giovedì 7 novembre 2013

Magie del mondo finanziario

Il valore di mercato della seguente catapecchia americana era di 18.000 dollari:


Nel 2007 la Integrity Funding LLC ha accordato un mutuo di 103.000 dollari alla proprietaria (la catapecchia era la "garanzia" per farsi accordare il mutuo).

La proprietaria era notoriamente drogata e alcolista, oltre che disoccupata da ben tredici anni: quindi non proprio una cliente prime (di prima qualità)...

Negli USA l'accendere un mutuo significa ricevere anche un po' di soldi. Vai in banca per farti "prestare" 103.000 dollari e la banca, per premiarti del tuo gesto coraggioso e intelligente, ti dà 10.000 dollari di mancia in contanti più le spese di accensione mutuo già pagate (sottinteso che nelle rate del mutuo dovrai restituire anche quei 10.000 più i 6.153 delle spese).

Stando così le cose, un sacco di disperati furbetti - compresa la proprietaria della catapecchia - hanno fatto la corsa ad accendere un mutuo. E nelle banche stranamente trovavano sempre gente che li accontentava: immagino che la signora abbia detto: ho una catapecchia che vale 18.000, posso usarla per chiedere un prestito di 103.000 incluse le spese ? vi giuro che pagherò tutte le rate puntualmente ! uh... ma... me li potreste allungare subito 10.000 dollari ? vi giuro che non mi servono mica per comprare droga e liquori e scappare all'estero !

I banchieri, che sono notoriamente dei benefattori dell'umanità altruisti e generosi, accettano gioiosamente l'onestissima proposta. A meno che non siano stati loro stessi, con un moto di grande nobiltà d'animo, a suggerire l'affarone alla signora: oh, ma che splendida magione, milady ! quale principesca dimora è in sua proprietà ! ma lo sa che se la usa come garanzia per un prestito, può garantirsi anche più di centomila testoni ? anzi, lei mette qualche firmetta qui e qua e subito noi le sganciamo i primi diecimila in contanti, perché dopotutto oggi i soldi servono a tutti...

Infatti accendono e subito cartolarizzano il mutuo. Cioè, dato che quei 103.000 dollari equivalgono ad un certo numero di rate mensili di mutuo, si possono anche spacchettare e rivendere, poiché ognuna di quelle rate rappresenta un piccolo credito.

Per esempio, se la rata è 1.000 a tasso fisso, la banca potrebbe rivendere quel singolo credito a 900 dollari, così ogni acquirente di uno di quei pagherò farà un buon affare: compra a 900 un pezzo di carta che fra un certo numero di mesi/anni gli verrà ripagato 1000. Oppure, anziché a 900, li si può vendere a prezzo variabile fra i 500 e i 995, a seconda di quanto tempo bisogna aspettare per incassare i 1000 e a seconda delle previsioni dell'andamento dei mercati e dell'inflazione.

Ma in tutti i casi, come fa la banca a non perderci? Semplice: per quei 103.000 dollari prestati, esige il pagamento di 180-200.000 (sapete, gli interessi, la svalutazione, le tasse, bla bla bla: chiunque abbia un mutuo sulle spalle sa bene quante rate servono a pagare solo gli interessi e le spese...): diciamo, per esempio, 200 rate da 1.000 dollari ciascuna. Un pacchetto di 200 pagherò ognuno con impresso il mese/anno del pagamento.

Così la signora drogata alcolista disoccupatissima ottiene un prestito di 103.000 dollari (di cui i primi 10.000 in contanti e sull'unghia), che dovrà ripagare in (per esempio) duecento comode rate mensili da 1.000 dollari (ci riuscirà facilmente, vero?), e i banchieri subito corrono a rivendersi quei 200 pagherò (che hanno ognuno un "valore facciale" di 1.000): in pratica non hanno rischiato niente, si sono già sbarazzati del mutuo cartolarizzandolo e maturando un enorme e immediato guadagno. Dal quale si può perfino estrarre una piccola mancia per la gentile signora: tié, eccoti 10.000 in contanti e le spese dell'accensione del mutuo (spese che pagheresti tu a noi banchieri) già risultanti come "pagate".

La sopra citata Integrity (che nome onesto, che integrità morale!) ha infatti subito venduto quel pacchetto di pagherò ad un'altra banca (il costo dell'operazione è stato a carico di quest'ultima: solo 3.090 dollari): ma guardate questo pacchetto di pagherò com'è conveniente e com'è sicuro! Compratevelo! Oggi mi sento gioviale e vi faccio pure uno uno sconticino: invece di 200.000 ve lo vendo a 150.000...

Mettiamoci nei panni del primo banchiere mentre la signora va via tutta contenta con diecimila dollari in contanti in mano, e facciamoci due calcoli (con le cifre dell'esempio) mentre costui telefona all'altra banca per la vendita del "pacco":

- totale dollari veri spesi: 10.000 in contanti più 6.153 di spese interne per la pratica
- somma "impegnata" per il prestito: 103.000
- somma virtualmente guadagnabile: 200.000 (cioè duecento rate pagherò da 1.000 ciascuna)
- il pacchetto dei 200 pagherò viene però subito rivenduto a 150.000 dollari (ad una banca che li compra a 150.000 + 3.090 sperando di riguadagnarne 200.000)
- dunque il primo banchiere ha speso 10.000 + 6153 dollari veri, e ha guadagnato 150.000 - 103.000 = 47.000 dollari veri
- risultato finale per il primo banchiere: 47.000 - 16.153 = 30.847 di guadagno

Passiamo alla seconda banca:

- compra quel pacchetto dei duecento pagherò a 153.090 e lo rivende (per esempio) ad una terza banca a 180.000
- chi lo compra a 180.000 ha fatto un affare perché teoricamente può ancora guadagnarci 200.000
- insomma: la seconda banca ha fatto una convenientissima intermediazione: compra e rivende un pacchetto di pagherò lucrando 180.000 - 153.090 = 26.910 dollari puliti puliti

Passiamo alla terza banca:

- supponiamo che abbia comprato quel pacchetto di pagherò a 180.000, ma comincia a subodorare qualche problemino... magari dubita che la gentile signora sia in grado di pagare tutte e duecento le rate da 1.000 dollari... anzi, è già un grosso miracolo se vedranno almeno il pagamento della prima rata da 1.000... dunque è quasi come se avessero pagato 180.000 dollari per un pacchetto di carta straccia, e gli altri banchieri che già hanno scremato il loro guadagno e si sono tirati fuori dai guai... chi resterà col cerino in mano?

- idea! spacchettiamo i 200 pagherò infilandoli in 200 fondi di investimento diversi (o altri prodotti di investimento finanziario), magari con uno sconticino: il pagherò da valore 1.000 infilato nel fondo a 950, così chi partecipa al fondo ci può perfino guadagnare! bravo! (e 950x200 fa 190.000: insomma, perfino quest'ultima lucra un guadagno: 190.000 - 180.000 = 10.000 puliti puliti).

Dopotutto anche un fondo di investimento "AAA" ha qualche suo piccolo imprevedibile "rischio", no? Se un fondo che teoricamente poteva rendere 300.000 dollari ne rende invece solo 299.000 (perché -uhm- qualcuno dei pagherò della gentile signora non viene onorato; magari -uh- la buongustaia di liquori e di cocaina è solo leggermente in ritardo), il cliente tutto sommato è soddisfatto perché ci ha perso poco, no? E dai, in fondo in tutto questo giro ci hanno guadagnato quasi tutti:

- la gentile signora: 10.000 dollari, addirittura in contanti (coi quali si dà alla pazza gioia con droga e alcool, oppure più opportunamente si rende irreperibile o fugge all'estero)
- la prima banca: 30.847 dollari
- la seconda banca: 26.910
- la terza banca: 10.000
- e infine i clienti di duecento fondi di investimento... uhm... ci hanno perso 1.000 euro ciascuno... beh, poca roba, no?

Sembra una favoletta apocalittica? Sembra una truffa molto rara e difficile? Macché! Tanti, tantissimi banchieri furbetti dicevano: e ché io sarei l'unico fesso che non ci guadagna? tanto, che vuoi che sia, uno in più, uno in meno, e che sarà mai? non posso mica lasciare che questo strano ubriacone che ho qui davanti corra dall'altra parte della strada dove c'è un'altra banca...)

E così, visto che i furbi erano proprio tanti, c'è stata la famosa crisi dei subprime. Ancor oggi una spaventosa percentuale di banche ha in pancia un'enormità di titoli "tossici", ed è particolarmente difficile capire "quanto" sono tossici perché -come visto sopra- un singolo movimento può essere spacchettato e rimpacchettato più volte, e non sai mai un prodotto finanziario "derivato" quanto è esattamente "esposto" al rischio, quanti pagherò irrealizzabili si porta dentro...

Curiosità: la prima banca ha acceso un mutuo allo scopo di rivenderlo subito: perciò per fare l'operazione non aveva nemmeno bisogno di avere i 103.000 veramente disponibili (è competenza della seconda banca, competenza poi rifilata alla terza, e così via). Dunque è come se avesse prestato 103.000 dollari che non aveva, soldi virtuali su cui ha scremato un guadagno reale. Bisognerebbe riflettere un po' sulle stranezze esistenti tra la ricchezza reale e il mondo finanziario di soldi... virtuali.

Nota Bene: ad eccezione delle esemplificazioni aritmetiche, tutto il resto della notizia è vera, ed è stata riportata nel 2009 dal Wall Street Journal e sul Daily Finance:

http://www.dailyfinance.com/2009/01/06/a-103-000-mortgage-on-an-18-000-shack/

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