Risultato finale: bidonata pazzesca.
Oculus Rift (un'esclusiva Facebook): meno male che non gli ho dato soldi |
Risultato finale: bidonata pazzesca.
Ci sono numerosi altri esempi di crowdfunding di successo (come la Amanda Palmer che pagherà i musicanti volontari solo in birre “abbracci” ma non in moneta sonante) con la stessa storia: gli investitori casalinghi vengono sfruttati e dimenticati.
Praticamente il crowdfunding è diventato un modo
per trasferire alla gente comune il rischio della ricerca e sviluppo.
Anche la tanto vantata Sharing Economy, quando entrano in campo i grossi nomi, può diventare una gigantesca bidonata: si pensi ad esempio ai precari di Uber e AirBnB per le "grandi manovre" in corso (cessioni e acquisizioni). Anche in altri campi si sentono sempre le stesse notizie: chi lavora e crea non viene retribuito (esempio: Spotify verrà quotato in borsa, un giro di miliardi, ma nessuno degli autori che hanno creato contenuti per Spotify vedrà mai un centesimo da quest'operazione; altro esempio: i droni multirotore, su cui hanno investito un oceano di soldi e pazienza tantissimi appassionati di tutto il mondo, per poi veder improvvisamente comparire brevetti e fastidiose normative).
Alla collezione aggiungiamo anche quella ciofeca di Wikipedia, che sta continuamente a chiedere soldi: il popolino bue contribuisce gratis creando e aggiornando pagine e addirittura mandando soldi alla Wikimedia Foundation (che sguazza su un bottino di 50 milioni di dollari), mentre i dipendenti stipendiati della Foundation fanno il bello e il cattivo tempo e si dotano addirittura di superpoteri contro la community dei contributori, vero e proprio "parco buoi".
Praticamente la comunità dei wikipediani è diventata
la schiavitù delle piantagioni della Foundation.
Ora, ci sta anche bene che delle aziende guadagnino sulla scia del lavoro dei volontari (Linux non avrebbe avuto tanto successo e tanto miglioramento se Red Hat e altri non avessero deciso di sfruttarlo per fare soldi).
Quel che non va bene è il credere ciecamente che la sharing economy, il crowdsourcing, l'open source, siano la magica soluzione universale di tutti i problemi.
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