core i3 (per chi vuole guardarci anche un film HD); il Core i5 è già da considerare "fascia di lusso"
  • possibilmente senza Windows (in modo da non pagarne implicitamente la licenza, tanto ugualmente ci installerei Linux)
  • possibilmente Asus o Lenovo, perché gli HP mi fanno cagare e le marche cinesine non mi attraggono troppo.
Risultato della rapidissima "indagine di mercato":

Asus Pro Essential P2520LA (Core i3) per il bel design.

Il mio preferito, perché il mio occhio vuole la sua parte (e anche l'altro occhio vuole la sua).

Ha due banchi RAM, di cui il primo occupato da un modulo da 4 Gb.

Un suo "cugino" più sgargiante ma con Windows a bordo costa ovviamente un pochino di più ma oltre al paio di porte USB normali ha anche la porta "USB tipo C" (per chi può leggere i sottotitoli in inglese, suggerisco il video che spiega il Macbook Apple da 1299 dollari con un'unica porta USB "tipo C" senza altre porte USB).



Lenovo B50 (Core i3) perché è abbastanza anonimo (talmente anonimo che non si distingue da un suo cugino).

Un notebook dall'aspetto "anonimo" non è accattivante per mariuoli e gente strana.



Lenovo B50 con Celeron (invece di comprarti un iPhone ti compri quattro di questi notebook con gli stessi soldi).

Anche questo abbastanza indistinguibile dai suoi cugini.




Asus X540SA con Celeron.

Perché spendere un centinaio di euro in più se il 99% del tempo lo usi solo per Word, Facebook e Youtube?

Fra parentesi questo ha una "USB tipo C", come quel Macbook Apple fricchettone da duemila euro. Serve davvero? Temo anche che l'anno prossimo il mio commento sarà uguale: "ci faccio la birra".



Hewlett-Packard HP G4, con Celeron. Orrore, orrore.

Odio l'estetica degli HP di questa fascia di prezzo (non cambia neppure nei suoi cugini).

Vale la pena solo per il prezzo: se ti cade dal balcone dal terzo piano, non ti vengono le crisi apocalittiche.

mercoledì 26 ottobre 2016

Il mio prossimo computer: Surface Studio

Video:



E per chi se le fosse perse, le spettacolose novità di oggi erano queste:


mercoledì 19 ottobre 2016

Millecinquecento euro e ti passa la paura

Uno stormo di droni si avventa sull'Italia: è quello dei fotografi che per tirarti fuori dalle tasche qualche euro in più vogliono venderti la ripresa aerea al servizio fotografico del compleanno, del battesimo, della prima comunione o del matrimonio (chissà perché non del funerale).


Vuoi un drone anche tu? 1500 euro inclusi gli indispensabili accessori del "combo", e ti passa la paura. Non siamo più nell'epoca in cui ti assemblavi il tuo drone scegliendoti ogni singolo pezzo decidendo costi, caratteristiche e prestazioni, e potendo modificarlo/migliorarlo cambiandone i singoli pezzi.

Oggi ti devi accontentare del pacchetto preconfezionato "o tutto o niente":

  1. non hai né buchi né guide per aggiungerci altri pezzi e perciò ovviamente non dichiarano un "payload massimo": ti devi accontentare di quel che c'è e sperare di ridurre il tuo payload a quei pochi grammi - non sia mai che tu voglia fare qualcosa di più del volare e fare riprese foto/video;
  2. la telecamera è quella decisa da loro, non quella (o quelle) che sceglieresti tu - e siccome la decidono loro, i fabbricanti, allora non avrà mai il miglior rapporto costo/prestazioni, non avrà mai il miglior gimbal con la migliore attenuazione delle vibrazioni, ecc.
  3. le batterie le decidono loro, cioè devi comprarle da loro;
  4. inoltre paghi anche per features ridicole, come la guida dallo smartphone, che è una cagata pazzesca, ma loro hanno deciso che è una cosa tutta trendy. Al fabbricante interessa venderne tanti, per cui per essere attraente per le càpe a zappógna deve avere anche l'apps per lo smartcoso.
Ma la cosa peggiore è che il sistema di navigazione lo decidono loro: il firmware di bordo decide se e come puoi davvero volare (se il GPS ti rileva “vicino ad un'area sensibile”, giusto o sbagliato che sia, ti impedisce i movimenti; se il firmware di bordo rileva una manova pericolosa, giusto o sbagliato che sia, corregge a tua insaputa, ecc.).

Il sistema permette anche cosucce simpatiche (tipo il mantenere una quota dal suolo prefissata, o il rientro alle coordinate di partenza in caso di batteria "quasi scarica"), ma è come se tu comprassi una Mercedes che non puoi guidare perché l'autista te lo danno di serie, già incollato al sedile di guida, che può disubbidirti quando gli chiedi un percorso o una manovra.

Infine, proprio mentre nasceva il mercato dei droni ‘compra e vola’ (diretto da due o tre grossi nomi, tutto il resto è costituito praticamente da hobbisti), è arrivata la stangata di Civilavia, pardon, dell'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, che nell'arco di un paio d'anni ha prodotto una serie di regolamenti, ognuno che contraddiceva il precedente, e una quantità abominevole di restrizioni, ognuna abolita e riconfermata più volte, e la situazione è ancora tutt'altro che chiara. Intanto ogni volta che un drone fa notizia, il 95% delle volte è qualcuno che ha comprato uno di questi aggeggi che sembranao dire: "appena paghi sei già pilota provetto".

domenica 16 ottobre 2016

sabato 15 ottobre 2016

Clamoroso: ripristinato lo stereo!


  • Macchina comprata una decina d'anni fa.
  • Stereo: mai funzionato. All'accensione esigeva sempre il "CODE".
  • Comprata usata, mai avuto il "CODE", non c'era su nessuno dei documenti.
  • Il precedente proprietario, nel cambiare la batteria, si era accorto di aver perso il "CODE".
  • Senza "CODE", niente musica. Non è mai stato un problema.
  • Finché...
  • Una mattina faccio lo gnorri e chiedo all'elettrauto super saputello: ho saputo che ci sono dei siti internet che ti danno il "CODE" inserendo il tipo di vettura e il codice a barre dello stereo...
  • Elettrauto, sinceramente stupito: no, impossibile, mai sentita una cosa del genere.
  • Insisto delicatamente: ma non si può fare niente nemmeno dalla porta OBD-II ?
  • Elettrauto, cadendo dalle nuvole: quale porta? che cos'è obbi di due?
  • Rientro a casa e chiedo al mio migliore amico (Google) che ha sempre qualche risposta per me.
  • Risposta: sito web Car Radio Codes.
  • Mi appresto a estrarre lo stereo per leggerne modello, codice a barre e numero seriale.
  • Ancor prima di tirarlo completamente fuori noto che sopra c'è un numero scritto col pennarello:

Giusto! Giustissimo! Se un ladro ruba lo stereo, non deve mica perdere tempo su internet!

Senza neppure controllare su internet ho inserito il codice 4356 e... indovinate cosa è successo:

Funziona. C'è perfino l'RDS e il mangiacassette autoreverse.
Prossimo progetto: lasciare il frontalino dello stereo al suo posto, e sostituire la parte interna con un mediacenter dotato anche di navigatore GPS, quintalata di MP3 su NAS, access point WiFi mobile, ricetrasmettitore a valvole per onde medie, macchinetta per il caffè.

venerdì 14 ottobre 2016

giovedì 13 ottobre 2016

Come godo! Polypool power in my hands!


Presa bivalente 16A/250V con fermacavo isolante, assemblaggio ben solido (ben sei viti), Made in Italy e qualità sorprendentemente superiore rispetto alle cineserie che costano lo stesso prezzo. Li produce la Polypool.

mercoledì 12 ottobre 2016

Il Ducato... è aumentato!

Il nuovo Fiat Ducato è a norma Euro 6, ma... tragedia: in sei mesi è aumentato del 7,5% !!

Configuratore: risultato del 19 aprile 2016

Configuratore: risultato di ieri sera, 11 ottobre 2016
In neanche sei mesi sono aumentati di prezzo perfino gli accessori (quasi tutti):

  • pneumatici maggiorati: da 244€ a 268€ (+9,8%)
  • appoggiatesta sellati: da 85€ a 122€ (+43,5%)
  • supplemento per batteria maggiorata a 110Ah: da 61€ a 73€ (+19,7%)
  • retrovisori esterni abbattibili elettricamente: da 183€ a 207€ (+13,1%)
  • sensori di parcheggio: da 341€ a 378€ (+10,9%)
  • plancia techno: da 488€ a 536€ (+9,8%)
  • antifurto perimetrale: da 305€ a 341€ (+11,8%)
  • serrature dead locking: da 244€ a 268€ (+9,8%)
  • alternatore maggiorato da 200A: da 183€ a 207€ (unico aumento giustificato dal fatto che qui è da 200A mentre quello di sei mesi fa era da 180A)
  • luci di posizione (DRL) a LED: da 427€ a 512€ (+20%)
  • supplemento parabrezza riflettente: da 219€ a 244€ (+11,4%)
  • presa ricarica USB: da 30€ a 36€ (+20%)
  • quadro strumenti top level: da 122€ a 134€ (+9,8%)
  • sedile conducente ammortizzato: da 488€ a 620€ (+25%!!!!)
  • serbatoio maggiorato da 125 litri: da 183€ a 207€ (+13,1%)
  • skid plate: da 122€ a 134€ (+9,8%)
È una vergogna!!!

La stessa configurazione (furgone lastrato da 3500 kg max, passo corto e tetto alto, 2300cc multijet 16 valvole 147 cavalli), escludendo IVA, IPT MIS e contributo PFU, passa dai 31985€ di aprile 2016 ai 34390€ di ottobre 2016, cioè duemila e quattrocento euro in più a fronte del solo passaggio da Euro 5+ a Euro 6, letteralmente salassando il cliente che chiede qualche indispensabile accessorio in più (quelli indicati sono tutti eccellenti per il comfort e la sicurezza - i poggiatesta "con logo Ducato" stanno lì solo perché è obbligatorio selezionarli se si sceglie il sedile ammortizzato).

Magari è solo una manovra per sbarazzarsi velocemente dei fineserie Euro 5, magari hanno aumentato il costo di tutti gli accessori per recuperare qualcosa perché farli a norma Euro 6 costa di più, ma allora... quando torneranno normali i prezzi? (tanto più che il concessionario lo sconticino lo fa solo sui mezzi vecchi da sbolognare al più presto).

Quarantatremila euro!
roba da mettersi le mani nei capelli

Domanda: e il Talento, invece? sempre cinque metri è...
  • è addirittura più lungo!
  • Ducato: 4963 (lunghezza) x 2050 (larghezza esclusi retrovisori) x 2524 (altezza)
  • Talento: 4999 (lunghezza: +3,3 cm) x 1956 (-9,4 cm) x 2493 (-3,1 cm)
  • risultato: praticamente dieci centimetri di larghezza in meno
Carico pagante: 
  • Ducato: fino a 1655 kg nella versione massima da 35 q.li PTT
  • Talento: 1200 kg nella versione massima da 30 q.li PTT
  • risultato: mezza tonnellata in meno! (avranno risparmiato parecchio sulla scocca e le sospensioni)
Dal suo configuratore vedo che le dimensioni del vano di carico sono inferiori:
  • Ducato: 2670 (lunghezza) x 1872 (1420 tra i passaruota) x 1930 (altezza)
  • Talento: 2537 (-13,3 cm) x 1662 (1210, entrambi -21cm) x 1898 (-3,2 cm)
  • risultato: praticamente un allestimento pensato per il Ducato deve essere compresso in formato casa dei Puffi per rosicchiare quei centimetri di differenza!
Il Talento ha più cose di serie ma molt meno optionals, per cui le configurazioni a partire da poco sopra i 26000 euro escluse IVA, gabelle e balzelli. Cioè 33-35.000 circa contro i 43.000 di un Ducato, a costo di sanguinosi tagli sulle dimensioni e sul carico utile.

martedì 11 ottobre 2016

Promemoria: Oktoberfest Torino

Da giovedì 13 comincia l'Oktoberfest di Torino, giunto già alla seconda edizione.

Non fate caso alle foto con le ragazze (tanto, dopo adeguata bevuta, sembreranno tutte bellissime): l'unica cosa importante è la birra - l'anno scorso furono serviti settantottomila litri di birra e naturalmente quest'anno il record verrà polverizzato.

La birra ufficiale è la Hofbräu (HB), l'unica birra di Monaco di Baviera ancora proprietà dello stato bavarese (non ancora fagocitata dalle multinazionali), ancora prodotta secondo l'editto di purezza del 1516 (quello che vieta qualsiasi ingrediente che non sia acqua, luppolo, malto e lievito).

Nota bene: il costo del boccale di birra da un litro ("mass") è di undici euro, più cinque euro di cauzione che verrà restituita solo se il boccale viene consegnato integro e non scheggiato (vedi FAQ).

lunedì 10 ottobre 2016

L'Uomo Visibile

Brevi cronache di vita di un normale lavoratore italiano (anche al sottoscritto è capitato spesso qualcosa del genere).

domenica 9 ottobre 2016

Birra "fatta in Italia"

Come godo! La bottiglia di birra Moretti riporta la dicitura: Fatta in Italia anziché Made in Italy.


sabato 8 ottobre 2016

Come godo! D-Link DGS-1008D in my hands!

Siccome ero a corto di porte ethernet, ho comprato un altro switch gigabit e per prima cosa l'ho smontato (ancora prima di accenderlo).

È un vecchio D-Link DGS1008D, prodotto nel 2013 (dunque una versione "recente" rispetto allo stesso modello del 2011), alimentato a 5V 1A da un jack mini-USB (all'epoca erano già diventati più economici dei jack normali, si vedono ancora i buchi sulla motherboard per il connettore classico; la versione precedente era alimentata a 7,5V o 12V). Interessante il fatto che è ingegnerizzato senza viti: la scatola è a incastro, e la motherboard (foto sotto) è incastrata nella scatola da appositi dentini.

Sulla motherboard c'è un solo chip Realtek 8370 che fa tutto il lavoro, il resto della circuiteria serve solo ad aggiustare tensioni e segnali. Gli 8+1 LED sono saldati in modo da essere all'altezza giusta per la scatola.


Lo scopo finale è di isolare i gruppi di computer e periferiche avendo:
- una LAN "personale" veloce e perennemente connessa a internet (sia per lavoro che per i vari server radio, database, ecc.)
- una LAN "casalinga" veloce, associata ai soliti aggeggi (NAS per multimedia, stazioncina meteo, ecc.) più un access point con connettività internet solo di giorno ma con traffic-shaping e filtri
- una LAN "ospiti" solo wifi ma dietro un firewall e con internet limitatissimo.

venerdì 7 ottobre 2016

Tragedia: un'altra soppressione di linea ferroviaria

Cresce ancora la mia collezione di linee ferroviarie che ho usato e che pochi anni dopo... sono state chiuse!

Scattai questa foto a Pré-Saint-Didier (linea ferroviaria Aosta-Pré-St.Didier), appena uscito dal treno (la stazione è a una quota di ben 1003 metri sul livello del mare).


Ho appena scoperto per puro caso che dal 1° gennaio 2016 la linea non è ufficialmente chiusa, ma non vi circolano più treni (sottinteso: è stata chiusa).

giovedì 6 ottobre 2016

Sfasciato pure lo schermo dell'N900

Per quanto può sembrare incredibile, ho sfasciato lo schermo del Nokia N900 (quello a destra; a sinistra, Jolla, si era sfasciato rimbalzando sul pavimento), semplicemente premendo l'icona "Applicazioni" in alto a sinistra usando solo il polpastrello del dito indice destro. Notare l'effetto multi-sénga.


Meno male che ho da parte uno schermo N900 di riserva (l'ultimo, e pure graffiato).

mercoledì 5 ottobre 2016

25 anni di Linux

Il 5 ottobre 1991 su comp.os.minix viene annunciata la prima versione di Linux.

Il sottoscritto rimedierà la prima Distribuzione Linux in Dieci Dischetti 3.5" da 1.44 Mb all'inizio di aprile 1994, annunciando agli amici: guardate!! uno Unix gratuito che funziona anche su PC 386 con quattro mega di RAM !!