Tanto per non farsi notare, la HP ha annunciato che rilascerà a giugno 2015 il nuovo sistema operativo Linux++ (si legge "Linux più più") che equipaggerà la nuovissima The Machine (che non significa "macchina per fare il thè") prevista approssimativamente per il 2016. Il capoprogetto è Kirk Bresniker (foto a lato).
La caratteristica principale della The Machine è che avrà un unico tipo di memoria: solo memoria RAM, nel senso che anche il "disco" sarà memoria RAM (a prova di black-out), per cui non ci sarà più bisogno di "caricare un file in memoria" perché se sul "disco" esiste un "file" vuol dire che ce l'hai già "in memoria" pronto per l'uso. Per i programmatori ci saranno cambiamenti drastici nel modo di scrivere il software.
È un po' come il concetto di ramdisk e di XIP (execute in place), ma senza tutto l'overhead dei "filesystem" poiché qui si parla di un sistema che nasce sapendo che ciò che scrive in RAM non viene perso quando viene spenta la macchina (che non utilizzerà RAM convenzionali ma memristors - sperando che per il 2016 siano diventati ragionevolmente affidabili).
I vantaggi, oltre che nelle prestazioni, sono nel risparmio energetico e nelle dimensioni fisiche (risultato ottenuto anche implementando le comunicazioni tra i chip principali su fibra ottica piuttosto che su rame).
All'inizio sarà per il mercato server (cioè quelle macchine grosse grosse grosse il cui consumo è misurato in kilowatt e che fanno un fracasso pazzesco con gli hard disk e soprattutto con tutte quelle ventole); la HP afferma che ci sarà anche la possibilità per dispositivi più piccoli, ma è ancora troppo presto per parlarne.
La caratteristica principale della The Machine è che avrà un unico tipo di memoria: solo memoria RAM, nel senso che anche il "disco" sarà memoria RAM (a prova di black-out), per cui non ci sarà più bisogno di "caricare un file in memoria" perché se sul "disco" esiste un "file" vuol dire che ce l'hai già "in memoria" pronto per l'uso. Per i programmatori ci saranno cambiamenti drastici nel modo di scrivere il software.
È un po' come il concetto di ramdisk e di XIP (execute in place), ma senza tutto l'overhead dei "filesystem" poiché qui si parla di un sistema che nasce sapendo che ciò che scrive in RAM non viene perso quando viene spenta la macchina (che non utilizzerà RAM convenzionali ma memristors - sperando che per il 2016 siano diventati ragionevolmente affidabili).
un server formato "blade" con fino a 144 giga di RAM |
All'inizio sarà per il mercato server (cioè quelle macchine grosse grosse grosse il cui consumo è misurato in kilowatt e che fanno un fracasso pazzesco con gli hard disk e soprattutto con tutte quelle ventole); la HP afferma che ci sarà anche la possibilità per dispositivi più piccoli, ma è ancora troppo presto per parlarne.
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