mercoledì 3 agosto 2011

Agostino Straulino


Straulino. Ovvero, come far passare un mammone di novanta metri per quindici in un canaletto minuscolo. A vele spiegate.

La nave era così pronta a essere invelata all’ordine e si presentava perfettamente allineata col canale navigabile [...] ci si avvicinava a quattro nodi, in dieci minuti saremmo stati lì… E se fosse rimasto chiuso? Ce l’avrebbe fatta l’ancora di speranza preparata a poppa a fermare le quattromila tonnellate del Vespucci? Ma ecco che il ponte cominciò ad aprirsi. In quel preciso momento il Comandante ordinò di mollare gli imbrogli e cazzare le scotte delle vele [...] Contemporaneamente vennero alzate quattro bandiere del codice internazionale dei segnali che vogliono dire "Ho le macchine in avaria". E sì, perché il transito a vela per il canale navigabile è vietato anche a un dinghy [piccola imbarcazione a vela della lunghezza di circa 3 metri, n.d.r.], figuriamoci al Vespucci. Con la tramontana che soffiava forte non ci volle molto perché la nave si abbrivasse fino a otto nodi. Con nostra meraviglia, appena il ponte fu aperto completamente, dal castello arrivò a lampi di luce il messaggio "Accelerate la vostra manovra"! Può darsi che fosse uno scherzo, ma Straulino andò su tutte le furie… Non passarono più di cinque minuti ed eravamo nel canale navigabile, con i pennoni più bassi che sovrastavano le due strade gremite di gente festante, tutte le vele del trinchetto piene da scoppiare, i baffi sotto i masconi: doveva essere uno spettacolo fantastico il Vespucci visto da terra [...] Rispondemmo al saluto ed eravamo già in Mar Grande, mentre il ponte si richiudeva dietro di noi [...] la nave governava con la barra al centro.


Prosegue qui.

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