Ed io che le avevo quasi già fatto il funerale...!
Riassunto delle puntate precedenti: dal mio vecchio portatile Asus comprato nel 2001 ho tolto via tutti i pezzi guasti o messi malissimo (ventolina, tastiera, hard disk, schermo, floppy, batteria, touchpad, lettore DVD, etc) e recuperato la motherboard, in modo da avere un single-board computer "no moving parts" (l'ardisco verrà sostituito da una Compactflash: ho già il relativo adattatore CF-IDE, pagato $5 inclusa spedizione dalla Cina) dotato di caratteristiche di tutto rispetto: Pentium III clockato a 0,75 GHz con 0,128 Gb RAM, ethernet, RS232, parallela, PS2, due porte USB, uscita VGA. Sulla ethernet ci metterò un routerino wifi, sulla seriale ci può andare un modem per packet radio o la vecchia Kodak DC210+ (comprata nel 1999) o il vecchio modem/fax ZyXEL 16.8 capace di segreteria vocale (comprato nel 1993), sulla parallela ci andrà il banco di otto relé 220V (comprato nel 2006); su una delle USB ci andrà la chiavetta bluetooth Belkin (comprata nel 2004); le porte PS2 e VGA serviranno solo quando c'è da fare manutenzione, per cui resta una USB libera per applicazioni di domotica e server wireless. Perché spendere 200-300 euro per un SBC (single-board computer) minimale, quando si può "estrarre" un SBC super-accessoriato da un vecchio portatile con display guasto? in 128Mb RAM un Linux senza ambiente grafico ci sguazza, e tutta quella potenza di calcolo toglie altre preoccupazioni...
Ed io che le avevo quasi già fatto il funerale...!
Distrattamente, avevo acceso un'ultima volta la motherboard e mentre la tenevo "a sandwich" nelle mani sento il canonico bip! dell'accensione. Mi giro e vedo sullo schermo la schermata del BIOS che lamenta il solito checksum CMOS non valido.
Magico! Se arriva fin lì, vuol dire che il processore funziona, la memoria funziona, e magari riesce pure a funzionare tutto il resto!
Ma appena mi muovo un attimo, ridiventa tutto buio.
Riprovo ad accendere più volte, per scoprire in quale punto le mie mani hanno svegliato la motherboard. Dopo parecchi tentativi, scopro che erano saltati via tre componenti (R466, R464, C543), probabilmente quando ho tolto il foglio dissipatore di alluminio che vi era incollato col nastro biadesivo.
Toccando col polpastrello i due estremi della R466, la motherboard riesce a partire; appena tolgo il dito, si spegne tutto.
Grazie ad una potentissima telefonata ad Ermanno (costata solo 59 centesimi), stabilito che in giro si vedono solo resistenze da 220 e 330 Ohm (come si vede nella foto) e che i tre componenti saltati sono nei paraggi di un regolatore di tensione Max1627, mi metto di santa pazienza con un saldatore da 40 watt (quaranta watt, cioè il quintuplo del massimo che aveva consigliato Ermanno) per compiere l'arditissima operazione: saldare una piccola resistenza (che nella foto sembra una salsiccia gigante) equivalente alla resistenza del mio polpastrello (la scritta "R466" è larga appena due millimetri).
Magico!! Ora la motherboard funziona senza applicarvi attorno le mani sudaticce!
Naturalmente, non può durare all'infinito, visto che gli altri due componenti (R464 e C543) non li ho sostituiti, e chissà che "effetto" faranno. Nel frattempo incrocio le dita e spero che servano a ricaricare la batteria (che ora non c'è più) e che la loro assenza non dia fastidio... e soprattutto spero di aver indovinato il valore della resistenza altrimenti presto vedrò tutti questi sogni di gloria andare in fumo.
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