giovedì 7 luglio 2011

Decalogo del motociclista

Decalogo del motociclista:

1) Prima di salire in sella, pensare: "Prometto, prima di accendere il motore, di accendere il cervello".

2) Mentre "la vena" rischia di chiudersi, ricordare di "Non correre più veloce del tuo angelo custode".

3) Guidare come in una partitata a scacchi, dove bisogna prevedere le mosse del nostro avversario, che purtroppo è sleale, ed effettua mosse impreviste e non consentite. Specialmente in città.

4) "Fare finta di essere invisibili", così non si da per scontato di essere visti dagli altri, anche quando abbiamo la precedenza.

5) Rallentare comunque agli incroci, anche se si ha la precedenza, non è una premura eccessiva, specie quando ci sono persone che fumano, ascoltano musica a palla, e contemporaneamente parlano al cellulare, mentre guidano.

6) Se io tratto bene la moto, essa tratterà bene me... e se la conosco minuziosamente, saprò riconoscere una perdita o un comportamento anomalo, che altrimenti non noterei, quindi lavare spesso la moto, curarne la lubrificazione, la manutenzione, e il controllo della pressione, è un dovere.... ma col tempo diventa un piacere.

7) Tenere un margine di sicurezza, ulteriore, oltre al normale margine "da strada", può aiutare. Il guasto meccanico è sempre in agguato, ed è infido e inaspettato. Quel metro in più può salvare. Anche quel centimetro in più.

8) Sulla sicurezza non si risparmia, mai. Casco con anello "a doppia D", giubbotto, guanti, paraschiena, stivali, pantaloni, o ancora meglio tuta.

9) Fondamentale è la fisica.. "E uguale a un mezzo emme vù quadro"... L'energia cinetica aumenta in maniera quadratica rispetto alla velocità! vai al doppio? freni nel quadruplo dello spazio!

10) La regola forse più importante, da ricordare in strada, quando arriva un altro centauro, è che ad arrivare primi in cima al passo, non guadagnamo nulla. E' sensato rischiare di sacrificare l'uso delle gambe o peggio, la tetralgia, (o ancora peggio) per arrivare prima di un emerito sconosciuto? e poi? davanti a che pubblico? per quale gloria? le gare si fanno in pista, e, per chi non ha i mezzi.. non si fanno. Si sognano, finché la buonasorte non le permetterà!

eppure...

Riportare alla mente foto di guardrail insanguinati, o immagini di incidenti mortali, può fare tornare in se, quando "la vena" si chiude.. ma purtroppo, ricordare un amico scomparso in sella, è il freno migliore che esista, per tenere a freno i diavoli che salgono in sella con noi, ogni volta che giriamo quella meravigliosa, maledetta manopola.

Indice e medio a "V",
Leonardo

(pagina tratta dal blog: www.accendiilcervello.blogspot.com)

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