sabato 24 agosto 2013

Acorn Electron: cioè il commerciale promette ma non mantiene...


Su The Register è comparso un articolo di elogio per il trentesimo anniversario del lancio dell'Acorn Electron, quello che doveva essere una specie di anti-Spectrum Sinclair e invece fu una cagata colossale.


Nel momento in cui viene annunciato il Sinclair ZX Spectrum, il commerciale della Acorn immediatamente rilascia un'intervista per dire che entro sei mesi cominceranno a vendere un nuovo potentissimo economicissimo computer che straccerà lo Spectrum. Arriverà sul mercato con un anno di ritardo, dando tempo alla Sinclair e alla Commodore di invadere il mercato.

Sempre lui lascia trapelare alla stampa in un'intervista successiva che il prezzo del nuovo potentissimo Electron sarà inferiore a quello dello Spectrum. Infatti l'Electron costerà 199 sterline quando lo Spectrum 48k costava 129,50 e il Commodore Vic-20 veniva offerto col registratore in omaggio.

Per motivi di economia, nel design dell'Electron vengono castrati non solo i connettori per le periferiche, ma anche i modi video e le caratteristiche audio. Nonostante sulla stampa piovano recensioni entusiastiche sulle riviste inglesi per questo nuovo "prodotto inglese", a mezza bocca si ammette che la velocità di elaborazione fa cagare e che l'audio va bene solo per i videogiochi, se non fosse che la grafica è lenta... Il commerciale infine ammette di aver spostato la produzione a Singapore perché lì sono tecnologicamente più attrezzati e più economici.

Sempre lui, in un'altra intervista, afferma che il design dell'Electron è rivoluzionario: pochi chip (promessa effettivamente mantenuta) e il grosso della logica e della parte video concentrati in una ULA (Uncommitted Logic Array: idea copiata dal Sinclair ZX Spectrum) e... uh... ehm... solo quattro chip di memoria RAM a 64 kilobit ciascuno (per un totale di 32 kilobytes RAM). Solo quattro chip: ossia, per prelevare un byte dalla RAM, occorrono due letture consecutive di 4+4 bit, cioè accesso alla RAM a velocità dimezzata! Vergogna! Vergogna!!

Fino a poco prima del lancio c'erano stati gravi problemi di design e addirittura un contenzioso con la Ferranti, che giurava di consegnare le ULA funzionanti. Si scoprì poi che aveva ragione: il problema del surriscaldamento del chip video e delle "macchie" sullo schermo era dovuto a un pasticciaccio fatto con le tensioni di alimentazione.

L'anti-Spectrum fallì con somma ignominia. Per le mancate vendite e per altri fattori la Acorn andò in crisi e la Olivetti nel febbraio 1985 ne acquisì il controllo, lasciando che gli inglesi comprassero a prezzo stracciato (129,50 sterline, praticamente il prezzo dello Spectrum 48k) il resto degli Electron ancora ammassati in magazzino. I successori degli Electron non vedranno mai la luce.

La cosa più spassosa è che nella Acorn il progetto del processore ARM era cominciato nel tardo 1983, proprio al momento del lancio dell'Electron. L'ARM, dopo otto generazioni, è in auge ancor oggi.

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