Mentre guardavo su GigaPixelArtZoom il panorama di Seattle, ho notato che uno dei palazzi in costruzione è alquanto... LEGO (inclusi gli operai!):
giovedì 30 gennaio 2014
mercoledì 29 gennaio 2014
Tanta cagnara sullo Zx Spectrum e invece...
No, non è la reingegnerizzazione/ricommercializzazione del Sinclair Zx Spectrum (come erroneamente anticipato da alcuni giornali): si tratta solo di una tastiera bluetooth a forma di Spectrum, da utilizzare con una apps commerciale Android e Apple per comprare le apps dello Spectrum.
Mi dispiace per loro, ma io dieci anni fa già usavo gratis il mio (scritto da me) emulatore Spectrum sul mio telefonino (prima che nascessero iPhone e iPad e Android), con le apps dello Spectrum reperibili gratis su internet.
Non mi interessa comprare una tastiera bluetooth a forma di Spectrum.
Mi dispiace per loro, ma io dieci anni fa già usavo gratis il mio (scritto da me) emulatore Spectrum sul mio telefonino (prima che nascessero iPhone e iPad e Android), con le apps dello Spectrum reperibili gratis su internet.
Non mi interessa comprare una tastiera bluetooth a forma di Spectrum.
domenica 26 gennaio 2014
mercoledì 22 gennaio 2014
Apple ciofeca! il display "metà scuro"
Molti dei costosissimi Apple iMac 27" del periodo 2009-2011 hanno manifestato un gravissimo difetto dello schermo integrato (della LG) pochi mesi dopo la scadenza della garanzia: metà dello schermo diventa più scura, a causa di un difetto nel montaggio di un connettore, difetto che la Apple non ha voluto riconoscere (obbligando quindi i Fanbois a pagarsi la riparazione, dal costo variabile tra i 500 e i 1.000 euro circa). Qualcuno molto infuriato ha già fatto causa ad Apple per questo (la Apple ha una quantità enorme di difetti di produzione fatti pagare ai clienti) e qualcuno meno infuriato ha smontato il display, ha tolto il connettore e ha saldato i sei fili a mano, risolvendo il problema senza cambiare schermo.
Più dettagli (e un video su come fare le saldature) su GerrySweeney.
Categoria
apple
martedì 21 gennaio 2014
Ce la bat-tiamo!! (che bat-tutaccia!)
The LEGO movie: in arrivo a febbraio 2014!
Video del trailer in italiano con Batman che fa le Bat-tutacce:
Video del trailer in italiano con Batman che fa le Bat-tutacce:
lunedì 20 gennaio 2014
COS'è il COS (China Operating System)
I cinesi, infuriati come jene a causa delle rivelazioni di Snowden, affermano di aver creato COS (Chinese Operating System), un sistema operativo simil-Android, creandolo da zero senza riciclare nemmeno una riga di software amerikano.
Il che dà uno spunto di riflessione: se Android Apple Windows Amerikani possono contenere backdoor utili alla perfida NSA contro la Cina (e contro di noi), allora anche COS Cinese potrà contenere backdoor utili ai cinesi per contrastare gli amerikani (e andare ugualmente contro di noi)... ;)
domenica 19 gennaio 2014
sabato 18 gennaio 2014
Minna! .みんな
Nel top level domain ".com" creato nel 1984 c'è classificata la metà dei domain di tutto il web.
Ora che per uno sproposito di soldi ci si può comprare un top level domain, il gioco si fa duro e i duri cominciano a giocare (e a spendere): Google, nel dubbio, intende registrare una bella carrettata di gTLD tra cui:
Dal 22 febbraio 2014 ci sarà la libera vendita dei domain .みんな (giapponese: si legge "mìnna", significa "tutti", il browser la ricodificherà in ascii come .xn--q9jyb4c). Quindici dollari l'anno: quasi quasi me ne compro uno:
走り去る.みんな (cioè xn--nbkc731yki2c.xn--q9jyb4c): "scappate via tutti!" :D
Ora che per uno sproposito di soldi ci si può comprare un top level domain, il gioco si fa duro e i duri cominciano a giocare (e a spendere): Google, nel dubbio, intende registrare una bella carrettata di gTLD tra cui:
- .you .tube .and .youtube
- .foo .boo .goog .google .android
- .pet .dog (.wow)
- .new .film .channel .are .fun
- .free .drive .est .here
- .dad .mom .love .kid & .eat .baby
Dal 22 febbraio 2014 ci sarà la libera vendita dei domain .みんな (giapponese: si legge "mìnna", significa "tutti", il browser la ricodificherà in ascii come .xn--q9jyb4c). Quindici dollari l'anno: quasi quasi me ne compro uno:
走り去る.みんな (cioè xn--nbkc731yki2c.xn--q9jyb4c): "scappate via tutti!" :D
venerdì 17 gennaio 2014
mercoledì 15 gennaio 2014
martedì 14 gennaio 2014
Preparatevi!! LEGO movie in arrivo!
The LEGO movie: a febbraio nei cinema italiani.
Qui sotto, il video del trailer ufficiale (compresa la gag di Batman che manda una Bat-mail col Bat-fonino), rifatto rispetto all'originale che avevo segnalato a giugno scorso:
Qui sotto, il video del trailer ufficiale (compresa la gag di Batman che manda una Bat-mail col Bat-fonino), rifatto rispetto all'originale che avevo segnalato a giugno scorso:
Lo sparadolcetti con face-tracking
Questo sì che è un serio progetto di ricerca universitaria: il Confectionery Cannon, il cannone spara-dolcetti.
A distanza di alcuni metri apri la bocca e il cannone, provvisto di videocamera con face-tracking, calcola la traiettoria, punta il cannone e ti spara il dolcetto: GNAM! (video qui).
A distanza di alcuni metri apri la bocca e il cannone, provvisto di videocamera con face-tracking, calcola la traiettoria, punta il cannone e ti spara il dolcetto: GNAM! (video qui).
lunedì 13 gennaio 2014
Sinclair QL: trent'anni di guai
Mentre i fan del Sinclair QL che festeggiano i trent'anni del debutto del "Quantum Leap" (salto di qualità)...
...c'è qui sotto un articolo (con interviste ai protagonisti, tranne sir Clive Sinclair) dove spiega i mille motivi del colossale inglorioso fallimento, tra cui
Il tutto è in due paginone di articolo dei cinici inglesi di The Register (pagina 1, pagina 2).
...c'è qui sotto un articolo (con interviste ai protagonisti, tranne sir Clive Sinclair) dove spiega i mille motivi del colossale inglorioso fallimento, tra cui
- sir Clive aveva la fissa del risparmiare anche il singolo centesimo (doveva costare sotto le mille sterline, e riuscì a tirar giù il prezzo fino a 399: addirittura ricalcolavano i condensatori a seconda dei costi) e la fissa di avere l'esclusiva per guadagnare (vendendo i Microdrive a cartuccia a nastro)
- l'ingegnere incaricato era un ventunenne fresco di istituto tecnico, e gli altri tecnici e programmatori vennero assunti nel frattempo (inoltre commissionarono un sistema operativo alla GST per paura di non riuscire a finire in tempo il proprio)
- il design è cambiato numerose volte, fino a mesi dopo il lancio; all'improvviso arrivavano richieste di feature assurde ("facciamolo portatile!" e scoprivano che la batteria prescelta durava 10 minuti in totale) oppure troppo frettolose (per non ingegnerizzare nuovi microdrive, vi rifilarono dentro quelli dello Spectrum senza il guscio)
- diverse roboanti promesse iniziali non vennero mantenute (compatibilità Spectrum, porta stampante, orologio con battery-backup, modem interno...)
- il progetto iniziale era troppo ottimistico e comportò scelte disastrose (per gestire tastiera e porte seriali dovettero includere un altro microprocessore, l'intel 8049, scelto solo perché era il chip che costava meno; il generatore del segnale TV era troppo vicino ai motori dei microdrive e dava luogo a interferenze; le porte seriali erano inaffidabili già a 2400 baud perché avevano rifilato troppa roba all'8049...)
- il processore 68008 fu scelto per risparmiare ma quando il QL arrivò sul mercato, il più potente 68000 costava un terzo del lento 68008...
- quando furono rimandati in assistenza decine di migliaia di QL "prima serie", anziché aggiornare la ROM fu più conveniente gettarli via e sostituirli con dei nuovi...
Intanto alla Commodore stavano comprando il progetto di un altro pataccone, l'Amiga, ma ebbero il buon senso di "pensare un attimo" e di "consultare i tecnici" prima di prendere decisioni affrettate. L'Amiga fu un successone dal 1985 al 1997, anni dopo il fallimento della Commodore stessa.
Il tutto è in due paginone di articolo dei cinici inglesi di The Register (pagina 1, pagina 2).
LEGO Digital Designer sul Microsoft Surface Pro 2
Se non vedi il video qui sotto, clicca urgentemente qui!
Download LEGO® Digital Designer: ldd.lego.com
Download LEGO® Digital Designer: ldd.lego.com
domenica 12 gennaio 2014
sabato 11 gennaio 2014
giovedì 9 gennaio 2014
mercoledì 8 gennaio 2014
RazerZone: il PC modulare (altro che il Mac Pro Apple a forma di supposta!)
Questo sì che è un PC: è il Razerzone Christine (guarda il video!)
Hot-swapping e facile da riconfigurare/upgradare.
Non richiede di armeggiare con cavi o viti.
Raffreddato a liquido. Tutto su PCI-Express.
Silenzioso e addirittura con noise cancellation.
Elegante. Potente. Bellissimo.
Hot-swapping e facile da riconfigurare/upgradare.
Non richiede di armeggiare con cavi o viti.
Raffreddato a liquido. Tutto su PCI-Express.
Silenzioso e addirittura con noise cancellation.
Elegante. Potente. Bellissimo.
martedì 7 gennaio 2014
Arna, la Trueno italiana
Che splendida somiglianza tra l'Alfa Romeo Arna ("e sei subito alfista") e la Toyota AE86 Trueno, entrambe del 1983:
Entrambe a cambio manuale. Ecco alcune delle lievi differenze tecniche:
Arna TI: 1351cc 86cv trazione anteriore, 850 kg, 4000mm
Trueno DX: 1587cc 87hp trazione posteriore, 1089 kg, 4200mm
Entrambe a cambio manuale. Ecco alcune delle lievi differenze tecniche:
Arna TI: 1351cc 86cv trazione anteriore, 850 kg, 4000mm
Trueno DX: 1587cc 87hp trazione posteriore, 1089 kg, 4200mm
lunedì 6 gennaio 2014
domenica 5 gennaio 2014
venerdì 3 gennaio 2014
I MAC-address della Coca Cola: fc:d4:f2:**:**:**
La Coca-Cola si è fatta assegnare una terna di MAC-address (gli indirizzi Medium Access Control, cioè gli identificativi unici a 48 bit di ogni scheda/router/apparato di rete, ethernet, wifi, eccetera).
Ora bisogna capire che hardware di rete vuole vendere la Coca Cola. Ha a disposizione (per il momento) 16 milioni di indirizzi (i restanti 8+8+8 bit dei MAC-address che iniziano per fc:d4:f2:).
L'elenco ufficiale dei MAC-address assegnati è sul sito standards.ieee.org.
L'elenco ufficiale dei MAC-address assegnati è sul sito standards.ieee.org.
Quello che non sapevi delle memory card...
Le memory card Micro Secure Digital (microSD) sono qualcosa di curiosissimo: piccole nelle dimensioni, parecchia memoria a bordo e prezzo stracciato. Dov'è il trucco?
Lo ha spiegato in alcuni articoli il progettista del Chumby, che si ritrovò nel 2010 con una partita di memory-card Kingston fallate che sembravano proprio dei cloni cinesi rimarchiati abusivamente (salvo poi scoprire che "Kingston" non è un fabbricante ma solo un grosso rivenditore di pezzi prodotti da altri).
Il trucco sta nel fatto che in ogni singola memory card non c'è solo la memoria, ma c'è anche controllerino di bordo che può contenere addirittura un processore a 32 bit classe ARM7: il suo sofisticato software di controllo/correzione errori e rilocazione dei settori guasti serve per apparire a qualsiasi sistema operativo come una normale memoria da tot gigabyte: il layer della memoria (il più costoso) è infatti costruito in estrema economia, ed anche se avesse il 70% di settori rovinati è ancora vendibile (16Gb -70% = poco più di 4Gb, cioè rivendibile come una 4Gb perfetta; tanto il cliente finale si contenta di ciò che il PC/telefonino/tablet vede e paga ciò che c'è scritto sulla confezione).
Prima o poi potremmo sentir qualcuno che dice di aver installato Linux sulla memory card, letteralmente: cioè sul processorino a 32 bit del controller interno della memory card da cinque euro. Proprio come l'installazione di Linux sull'hard disk letteralmente (cioè sul controller dell'hard disk stesso).
Infatti c'è un serio rischio: quello che tu abbia per le mani una memory card (o un hard disk) che sembra comportarsi come una memory card (o un hard disk) quando ci leggi e scrivi, e in realtà sta facendo qualcos'altro. I firmware di quei controller sono generalmente modificabili (e fino ad oggi non protetti e non crittografati) e non c'è bisogno di Linux per inventare qualche attacco MITM (man-in-the-middle).
Il bello è che a livelli industriali il controllerino di bordo incide sul costo di produzione di una singola memory card di soli 15-30 centesimi, cioè lo stesso costo industriale di un controllo completo in fase di produzione. Verificare la bontà di una memorietta costa pressappoco lo stesso del farla leggermente più grande e di inserirvi un controllerino che la fa sembrare buona rilocando freneticamente i settori guasti (come per i dischi SSD). Solo che la qualità media delle memoriette diventa sempre più scarsa (e non è un caso che microSD, penne USB, eccetera, durino così poco).
Lo ha spiegato in alcuni articoli il progettista del Chumby, che si ritrovò nel 2010 con una partita di memory-card Kingston fallate che sembravano proprio dei cloni cinesi rimarchiati abusivamente (salvo poi scoprire che "Kingston" non è un fabbricante ma solo un grosso rivenditore di pezzi prodotti da altri).
Il trucco sta nel fatto che in ogni singola memory card non c'è solo la memoria, ma c'è anche controllerino di bordo che può contenere addirittura un processore a 32 bit classe ARM7: il suo sofisticato software di controllo/correzione errori e rilocazione dei settori guasti serve per apparire a qualsiasi sistema operativo come una normale memoria da tot gigabyte: il layer della memoria (il più costoso) è infatti costruito in estrema economia, ed anche se avesse il 70% di settori rovinati è ancora vendibile (16Gb -70% = poco più di 4Gb, cioè rivendibile come una 4Gb perfetta; tanto il cliente finale si contenta di ciò che il PC/telefonino/tablet vede e paga ciò che c'è scritto sulla confezione).
Prima o poi potremmo sentir qualcuno che dice di aver installato Linux sulla memory card, letteralmente: cioè sul processorino a 32 bit del controller interno della memory card da cinque euro. Proprio come l'installazione di Linux sull'hard disk letteralmente (cioè sul controller dell'hard disk stesso).
Infatti c'è un serio rischio: quello che tu abbia per le mani una memory card (o un hard disk) che sembra comportarsi come una memory card (o un hard disk) quando ci leggi e scrivi, e in realtà sta facendo qualcos'altro. I firmware di quei controller sono generalmente modificabili (e fino ad oggi non protetti e non crittografati) e non c'è bisogno di Linux per inventare qualche attacco MITM (man-in-the-middle).
Il bello è che a livelli industriali il controllerino di bordo incide sul costo di produzione di una singola memory card di soli 15-30 centesimi, cioè lo stesso costo industriale di un controllo completo in fase di produzione. Verificare la bontà di una memorietta costa pressappoco lo stesso del farla leggermente più grande e di inserirvi un controllerino che la fa sembrare buona rilocando freneticamente i settori guasti (come per i dischi SSD). Solo che la qualità media delle memoriette diventa sempre più scarsa (e non è un caso che microSD, penne USB, eccetera, durino così poco).
giovedì 2 gennaio 2014
Balistica del «comm' t' fai male»
Effetto di una fucilata calibro 12: i pallini ti attraversano alcune decine di centimetri di tessuti molli, sparpagliandosi. Sull'asse orizzontale i centimetri di corpo tipicamente trapassati alle condizioni indicate in alto a destra (540 grani di peso, ossia 35 grammi, che giungono a 412 metri al secondo):
Effetto di una pallottola calibro .357 Magnum Glaser: si frammenta e si allarga distruggendo una decina di centimetri di tessuti molli e creando con l'urto una "cavità" interna temporanea che stressa anche gli organi interni non colpiti:
Effetto di una pallottola di un fucile d'assalto Kalashnikov calibro 7,62: prima ti attraversa parecchi centimetri di tessuti molli (che ne riducono la velocità) e poi, a causa del fatto che il baricentro della pallottola è dietro (dal lato opposto della punta) tende a "girare" su se stessa creando anche più d'una "cavità" interna al corpo trapassato. La velocità è tale che la pallottola si arresterebbe solo dopo parecchie decine di centimetri:
Il che è pressappoco la stessa dinamica tipica dei proiettili 9mm Parabellum:
Per stracciarti meglio le carni, ci sono varie soluzioni aggiuntive ai proiettili tradizionali, come ad esempio i proiettili a punta morbida (JSP: Jacketed Soft Point), punta che si sfascia e si allarga nel momento in cui ti colpisce e ti penetra; esempio: ecco come un .357 Magnum JSP crea subito una grossa "cavità" temporanea deformandosi con l'urto:
C'è tutta una scienza (balistica terminale) che studia le ferite di arma da fuoco sul corpo umano, dove ci si pone seriamente il problema di come far sì che un singolo proiettile sia il più letale possibile. Infatti se un proiettile si limita a trapassare il corpo e a fuoriuscirne, avrà minor potere d'arresto qualora non colpisca parti vitali. Il potere d'arresto (cioè di invalidare un avversario colpito) dipende per l'appunto da:
Il resto dell'articolo (e altri agghiaccianti grafici come quelli qui presentati) è sul sito Firearm Statistical.
Le note sul potere d'arresto sono tratte invece da un ottimo articolo in italiano su Enciclopedia delle armi.
Effetto di una pallottola calibro .357 Magnum Glaser: si frammenta e si allarga distruggendo una decina di centimetri di tessuti molli e creando con l'urto una "cavità" interna temporanea che stressa anche gli organi interni non colpiti:
Effetto di una pallottola di un fucile d'assalto Kalashnikov calibro 7,62: prima ti attraversa parecchi centimetri di tessuti molli (che ne riducono la velocità) e poi, a causa del fatto che il baricentro della pallottola è dietro (dal lato opposto della punta) tende a "girare" su se stessa creando anche più d'una "cavità" interna al corpo trapassato. La velocità è tale che la pallottola si arresterebbe solo dopo parecchie decine di centimetri:
Il che è pressappoco la stessa dinamica tipica dei proiettili 9mm Parabellum:
Per stracciarti meglio le carni, ci sono varie soluzioni aggiuntive ai proiettili tradizionali, come ad esempio i proiettili a punta morbida (JSP: Jacketed Soft Point), punta che si sfascia e si allarga nel momento in cui ti colpisce e ti penetra; esempio: ecco come un .357 Magnum JSP crea subito una grossa "cavità" temporanea deformandosi con l'urto:
C'è tutta una scienza (balistica terminale) che studia le ferite di arma da fuoco sul corpo umano, dove ci si pone seriamente il problema di come far sì che un singolo proiettile sia il più letale possibile. Infatti se un proiettile si limita a trapassare il corpo e a fuoriuscirne, avrà minor potere d'arresto qualora non colpisca parti vitali. Il potere d'arresto (cioè di invalidare un avversario colpito) dipende per l'appunto da:
- quanta energia meccanica il proiettile riesce a "cedere" al corpo colpito
- quanto è deformabile il proiettile (cioè quanto "ampia" è l'area su cui cede energia meccanica)
- quanto penetrante è il proiettile (cioè quanto rischia di "fuoriuscire")
- quanto è forte l'onda d'urto che attraversa il corpo colpito (cioè quanto è veloce un proiettile).
Il resto dell'articolo (e altri agghiaccianti grafici come quelli qui presentati) è sul sito Firearm Statistical.
Le note sul potere d'arresto sono tratte invece da un ottimo articolo in italiano su Enciclopedia delle armi.
mercoledì 1 gennaio 2014
SURFACE !! (come godo!)
Il mio Surface Pro 2 agganciato ad un monitor 27 pollici |
Il Surface Pro della Microsoft è un capolavoro. Di hardware e di software.
Anzitutto è una macchina per "produrre". Ha la forma di un tablet, ma non è un tablet. I tablet sono quei giocattolini pieni di ridicole "apps" e giochini. Qui ci gira l'intero Office, sì, il vero Excel, il vero Outlook, il vero Word. Ci girano i programmi Windows, non le imitazioni rabberciate per farle entrare in un tablet. Qui ci girano Autocad, Oracle, Matlab, Corel Draw, Steam, oltre ai software che usi in azienda e i giochi che usi a casa. Non è un giocattolo: è un computer desktop compresso in un robusto ed elegante case VaporMag.
Quando apri la cover, ha la forma di un notebook. Ma non ha ingombro e peso di un notebook e non è nemmeno fragilino e delicatino come un ultrabook. In compenso ha abbastanza potenza per lavorare sul serio. A differenza dei tablet, può essere usato da più persone: account per i figli, account per una singola apps. Non è un banale touchscreen: ha il pennino per scrivere appunti a mano, proprio come nei tablet PC che la Microsoft inventò sei anni prima della moda dei tablet della mela e del robottino. La tastiera-cover retroilluminata ha perfino il touchpad. L'interfaccia è intuitiva e viva, non è una banale lista di icone di apps e giochini.
Gli mancano le zavorre. Cioè non ha porte ethernet, firewire, thunderbolt: infatti non è un desktop computer. Non ha lo slot SIM: infatti non è un telefonino (e può navigare dal telefonino che hai in tasca, via bluetooth: quante SIM devi già ricaricare ogni mese?). Non ha nemmeno il GPS: hai già troppi telefonini e navigatori sparsi tra le tasche della tua giacca e la tua auto. Non ha una seconda porta USB, perché non deve stressare la batteria (e poi quante proboscidi vuoi agganciarvi mentre sei in giro?). Non ha lo slot per la penna (ma solo un aggancio magnetico), per non farti perdere tempo ogni volta a cercare quel maledetto buco: la penna si porta nel taschino della giacca. Ha due fotovideocamere ma senza l'inutile squinterno di megapixel (servono per le videochiamate e gli attachment, mica per fare il servizio fotografico esclusivo alla basilica di San Pietro).
In compenso ha uno slot per memory card micro SD, in cui rifilare i video e i film che non hai il coraggio di piazzare sul disco allo stato solido sprecando spazio. Eccellenti casse stereo e uno schermo full HD da sbavare, se proprio volevi vedere un film. La batteria ha una durata notevole e bisogna farlo trottare per un po' prima di vederlo diventare tiepidino. Semplicemente indovinatissimo il kickstand posteriore.
Ma non è tutto. L'interfaccia è quella di Windows 8.1: cioè quella essenziale, senza inutili fronzoli e skeuomorfismi, con colori semplici e caratteri non chiassosi. Facile da usare: una strisciata verticale chiude un'applicazione, la strisciata da destra apre i "charms" per cercare e configurare, la strisciata da sinistra seleziona le altre applicazioni, la strisciata dal basso apre le opzioni. Dopo il primo paio d'ore di utilizzo, tutti i tastini per chiudere finestre sembreranno obsoleti e stancanti. Ti accorgi che nelle vecchie interfacce utente (sia PC che tablet) per una frazione di secondo dovevi fermarti a "pensare" a come far capire al PC quello che cerchi, "cercando" il tastino o il menu apposito: qui invece è tutto intuitivo.
Perciò man mano che lo usi te ne innamori. Con tutto già pronto e da esplorare (SkyDrive, Bing Mappe e News, Xbox Music, Skype...). Le Live Tiles che ti risparmiano tempo e cliccate. Il boot in una scarsa manciata di secondi, e il rientro dallo stand-by in un attimo. La possibilità di "snappare" due finestre, fianco a fianco, senza dover ridimensionare e spostare e chiamare in primo piano. Il Surface è proprio un altro pianeta.
I gonzi comprano i tablet con mela e robottino e ci installano carrettate di apps ma quando hanno bisogno di qualcosa di serio cercano disperatamente un vero PC (oppure perdono ore a tentare una soluzione intermedia). Installano carrettate di giochini, che poi sostanzialmente sono le stesse cagate che stanno su Facebook. Anzi: devono installare apps perfino per Facebook, Youtube, Twitter, perché dal browser del tablet è tragico. Notate la loro faccia da deficienti quando scattano una foto usando il tablet. Osservate le loro acrobazie verbali e le loro misere smorfie quando qualcuno si azzarda a nominare pen-drive USB e allegati email. Guardate le loro acrobazie con gli accessori "non originali ma indispensabili". Fatevi due risate quando vanno a comprare una ricarica per la SIM-card dati che usano per andare su Facebook col tablet anziché col cellulare o col PC di casa o col notebook o col PC aziendale.
Il futuro è Surface. Un vero computer, un vero strumento di lavoro che è anche elegante. Altro che i mega-tablettini con le apps dei giochini e del simulatore professionale di scorregge alla napoletana.
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